Gand-Wevelgem 2011: Il ritorno di Bennati, il cuore di Voeckler - Le pagelle della corsa fiamminga
- Gent - Wevelgem 2011
- HTC - Highroad 2011
- Liquigas - Cannondale 2011
- Omega Pharma - Lotto 2011
- Quickstep Cycling Team 2011
- Team Garmin - Cervélo 2011
- André Greipel
- Bernhard Eisel
- Daniele Bennati
- Ian Stannard
- Maciej Bodnar
- Mark Cavendish
- Matthew Harley Goss
- Peter Sagan
- Philippe Gilbert
- Sylvain Chavanel
- Thomas Voeckler
- Thor Hushovd
- Tom Boonen
- Tyler Farrar
- Uomini
Tom Boonen - 9
Non dev'essere stato facile reggere tutta la pressione della vigilia per un corridore sulle cui spalle poggiava l'"onore" fiammingo della Quickstep. E ancor più difficile, reso il tutto, da una caduta ai piedi del Mont des Cats, proprio prima che iniziasse il settore dei vari muri. Ma Tom non si è voluto mai dare per vinto, ha inseguito per chilometri, e alla fine ha sfruttato il buon lavoro della sua squadra (7.5 alla Quickstep, che ha anche mandato in avanscoperta Chavanel insieme a Sagan, Bodnar e Stannard). Probabilmente siamo stati più impressionati dal Cancellara di ieri che dal Boonen di oggi, ma ognuno sfrutta le proprie caratteristiche, e non saremo certo noi ad essere delusi dal fatto che Tom abbia aspettato la volata. Di sicuro tra sette giorni al Fiandre vedremo scintille.
Daniele Bennati - 7.5
Già sul Kemmelberg si era capito che l'aretino era abbastanza in palla, ciò non toglie che sia stato bello rivederlo impegnato spalla a spalla a Wevelgem coi principali rivali dello sprint (o meglio, dello "sprint da classiche"). Rilevante ancorché incompiuta la sua rimonta su Boonen, ma il fatto che il belga abbia fatto una volata strepitosa mitigherà l'amaro in bocca per Bennati.
Philippe Gilbert - 7.5
Non è riuscito a fare la differenza, stavolta, ma un paio di colpetti ha pur sempre provato a darli. E nel finale è stato strepitoso per lo spirito di squadra esibito nel lavorare, a fondo e senza risparmio, per Greipel (5 al tedesco per non aver saputo valorizzare almeno con un podio il grande impegno del blasonato compagno e del resto della squadra).
Peter Sagan - 7.5
Protagonista dell'attacco più importante della giornata, in compagnia dell'altro Liquigas Bodnar (7.5 anche all'indefesso polacco), e di Stannard e Chavanel. Aveva messo tutti in fila al secondo passaggio sul Kemmelberg, poi ha avuto il merito di crederci fino alla fine. Ripreso solo ai 700 metri, ma di sicuro la sua Gand è stato un segnale forte dato a tutti, tifosi e (eventuali) detrattori.
Tyler Farrar - 6
Anche 6-, se vogliamo... Un podio è sempre un podio, specie in una corsa importante. Ma è risultato un po' spuntato, anche alla luce del grande arsenale da classiche che la Garmin mette in campo, a partire da un generosissimo Thor Hushovd (6.5 per il Campione del Mondo, spesso davanti a tirare e provare ad attaccare).
Mark Cavendish - 5
Non è che non gliene va bene una. Non gliene va bene manco mezza! Prima ha forato, poi si è ritrovato coinvolto in una caduta (e almeno ringrazia i numi tutelari se stavolta non è finito per terra), e abbandonato da un team che evidentemente non crede più di tanto in lui: altrimenti la HTC (4 nel complesso, anche alla luce del precoce ritiro di Goss) avrebbe provato a proteggere meglio il suo capitano e a riportarlo nel gruppo dei migliori, piuttosto che continuare a lavorare per un Eisel che, in presenza di molti sprinter di professione, ha portato a casa solo il settimo posto finale. In definitiva, altra giornata disastrosa per Mark, il quale però, proprio nel ripetersi di questo tipo di giornate, lascia intravedere in filigrana anche proprie responsabilità.
Ian Stannard - 7.5
L'ultimo dei quattro a mollare, ripreso solo a sprint in corso, su quel rettilineo finale che gli sarà parso interminabile. Comunque una prestazione che lo pone all'attenzione generale: il britannico, prossimo ai 24 anni, potrebbe ricordare questa Gand-Wevelgem come l'inizio di una nuova fase della sua carriera.
Thomas Voeckler - 8
Sarà che siamo affezionati a questo corridore, ma vederlo in fuga tutto il giorno - fatto che in realtà non fa più notizia - è sempre una gioia. Vederlo impegnatissimo, anche una volta finito il suo attacco, nel tirare il gruppo per riprendere il quartetto di contrattaccanti, ci fa invece capire che il cuore di T-Blanc è un'entità tendente all'infinito.