Tirreno-Adriatico 2011: L'Indicatore dice Farrar - Sprint di Tyler su Petacchi e Haedo
- Tirreno - Adriatico 2011
- HTC - Highroad 2011
- Lampre - ISD 2011
- Team Garmin - Cervélo 2011
- Alessandro Petacchi
- André Greipel
- Enrico Gasparotto
- Javier Aramendia Llorente
- Juan José Haedo
- Leonardo Giordani
- Marco Marcato
- Marcus Burghardt
- Mark Cavendish
- Mark Renshaw
- Maxim Iglinskiy
- Olivier Kaisen
- Stefano Garzelli
- Thor Hushovd
- Tyler Farrar
- Vicente Reynés Mimó
- Vincenzo Nibali
- Uomini
Sul traguardo di Indicatore prime indicazioni sullo stato dei velocisti a 9 giorni dalla Sanremo. Con la vittoria di Farrar e lo splendido lavoro del Campione del Mondo Hushovd, la Garmin si candida infatti a potenziale protagonista sulle strade liguri. Non che la tappa di oggi possa paragonarsi alla Classicissima, ma la salita di Poggio alla Croce a 50 km dall'arrivo e un finale tortuoso hanno di certo fatto della prima tappa in linea della Tirreno un buon test per tutti quei velocisti con ambizioni di vittoria a Sanremo. Che in questa Tirreno 2011 sono poi tanti.
Malgrado il forfait di Greipel, non partito dopo la caduta di ieri durante la prova del percorso della crono, il gruppo avviatosi stamane da Carrara è rimasto infatti ad alta densità di velocisti. A conferma di ciò, già al km 1 quelle poche squadre che non hanno ruote veloci, come Euskaltel, Farnese e Omega Pharma hanno subito lanciato all'attacco qualche loro uomo. Così ci hanno provato Aramendia, Giordani e Kaisen guadagnando subito più di 3 minuti nel giro di 10 km. Un treno ha anche cercato di favorire i 3 al km 57, in quel di Lucca: il gruppo è stato bloccato da un passaggio a livello perdendo 2 minuti nell'attesa e trattandosi di incidente di percorso per le regole dell'Uci, quasi fosse una partita a Monopoli o al gioco dell'oca, nessuno stop è stato imposto ai fuggitivi che poco dopo hanno accumulato un vantaggio di 7'20". Inevitabilmente però il gruppo è tornato a guadagnare. A Empoli, metà percorso, il vantaggio è già sotto i 6 minuti e sul primo GPM di giornata, quello di San Casciano, il plotone guidato dalla HTC ha 4'18" di ritardo.
Sul secondo GPM il gruppo però si sfalda. Un po' inaspettatamente la Katusha produce un forcing che fa male a diversi velocisti come Cavendish, Boonen, Napolitano e Chicchi. I fuggitivi vedono così vanificate definitivamente le loro speranze mentre gli sprinter rimasti indietro ci mettono qualche chilometro per rientrare grazie soprattutto al lavoro della HTC che ha aspettato il proprio capitano. A 44 km dall'arrivo, ripresi i fuggitivi, il gruppo rallenta un po' e nel giro di pochi chilometri, con molti rientri da dietro, si è di nuovo tutti insieme. Solo Vicente Reynes non ci sta e approfitta della fase di stallo cercando di far vedere che nella Omega Pharma non ci sono solo Gilbert e, fino a ieri, Greipel. Lo spagnolo riesce a guadagnare anche 30" ma il suo destino è segnato visto il finale tortuoso con qualche saliscendi che costringe le squadre a tenere i propri capitani davanti. Soprattutto HTC, Leopard e Garmin stazionano in testa al gruppo in questa fase, favorendo il riassorbimento del fuggitivo.
La corsa entra nel vivo a 6 km dall'arrivo. Rompono gli indugi Burghardt e Iglinskiy. Poi è la volta di Garzelli e Marcato (con lo stesso Iglinskiy e con Nibali che si accoda), l'ultimo a provarci è invece Gasparotto. Accade tutto nel giro di 3 km perchè già a 2,5 km dall'arrivo, quando la strada torna a farsi larga, il gruppo tirato dall'HTC si ricompatta, e subito si divide nuovamente in due grandi tronconi. Diversi treni cercano di organizzarsi negli ultimi due chilometri, soprattutto la RadioShack per McEwen, il Team Sky per Boasson Hagen, la Saxo Bank per Haedo e anche il Team Leopard per Bennati che gioca in casa.
Ma è la Garmin ad avere più gambe dopo il triangolo rosso: prima Navardauskas e poi Hushovd lanciano alla perfezione Tyler Farrar che, prima di andare a vestire anche la maglia di leader spodestando Boom, deve solamente respingere il ritorno di un Petacchi molto bravo a farsi spazio da solo ma rimasto senza esplosività nel tentativo di rimontare l'americano. Alle loro spalle Haedo infilza Renshaw sulla linea, segno che Cavendish nel finale proprio non c'era. Cave può consolarsi perchè non è stato l'unico desaparecido del finale tra i big. Domani a Perugia la rivincita. dovremmo assistere a una volata (l'ultima) a ranghi ancora più compatti e chi non ci sarà di nuovo nel finale dovrà forse cominciare a pensare un po' meno a Sanremo. Ma meglio non pronunciarsi troppo se pensiamo a quello che combinò Freire l'anno scorso.
Di sicuro chi si pronuncia è il vincitore Farrar: «Oggi - ha raccontato Tyler dopo l'arrivo - ho avuto la fortuna di poter contare sul lavoro di Hushovd, per la prima volta in questa stagione e tutto è andato per il meglio. Thor ha fatto un ultimo chilometro favoloso, lanciandomi nel miglior modo possibile. Dal canto mio ho fatto una bella volata e sono particolarmente contento perché in questa prima parte dell'anno non mi sono allenato in modo specifico sugli sprint, prediligendo i lavori sui muri fiamminghi e sul pavé. Per la Milano-Sanremo la squadra sarà molto competitiva potendo contare, oltre a me, anche su Thor e Haussler che saranno pedine fondamentali per cercare di conquistare la vittoria, anche se io, in tutta sincerità, mi sento più adatto alle corse del Nord dove ho già conquistato discreti piazzamenti».