La presentazione: Forno d'Asolo, Colavita è bella - È italoamericano il team di Giorgia Bronzini
Quando hai in squadra la campionessa del mondo in carica tutto deve essere curato nei minimi dettagli, anche quando si tratta di organizzare la presentazione del team: quest'anno Franco Chirio, non nuovo ad eventi in grande stile, ha voluto superarsi ancora una volta decidendo di svelare la sua Forno d'Asolo-Colavita, formazione in cui milita anche Giorgia Bronzini, all'Hotel de Paris di Montecarlo a due passi dal celeberrimo casinò monegasco.
Una cornice di gran lusso per una formazione molto rinnovata e che nel 2011 si porrà obiettivi ambiziosi: la fusione con il team americano Colavita ha infatti portato molte atlete di grande livello e ha esteso il calendario di corse praticamente a tutto il mondo; la scelta di Montecarlo come sede, poi, è stata molto più facile anche dal grande legame che ha il Principato di Monaco con le due ruote: su queste strade, infatti, è partito il Tour de France 2009, molti ciclisti abitano e si allenano proprio da queste parti (al pomeriggio incrociamo Richie Porte e Tiffany Cromwell) e ad un certo punto si avvicinano anche due poliziotti, anch'essi ciclisti, che si mettono a discutere con le ragazze di gare, biciclette e allenamenti. Verso il finire della presentazione poi arriva anche un tiratissimo Davide Rebellin che sembra già pronto per il suo rientro che sarà datato 30 aprile anche se ancora non si conosce il nome della squadra («Ma entro una decina di giorni spero di definire tutto» dice ai tifosi).
Già partire da questo primo appuntamento ufficiale si capisce che per la Forno d'Asolo-Colavita sarà un 2011 fatto di grande entusiasmo ma anche di enormi responsabilità a cui però nessuno ha intenzione si sottrarsi.
La fusione con Colavita e la creazione del teamDurante la conferenza stampa intervengono gli sponsor della formazione astigiano-americana a partire da Forno d'Asolo che ormai è da dieci anni nel mondo del ciclismo femminile, l'opposto invece della Canterbury of New Zealand che fornisce le divise da riposo e che è suo esordio nel mondo del pedale. A tenere banco, però è Franco Chirio anche perché la parte americana della squadra è assente perché impegnata a preparare in giro per il mondo i prossimi appuntamenti agostici, su tutti i mondiali su pista: «Colavita è già una grandissima realtà negli Usa, forse la squadra più forte, e con loro abbiamo già cominciato a porre le basi di questa fusione sul finire della passata stagione, quando molte atlete sono venute a correre in Europa con noi. Per una squadra di oltreoceano ci sono molte difficoltà a correre ad alto livello in Europa, sia dal punto di vista economico (le trasferte costano), sia da quello logistico visto che serve una base a cui appoggiarsi; in questo modo avremo sempre una sorta di interscambio ma sono convinto che questo progetto sarà valido non solo dal punto di vista sportivo: è un qualcosa che interessa a tutti i nostri marchi perché l'Europa è la storia e la tradizione del ciclismo ma gli Stati Uniti, con i loro numeri, sono il futuro».
Dopo aver parlato del progetto Chirio presenta la squadra partendo dagli obiettivi e dal suo rapporto speciale con colei che sarà il faro del team, Giorgia Bronzini: «Quando a Vaiano ho visto Giorgia in gara con noi con la maglia iridata mi sono veramente emozionato; posso dire che Giorgia l'ho vista crescere perché già nel 2005 ha corso nella nostra squadra e speriamo di aiutarla ad ottenere nuovamente grandissimi successi come i titoli mondiali su pista e su strada, obiettivi comuni a tutto il team. Purtroppo la corsa dei miei sogni non esiste più, la Primavera Rosa, ma quest'anno punteremo a fare bene al Giro d'Italia che terminerà proprio a Torino (con una cronometro, ndr) e mi piacerebbe essere protagonista con le miei atlete anche alla Liberty Classic di Philadelphia, una corsa tra le più seguite al mondo come numero di spettatori sulle strade».
La Forno d'Asolo-Colavita, però, non è solo Giorgia Bronzini anche se la campionessa piacentina ha avuto la possibilità di scegliersi molte atlete da avere al suo fianco come conferma lo stesso team manager: «Con Giorgia abbiamo iniziato a parlare subito dopo il Giro d'Italia e per la grande fiducia e stima che ho in lei le ho data carta bianca per costruirsi un bel gruppo: sono contento di ciò perché abbiamo giovani straordinarie che possono essere gregarie e vincenti al tempo stesso. E poi c'è un direttore sportivo come Antonio Contiero che proviene dalla categoria juniores ma che sono convinto che sia la persona giusta per il nostro progetto perché sa gestire pressioni e tensioni ed è in grado di darmi una squadra equilibrata e di trasmettere serietà e tranquillità alle ragazze».
Tante giovani forti da far crescereA questo punto la parola passa alle atlete anche perché poi toccherà a loro ottenere i risultati e portare visibilità alla maglia. Si parte dalle giovani ed in particolare dalla 21enne Barbara Guarischi: «Sono contentissima di essere qua e di poter correre assieme alla campionessa del mondo. In questa stagione non punterò solamente sulle gare su strada tanto che già domani partirò per un ritiro su pista con la nazionale: gli Europei su pista potranno essere un appuntamento importante per questa stagione». Chi di titoli europei se ne intende è Elena Cecchini che a livello juniores ha fatto colpo sia su strada che su pista tanto che tutti in squadra la chiamano fenomeno: «Mi fa piacere ma tra le élite è tutta un'altra storia. Giorgia mi ha aiutato moltissimo ad inserirmi e la devo ringraziare tanto. Ad inizio stagione correrà più strada ma poi anche io mi concentrerò sugli Europei su pista visto che con Salvoldi c'è un ottimo feeling. L'appuntamente più importante della stagione, però, sarà la scuola visto che ho la maturità e che in quel periodo non potrò concentrarmi troppo sulle gare».
Altre due giovani ma che ormai cominciano ad essere presenze fisse nel gruppo sono Francesca Faustini (classe '88) e Giada Borgato (classe '89): la bresciana è reduce da un anno travagliato e pure in questo inizio di stagione tra bronchite ed una brutta caduta non ha ancora potuto allenarsi al meglio; la veneta invece è al suo quarto anno tra le élite e lei stessa indica questa come stagione della verità, in cui la maturazione potrebbe portare anche qualche soddisfazione personale. Entrambe però sono pronte a dare tutto per la squadra e per aiutare Giorgia Bronzini. In squadra ci sarà la parmense Silvia Marotta, appena 19 anni, e che vedremo all'opera sopratutto nelle corse italiane.
Il gruppo lituano e l'obiettivo record dell'oraNegli anno passati le formazioni di Franco Chirio si sono sempre distinte per delle valide collaborazioni con le federazioni straniere che suggerivano atlete giovani da portare a correre in Italia: l'ultima è stata quella degli Stati Uniti ma attualmente i rapporti sono ottimi anche con Brasile, Ucraina e Lituania. La piccola repubblica baltica sarà rappresentata in squadra da ben tre atlete, Edita Janeliunaite, Svetlana Pauliukaite e la più conosciuta Modesta Vzesniauskaite che in passato aveva già corso per squadre italiane. La 27enne di Panevezys si prospetta una stagione intensa tra Europa e Nord America: «L'anno scorso l'esperienza negli Stati Uniti m'è piaciuta tantissimo e sono felice di avere quest'opportunità. Adesso per un po' rimarrò in Europa sopratutto per fare tutta la campagna delle classiche del nord fino alla Freccia Vallone credo, poi tornerò in America perché è un mondo che mi piace tantissimo. Io avevo già corso con Giorgia nel 2004 e nel 2006 e sono felice di ritrovarla qui: la Colavita era già una squadra molto forte, con lei lo sarà ancora di più».
La Pauliukaite, pistard forte ed esperta, è invece l'ultimo arrivo in casa Forno d'Asolo ma Franco Chirio svela un progetto molto ambizioso a cui sta lavorando assieme all'atleta: «Adesso Svetlana si deve concentrare sui campionati del mondo ma verso fine stagione vorremmo provare a stabilire il nuovo record dell'ora; per la località abbiamo pensato a Bordeaux e al Messico ma in molti ci hanno consigliato vivamente il nuovo velodromo di Montichiari. Al momento non sappiamo ancora dove e quando ma sicuramente proveremo a lasciare il segno». Per la cronaca il record attuale risale all'1 ottobre 2003 quando l'olandese Van Moorsel in Messico si fermò 46,065 km.
Dal Brasile a caccia delle OlimpiadiUn altro blocco storico della squadra è quello proveniente dal Brasile. Oltre a Uenia Fernandes in squadra da quando aveva 19 anni ci sarà anche Rosane Kirch, vincitrice l'anno scorso della prima edizione dell'Eroica Rosa: «Spero di ottenere ottimi risultati come quando riuscii ad arrivare seconda alla Route de France. La mia stagione partirà abbastanza piano perché sarà molto lunga: a maggio andrò in Colombia per il campionato panamericano, poi ci saranno le corse a tappe qui in Europa con il Giro in primo piano ma mi aspetteranno anche i giochi panamericani in Messico e a novembre ci saranno due corse a tappe ed una in linea in Brasile. Queste ultime saranno molto importanti perché assegneranno punti UCI fondamentali per ottenere la qualificazione olimpica: Londra 2012 è infatti il mio grande sogno anche perché non sono mai riuscita a disputarle in passate e perché il 2012 potrebbe anche essere il mio ultimo anno in gruppo. Sicuramente non andrò avanti fino alle Olimpiadi di Rio, magari potrei tenere duro fino al 2013 e ai Mondiali di Firenze, una corsa affascinante in una regione in cui ho vissuto e ho tanti amici e tifosi».
Tra le atlete non presenti a Montecarlo, Franco Chirio ricorda la grande professionalità di Alessandra D'Ettorre, la forza della neozelandese Catherine Cheatley (recentemente seconda al Tour of New Zealand) che sarà la punta per la classifica generale al Giro d'Italia e racconta poi un aneddoto sulla determinazione di Andrea Dvorak che in una corsa in Francia l'anno scorso andò in fuga, venne ripresa e quando la compagna Uenia Fernandes l'avvicinò per ricordarle che l'obiettivo era vincere scattò di nuovo, guadagnò 3' su gruppo e arrivò appunto per prima al traguardo.
La campionessa del mondo: Giorgia Bronzini!La chiusura, ovviamente, non poteva che essere tutta per Giorgia Bronzini che sembra già abbastanza a suo agio nel ruolo di leader assoluta e sembra non volersi sottrarre a nessuna delle tante responsabilità che comporta la maglia che indossa: «Per prima cosa volevo ringrazie tutte le miei compagne per le belle parole che hanno avuto nei miei confronti e spero di essere anche io utile a loro mettendo a disposizione l'esperienza che ho accumulato in tutti questi anni; saremo una delle squadre faro del gruppo ma tutte le ragazze avranno la possibilità di fare la loro corsa e di provare a vincere anche quando ci sarò io in gara. Nella mia carriera ho girato tante squadre ma alla fine ho deciso di tornare con Franco perché la tranquillità che c'è qui non si trova da nessun'altra parte e non è un caso che il 2005 sia stato uno dei miei anni più prolifici come numero di vittorie: in più questo team mi ha messo a mio agio, mi ha dato la possibilità di avere un gruppo mio e volevo ringraziare in particolare Giada (Borgato, ndr) che è l'unica che mi ha seguito dalla passata stagione; Barbara ed Elena poi sono il futuro del ciclismo azzurro. Queste ragazze saranno anche uno stimolo per me per cercare di essere un esempio e a loro consiglio di non mollare per adesso la doppia attività pista e strada perché è utilissimo per affinare certe abilità. Adesso il mio primo obiettivo sono i campionati del mondo su pista dove cercherò di difendere il titolo conquistato l'anno scorso, a Vaiano ho preferito ritirarmi perché tutta quella pioggia poteva in qualche modo compromettere l'avvicinamento: sto bene ma per scaramanzia non diciamo nulla e non faccia pronostici».
Giorgia Bronzini poi comincia anche a parlare di un futuro meno prossimo elencando gli altri obiettivi e il suo calendario su strada per il 2011 ma anche sogni per i prossimi anni: «Vorrei che questo mio periodo magico possa continuare fino alle Olimpiadi di Londra sperando che queste giovani che ho accanto non mi facciano le scarpe prima (ride)! Rimanendo a quest'anno, oltre ai campionati del mondo spero di far bene al Giro d'Italia anche perché pare che una tappa si concluderà a Piacenza e quel giorno sarà molto importante per me. Adesso, dopo la pista, cercherò di sfruttare la mia condizione al Nord in corsa come Fiandre e Drenthe che mi piacciono molto, poi a maggio andrò a correre per un mesetto negli Stati Uniti e subito dopo stiamo studiando di andare a Copenaghen a visionare il circuito iridato e chissà che magari a settembre non ci sia in nazionale con me anche qualche mia compagna di squadra...»