Tour Méditerranéen 2011: Moncoutié accende il Mont-Faron - Voeckler e Feillu gli altri grandi protagonisti
- Tour Méditerranéen Cycliste Professionnel 2011
- AG2R La Mondiale 2011
- Cofidis, le Crédit en ligne 2011
- Team Europcar 2011
- Vacansoleil - DCM Pro Cycling Team 2011
- Alessandro Proni
- Andrew Talansky
- Daniel Martin
- Danilo Napolitano
- David Moncoutié
- Davide Appollonio
- Jean-Christophe Péraud
- Laurent Mangel
- Morris Possoni
- Rinaldo Nocentini
- Romain Feillu
- Thomas Voeckler
- Wouter Poels
- Yauheni Hutarovich
- Uomini
Il fascino del Giro del Mediterraneo è andato man mano calando, complice anche l'avvento del Pro Tour (e dei suoi derivati), ma vincerlo fa sempre bene al morale e al palmarès, soprattutto se si milita in squadre francesi e - ancora meglio - si è transalpini di nascita.
Così David Moncoutié regala una gioia a se stesso e alla Cofidis arrivando da solo sul traguardo del Mont-Faron, "classica" ultima tappa (o comunque decisiva) di una corsa che non presenta ulteriori difficoltà altimetriche e lascia dunque alla montagna di Tolone il compito di decidere la classifica generale.
Moncoutié ha avuto la meglio su Jean-Christophe Péraud, connazionale appena sbarcato in Francia (all'AG2R) dopo un anno in Belgio (all'Omega Pharma) e desideroso di capire i propri effettivi limiti nelle corse a tappe, dopo un primo assaggio nient'affatto male nel 2010 dopo anni passati nel dilettantismo - eccellendo nella Mountain Bike - francese.
Sette secondi il distacco tra i due (saranno 11 nella classifica generale, visti gli abbuoni), con una bella coppia di giovanotti alle loro spalle: il classe '87 Poels e il classe '88 Talansky. L'olandese della Vacansoleil e lo statunitense della Garmin hanno pagato 18" ai due più navigati colleghi, ma hanno dimostrato di poter dire la loro quando la strada sale, considerando anche che Talansky aveva in squadra un certo Daniel Martin (3° nella 4a tappa) con cui dividere i gradi di capitano.
Vacansoleil che non sorride solo per il podio finale di Poels, ma anche - anzi, soprattutto - per i tre successi parziali di Romain Feillu, autentico mattatore delle tappe centrali della corsa. Tre affermazioni consecutive per il francesino tascabile in quel di Rousset, La Farlède e Biot che hanno dato nuovi motivi per sorridere ad una squadra sicuramente minata nella serenità dal caso che sta segnando - presumibilmente - la fine della carriera di Riccardo Riccò.
La corsa si era in realtà aperta con un finale "thrilling" in quel di Pertuis, con la vittoria di Voeckler e la beffa patita da Mangel, più lesto ad esultare e concedersi ai fotografi che ad accorgersi di "T-Blanc" che gli sprintava sotto l'ascella sinistra. Vittoria per il capitano del Team Europcar e tanti rimpianti per la Saur-Sojasun.
Poi le tre perle di Feillu, battendo prima Appollonio e Napolitano e poi Hutarovich e Porsev nei due sprint compatti, poi la gemma di Biot a regolare un drappello di cinque corridori - ancora Appollonio, il già citato Martin, Galland e Proni - avvantaggiatisi sullo strappo finale.
Il terzo successo di Moncoutié in vetta al Mont-Faron (aveva già esultato nel 2003 e nel 2009) gli regala dunque la prima vittoria in classifica generale al Tour Méditerranéen. Abbiamo detto di Péraud e Poels (a 24") a completare il podio, con Talansky quarto a 28". Quinto posso per Morris Possoni (a 33"), con Voeckler, David López, Jeandesboz, Cummings e Rolland a completare la top ten. Da segnalare il 13esimo posto finale di Alessandro Proni (a 46") ed il 20esimo posto di Rinaldo Nocentini (a 1'21"), mentre Romain Feillu ha chiuso in 25esima posizione a 1'37", facendo meglio di tanti più accreditati arrampicatori.