Milano-Sanremo 2011: Freire e Hushovd fuori dai giochi - Le pagelle della corsa
- MILANO - SANREMO 2011
- BMC Racing Team 2011
- FDJ 2011
- HTC - Highroad 2011
- Lampre - ISD 2011
- Leopard Trek 2011
- Liquigas - Cannondale 2011
- Omega Pharma - Lotto 2011
- Team Garmin - Cervélo 2011
- Alessandro Ballan
- Alessandro Petacchi
- André Greipel
- Daniele Bennati
- Edvald Boasson Hagen
- Fabian Cancellara
- Filippo Pozzato
- Giovanni Visconti
- Greg Van Avermaet
- Heinrich Haussler
- Mark Cavendish
- Matthew Harley Goss
- Michele Scarponi
- Peter Sagan
- Philippe Gilbert
- Stuart O'Grady
- Thor Hushovd
- Tom Boonen
- Tyler Farrar
- Vincenzo Nibali
- Vladimir Gusev
- Yoann Offredo
- Óscar Freire Gómez
- Uomini
Matthew Harley Goss - 10
L'australiano è in giornata super e non ne sbaglia una pur avendo alle spalle una HTC-High Road (voto 5, ma solo perché hanno vinto la corsa) praticamente nulla. Quando la corsa si infiamma su Poggio e Cipressa è accorto a non spendere troppe energie, rimanendo comunque sempre nel vivo dell'azione. Nel finale ha anche la forza di chiudere in prima persona sulla stoccata di Cancellara e poco dopo di accodarsi a Pozzato e Ballan quando ci prova Gilbert. Il successo è la definitiva consacrazione di un campione, chi glielo spiega a Cavendish?
Fabian Cancellara - 8
Il vincitore del 2008 si prende la responsabilità di fare la corsa e nell'azione buona ha tre ottimi compagni di squadra (bene in generale Leopard-Trek e in particolare Stuart O'Grady, 8 per entrambi) maluccio invece Bennati - 5 - squagliatosi un po' nel finale). Fa quel che deve, rimanendo lucido, fino alla fine della discesa del Poggio e prova anche la sua cartuccia, l'allungo ai meno due, anche se stavolta è meno efficace del solito. In compenso tira fuori dal cilindro una volata con la quale si mette dietro parecchia gente sulla carta più rapida di lui. Non sempre si può vincere, ma prossimamente lo vedremo ancora grande protagonista.
Philippe Gilbert - 7.5
La Sanremo non è esattamente la sua corsa, ma ce la mette tutta per farla diventare tale. L'Omega Pharma-Lotto (voto 8, e piace pure il Greipel versione gregario che merita un bel 7) è tra le animatrici più convinte dell'azione dei 40 dopo le Manie. Nel finale è ovviamente controllatissimo e sembra un po' restio ad affondare il colpo sul Poggio, che pure è stato in passato teatro di parecchi suoi scatti. Ci prova dopo la discesa, ma Pozzato non gli lascia spazio e deve accontentarsi di un comunque discreto (e cercatissimo) terzo posto.
Michele Scarponi - 8
Il suo numero sulla Cipressa ci rimarrà negli occhi ancora per tanto tempo. Un'azione di forza (a nostro avviso ben orchestrata dalla Lampre-ISD, voto 6, penalizzata dal fatto di non aver supportato Petacchi come avrebbe dovuto) che ha piegato le velleità del pur volenteroso Kolobnev e che gli ha portato a recuperare un minuto tondo sul gruppetto davanti tra salita, discesa e un pezzo di pianura successiva. Nonostante lo sforzo, anche dopo il Poggio è ancora con i migliori e stoicamente prova anche ad anticipare la volata, concludendo comunque sesto la sua più bella Sanremo di sempre.
Alessandro Petacchi - 6
Anche lui, come Goss, è stato lasciato solo in fuga dalla sua squadra e, come l'australiano, di lì in poi non ha potuto far altro che correre sulle ruote. La bronchite dei giorni scorsi non gli ha dato modo di essere brillante sul Poggio, prima del quale, però, aveva lealmente dato via libera a Scarponi, sopraggiunto da dietro poco prima. Purtroppo per lui non avrà ancora tantissime occasioni per rifarsi su queste strade...
Greg Van Avermaet - 8
Piuttosto che accontentarsi del piazzamento in volata, lui che pure non manca di spunto veloce, ha preferito giocarsi il tutto per tutto tra Aurelia e Poggio, accodandosi prima all'azione promossa dai FDJ e poi staccandoli in salita. I suoi sogni finiscono ai 2500 metri dall'arrivo ma la sua Sanremo è stata superba.
Yoann Offredo - 7.5
Un voto che volentieri estendiamo all'intera FDJ, protagonista di una corsa veramente di ottimo livello. Il francesino è ormai più che una promessa delle classiche e, dopo essere riuscito ad essere nell'azione giusta dopo le Manie, prova il colpaccio in tandem con Chainel, in vista del Poggio. Sull'ultima asperità riesce a rimanere accodato a Nibali che rinviene da dietro e, con le poche forze rimastegli in corpo, dà anche un colpetto ai meno 2.5, così, giusto per non avere rimpianti. Il settimo posto finale è comunque un bel premio e un punto di partenza per continuare su questa strada.
Vincenzo Nibali - 7
Un fresco vincitore di GT che lotta col coltello tra i denti per vincere la Sanremo è proprio una bella immagine. Tutta la Liquigas-Cannondale (voto 7 per aver letto la corsa nel modo giusto) contribuisce a rendere impegnativa la gara con forcing sulle Manie prima e sulla Cipressa poi. Il siciliano aspetta il Poggio e la sua azione è importante e di fatto seleziona il gruppetto che poi si giocherà la vittoria. Alla fine è ottavo, ma poco importa, ha corso da grande.
Filippo Pozzato - 6
Non sappiamo se vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. È stato lui il primo a capire l'importanza dell'azione nata dopo le Manie e a spronare i compagni di avventura a crederci e i fatti gli hanno dato ragione. La Katusha (7, con nota di merito per Gusev), fa quel che deve con gli uomini che ha a disposizione e Pippo è perfetto fino agli ultimi chilometri dove inspiegabilmente non gioca nessuna carta, sprecando probabilmente tutte le energie residue in un inseguimento (riuscito) a Gilbert, che pare diventato il suo chiodo fisso. Il quinto posto gli lascia un po' di amaro in bocca...
Alessandro Ballan - 6.5
Praticamente corsa parallela con il corregionale della Katusha, con il quale condivide l'onere di dare vitalità all'azione dei 40. Con Van Avermaet davanti può correre di rimessa sul Poggio ma le energie rimaste non riesce a convogliarle in una stoccata delle sue negli ultimissimi chilometri. Il quarto posto è comunque il suo miglior risultato di sempre nella Classicissima e un premio forse financo troppo risicato per la grandissima corsa della BMC, cui va un bell'8 pieno.
Tom Boonen e Edvald Boasson Hagen - 5
La loro corsa, che aveva preso una piega niente male, è finita nello stesso punto, sulle dolci rampe del Poggio, dove entrambi si sono staccati inesorabilmente, evidentemente non essendo al top della condizione. La stagione è ancora lunga, ma il primo treno è passato...
Peter Sagan - 6
Ammaccato dopo la caduta alla Parigi-Nizza, è comunque riuscito a rimanere nel vivo della corsa fino al Poggio, dove gli è però mancata la lucidità per rimanere con i primi. Di strada davanti ne avrà, eccome, quindi la sua prima Sanremo può essere presa tranquillamente come una prova generale per il futuro.
Garmin-Cervélo - 4
La grande sconfitta di giornata. Tre potenziali vincitori alla partenza, ma il primo è solo 18esimo. Hushovd non è giudicabile perché condizionato dalla caduta prima di imboccare le Manie, Farrar neanche perché è rimasto sempre in gruppo, Haussler non ha avuto la forza di rimanere con i primi sul Poggio. Sicuramente il potenziale c'è, e sul pavé saranno avversari da affrontare con rispetto.
Mark Cavendish e Óscar Freire - n.g.
Mancare una fuga di 44 uomini, seppur nata dopo una discesa tecnica e resa selettiva dalla pioggia, è più una colpa che una scusa da accampare in sede di giudizio. Parziale attenuante per lo spagnolo il fatto che sia caduto proprio nel momento decisivo.
Giovanni Visconti - 4
Anche il campione italiano non è pervenuto in una corsa che, per come si era messa, lo avrebbe potuto vedere benissimo tra i protagonisti. Le grandi occasioni mancate stanno cominciando ad essere troppe...