Tour of Qatar 2011: Guardini, continua la campagna d'Asia - Andrea davanti a Chicchi. Corsa a Renshaw
- Tour of Qatar 2011
- Farnese Vini - Neri Sottoli 2011
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- Rabobank Cycling Team 2011
- Team Garmin - Cervélo 2011
- Andrea Guardini
- Daniele Bennati
- Denis Galimzyanov
- Dominique Rollin
- Filippo Pozzato
- Francesco Chicchi
- Gediminas Bagdonas
- Greg Van Avermaet
- Heinrich Haussler
- Juan Antonio Flecha Giannoni
- Mark Renshaw
- Theo Bos
- Uomini
Andrea Guardini non si ferma alla cinquina in Malesia. Dopo aver sofferto i ventagli nelle prime tappe, all'ultima occasione, la prima con uno sprint di gruppo, il neoprofessionista veronese coglie il suo sesto successo stagionale, con un guizzo negli ultimi 50 metri che gli consente di superare Bos e anticipare il ritorno di Chicchi. La classifica generale va all'australiano Renshaw che ieri si era vestito di oro ai danni di Haussler. Terzo Bennati, che ancora una volta non riesce a concretizzare (concluderà 12esimo di tappa) il pur buon lavoro - che forse finisce sempre troppo lontano dalla linea d'arrivo, però - della Leopard-Trek, con l'iridato a cronometro Cancellara a far bella mostra di sé negli ultimi chilometri.
Lo aspettava, questo Tour of Qatar, il corridore della Farnese-Neri. Lo aspettava perché le cinque vittorie malesi potevano essere un'arma a doppio taglio, a scindere perfettamente la considerazione "ha vinto contro avversari mediocri in tappe brevi" da quella "quanti neopro' vincono 5 corse al debutto?". Insomma, si rischiava di restare per qualche tempo in una terra di mezzo che avrebbe potuto minare la serenità del plurivittorioso tra i dilettanti italiani nella stagione 2010 (ben 19 centri, lo ricordiamo per i distratti).
E invece eccolo qua, a dieci giorni dalla sbornia di Kuala Lumpur, alzare le braccia al cielo nella "Corniche" di Doha. Dalla Malesia al Qatar. Da Giuliani a Scinto (in ammiraglia). Da Manan a Chicchi, da Förster a Bos, e pazienza se Boonen ha alzato bandiera bianca a 2 km dall'arrivo o altri - come il già citato Bennati, ma anche Haussler e Renshaw (non citiamo Cavendish perché in Qatar non ha mai lottato per la vittoria) - non abbiano trovato il pertugio giusto per dare ancora più sapore a questa vittoria.
Una sorta di prima prova di maturità superata. Volendo tenere basso l'entusiasmo, difatti, dovremmo ricordarci che siamo all'11 febbraio e la stagione è appena iniziata, quindi le vere sfide contro i mostri sacri delle volate saranno più in là.
Certamente, però, Guardini arriverà a quelle sfide con 6 successi già nel carniere e dunque con una tranquillità invidiabile da mettere sull'altro piatto di una bilancia che gli contrapporrà quantomeno maggiore esperienza, malizia e abitudine a palcoscenici importanti.
Ciò che forse stupisce di più del classe '89 veronese è il ventaglio di opzioni che possiede in volata: lanciata dai compagni partendo lungo (fondamentale mostrato in Malesia), oppure in rimonta - coi compagni o senza - come avvenuto oggi a Doha. S'è iniziato a vedere a 3500 dall'arrivo, la maglia "giallofluo" di Guardini: il primo ad accorgersene è stato il belga Maes, che non ha lesinato improperi nei confronti del giovane italiano. Poi è restato lì intorno alla decima-dodicesima posizione sempre di soppiatto, sfruttando giocoforza il lavoro di Leopard-Trek, Rabobank e Katusha (con Pozzato volenteroso di aiutare Galimzyanov, alla fine 6°) e trovando un pertugio sulla destra della carreggiata, a pochi centimetri dalle transenne, negli ultimi 80 metri, sfruttando anche la poca malizia di Bos e Rollin - che avrebbero dovuto "chiudere" verso destra, assecondando il percorso - e avendo la meglio, seppur di pochissimo, sulla volata opposta di Francesco Chicchi, un altro di quelli che quando imbrocca la giornata giusta riesce a produrre delle volate sensazionali.
Chicchi ha dovuto scegliere il lato sinistro della sede stradale per trovare spazio, poi però ha commesso lo stesso errore di Bos e Rollin, virando verso sinistra negli ultimi metri invece di stringere verso il centro (nel caso del corridore Quickstep) della sede stradale. Forse quei 5 metri in più percorsi sono stati fatali al toscano, ma comunque rimangono le due belle volate dei nostri due atleti a chiudere un Tour of Qatar decisamente divertente, come quasi sempre avviene in corse a tappe in cui il vento e i corridori da classiche prendono in mano la corsa.