Tour Down Under 2011: Goss, il golpe è fallito - Matt si ferma a 2" da Meyer. Tappa a Swift
- Tour Down Under 2011
- HTC - Highroad 2011
- Saxo Bank SunGard 2011
- Sky ProCycling 2011
- Team Garmin - Cervélo 2011
- Alessandro Spezialetti
- Ben Swift
- Brett Lancaster
- Cameron Meyer
- David Tanner
- Francesco Reda
- Gregory Henderson
- Jack Bobridge
- Laurens Ten Dam
- Matthew Harley Goss
- Matthew Wilson
- Michael Matthews
- Mitchell Docker
- Nicki Sørensen
- Simon Zahner
- Stuart O'Grady
- Travis Meyer
- Tyler Farrar
- Uomini
Matthew Goss ci credeva, eccome se ci credeva. Nel velocissimo circuito conclusivo del Tour Down Under, ad Adelaide, il piano era chiaro: tenere cucita la corsa con l'aiuto del team, prendere un abbuono al primo traguardo volante (piazzato dopo 36 dei 90 km totali), ricaricare le batterie evitando altri sforzi prima dell'arrivo, e infine dare tutto nell'atteso sprint generale. Anche portando a casa due secondi posti (tra traguardo intermedio e finale), l'australiano avrebbe alzato la bellezza di 8" di abbuoni (2+6), andando così ad agguantare il connazionale Cameron Meyer in testa alla classifica. Agguantare e - nella fattispecie - superare, visto che la somma dei piazzamenti avrebbe ampiamente premiato il corridore della HTC.
Il progetto di Goss, ambizioso certo, ma assolutamente non impossibile, si era pure instradato benino, visto che, secondo programmi, al primo sprint intermedio, Matt è riuscito a piazzarsi secondo (dietro a Matthews, che a sua volta - essendo a soli 12" dal leader - riteneva di poter rientrare anche lui nei giochi per la vittoria finale: ma la sua rimonta si è fermata a 9" da Meyer). Prima di quello sprint, la HTC ha dovuto però lavorare molto, moltissimo, per tenere testa a una serie interminabile di scatti degli uomini Garmin (mandati in avanscoperta a turno proprio per sfiancare la squadra di Goss): Matthew Wilson, poi Bobridge e Farrar, poi Travis Meyer (fratello di Cameron), poi Lancaster ancora con Farrar.
Dopo lo sprint, invece, è stata la Leopard di uno scatenatissimo (e giustamente premiato come più combattivo della tappa) O'Grady, andato all'attacco a più riprese e spalleggiato dai Saxo Bank Nicki Sörensen e David Tanner nell'azione più importante, quella partita al 13esimo giro (ognuno misurava 4.5 km, quindi parliamo di circa 35 km al traguardo) e che ha visto coinvolti anche Reda, Spezialetti, Docker e Zahner. Persi diversi pezzi per strada, la fuga di O'Grady è stata ripresa solo all'inizio dell'ultimo giro, da una HTC che continuava a remare contro gli eventi (Eisel, parte integrante del treno, si è trovato a fare i conti con problemi a una ruota).
Negli ultimi 3 km, infatti, i biancogialli di Goss hanno dovuto tirare un po' i remi in barca e tirare a campare sperando in una volata-monstre del capitano, e lasciando il comando delle operazioni ad una Sky che non si è certo fatta pregare per mettere tutti dietro al suo treno: già prima del triangolo rosso dell'ultimo chilometro, la preponderanza dei nerazzurri di Gran Bretagna era tale da non lasciare intendere esito diverso dalla vittoria per loro: e infatti la realtà ha presto confermato le previsioni: Swift e Henderson, coppia vincente, ha monopolizzato i primi due posti (con tanto di rientro in classifica per Ben, risalito grazie ai 10" di abbuono al terzo posto, a 8" da Meyer e giusto davanti a Matthews, scavalcato di 1").
Goss, arrivato cortino alla volata proprio a causa delle vicende dei suoi HTC, ci ha provato lo stesso anticipando, ma non è riuscito a contrapporre se stesso alla coppia Sky, e con grande rammarico è rimasto a un passo dal piazzamento (il secondo) che gli avrebbe consegnato la vittoria finale (invece si ferma a soli 2" dalla maglia ocra). Cameron, che è già al terzo successo stagionale, ringrazia i suoi compagni, ma anche i colleghi che con tanto puntiglio si son tenuti Goss alle spalle. Su tutti quel Swift che, con le due vittorie di tappa in questo TDU, annuncia una stagione in cui potrà raccogliere ancora una marea di risultati.