Tour of Qatar 2011: The Haussler of the rising sun - Heinrich spodesta Boonen. Terzo Bennati
Una vittoria in volata regolando il gruppo compatto ieri, un altro successo oggi al termine di una tappa resa dura e selettiva dal vento e che gli ha consegnato anche la maglia oro di leader della corsa: il ciclismo sembra aver finalmente ritrovato Heinrich Haussler dopo un 2010 che l'aveva visto per più tempo fermo a letto a curarsi i problemi al ginocchio che non in sella ad un bicicletta a correre ed allenarsi. In questi primi giorni di corsa Haussler, che compirà 27 anni il prossimo 25 febbraio, ha già fatto vedere ottime cose tanto che neanche nel 2009, anno in cui fece secondo sia alla Sanremo che al Fiandre, era partito così bene.
Sicuramente l'aver ritrovato un grandissimo protagonista per le classiche non può che far felici gli appassionati; di certo non saranno tristi neanche in casa Garmin-Cervélo dal momento che in mese di gare sono arrivate addirittura otto vittorie con quattro uomini diversi. Ora però Jonathan Vaughters potrebbe trovare non poche difficoltà a gestire i propri uomini anche se probabilmente i team manager di tutte le squadre vorrebbero avere i problemi di abbondanza che ha l'americano: un Haussler al top rischierà di togliere spazio a Farrar o sarà Tyler a volere che il compagno lavori per lui? E dove lo mettiamo il campione del mondo Thor Hushovd che anche lui avrà nel periodo tra la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix uno dei suoi obiettivi principali della stagione?
La convivenza tra addirittura tre leader tutti in grado e vogliosi di dire la loro sarà proprio l'aspetto più importante da valutare nelle prossime corse: se inizieranno a reclamare spazio a discapito uno dell'altro o a pestarsi i piedi a vicenda il rischio è quello di raccogliere solo delle gran brutte figure; se però sapranno andare d'accordo, dividersi gli obiettivi ed aiutarsi in corsa allora alla Garmin-Cervélo potranno dire di aver trovato la quadratura del cerchio e le soddisfazioni non si limiteranno di certo ad un paio di tappe del Tour of Qatar.
Come già accennato la tappa di oggi è stata nuovamente caratterizzata dal forte vento che, come nella prima tappa, ha spezzato il gruppo in più tronconi relegando nelle retrovie diversi corridori di spicco. La prima accelerazione decisa è arrivata poco prima metà corsa e a farne le spese è stato Fabian Cancellara, quarto in classifica generale a 8" da Boonen: lo svizzero è rimasto indietro ma forse non gli sarà neanche dispiaciuto più di tanto visto che aveva già dichiarato che la classifica generale non era un suo obiettivo. La seconda dose, invece, è arrivata a poco meno di 45 km dal traguardo: il gruppo s'è ulteriormente spezzato e stavolta, complice anche una foratura proprio nel momento peggiore, nel secondo gruppo ci si è ritrovato anche il leader della corsa Tom Boonen.
La prima parte del gruppo intanto aveva annullato il tentativo di una decina di uomini ed il lavoro di Garmin, Rabobank e Leopard ha fatto sì che l'andatura rimanesse elevatissima. Per Boonen a quel punto c'è stato poco da fare anche perché con se aveva solo Chicchi ed il giovane Robert mentre altri due Quick Step erano rimasti nel gruppo di testa: in fondo Steegmans era ottavo in classifica e Maes era il leader della classifica dei giovani quindi la formazione belga, evidentemente, ha voluto tenersi delle opzioni alternative nel caso in cui l'inseguimento di "Tommeke" non fosse andato a buon fine, cosa che poi s'è verificata. Tra i corridori rimasti nel primo gruppo c'erano anche Haussler, Cavendish, Eisel, Renshaw, Hondo, Flecha, Viganò, Burghardt e Boom.
A quattro chilometri dall'arrivo, con il gruppo Boonen ormai staccato di più di 2', l'australiano dell'Astana Simon Clarke ha provato a movimentare le acque con un attacco in solitario: il tentativo è ottimo e alle sue spalle il vento aveva fatto staccare molti degli uomini che avevano lavorato in precedenza (staccato anche Cavendish) e per qualche attimo c'è stata una situazione di indecisione visto che nessuno dei capitani voleva mettersi a lavorare in prima persona per dare un vantaggio ai rivali. L'azione di Clarke è stata ottimo fino all'ultimo chilometro quando in un tratto di leggerissima salita l'ha stroncato riportando sotto gli inseguitori a meno di 400 metri dalla conclusione.
Nella volata Lars Boom è partito lunghissimo e questa mossa ha un po' spiazzato Bennati che s'è fatto trarre in inganno lanciandosi anche lui abbastanza presto: chi non ha sbagliato invece è stato Heinrich Haussler che è rimasto più coperto degli altri e ha cambiato marcia solo negli ultimi 100 metri superando tutti abbastanza agevolmente. Secondo posto per Mark Renshaw che aveva conquistato anche 3" di abbuono ad un traguardo volante e s'era portato quindi a pari tempo con Haussler in classifica: loro due si giocavano maglia, loro due hanno fatto primo e secondo con la differenza in classifica che ora è di 4" in favore del corridore della Garmin-Cervélo. Ancora piazzato, terzo, Daniele Bennati che occupa la stessa posizione anche in classifica generale con un ritardo di 15" dalla testa.