Classifiche UCI: Rodríguez, Visconti e i re dei continenti - L'analisi dei ranking internazionali
- Funvic - Pindamonhangaba 2010
- ISD - Neri 2010
- MTN Energade 2010
- Tabriz Petrochemical Cycling Team 2010
- Team Jayco - Skins 2010
- Team Katusha 2010
- Team Saxo Bank 2010
- Vacansoleil Pro Cycling Team 2010
- Abdelatif Saadoune
- Giovanni Visconti
- Gregorio Ladino Vega
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Mehdi Sohrabi
- Michael Matthews
- Uomini
World Ranking
Delle clamorose incongruenze nei punteggi del World Ranking ora e del Pro Tour prima ne avevamo giù ampiamente parlato in passato e avevamo già messo in evidenza come il sistema era squilibrato a favore delle brevi corse a tappe e verso i piazzamenti piuttosto che le vittorie. La stagione di Joaquím Rodríguez rimane comunque di altissimo livello anche se il successo finale è arrivato solo nella Volta Catalunya: comunque tra brevi corse a tappe, classiche e grandi giri JRO è sempre stato davanti ed ha trovato quindi un premio per la sua grande regolarità nei risultati.
Il secondo posto, almeno in maniera provvisoria, è di Alberto Contador che ha ottenuto molti dei suoi 482 punti sul suolo francese tra Parigi-Nizza, Delfinato e Tour: secondo il regolamente UCI, se la sua attuale sospensione verrà tramutata in squalifica lo spagnolo non perderà solo i punti della Grande Boucle ma verrà estromesso del tutto dalla classifica. Il gran colpo del Lombardia ha portato Philippe Gilbert fino alla terza posizione: il vallone è stato senza dubbio il migliore nelle corse di un giorno mentre nei GT può contare solo sui punti delle tappe visto che la classifica generale non è un affare per lui. In caso di squalifica di Contador guadagnerebbe il podio un altro spagnolo, Luis León Sánchez: Luisle è partito forte già al Down Under e quest'anno ha fatto vedere segni di miglioramento anche nelle corse a tappe di tre settimane con l'11° posto al Tour e il 10° alla Vuelta.
Tra gli italiani il migliore è Vincenzo Nibali, sesto con 390 punti: il messinese della Liquigas ha costruito la sua posizione quasi tutta con il contributo delle grandi corse a tappe ed è stato l'unico quest'anno ad andare a podio in due occasione: oltre alla vittoria della Vuelta c'è infatti anche il terzo posto al Giro con tanto di maglia rosa vestita per tre giorni; parlando di maglia rosa, invece, dobbiamo scendere fino al 21° posto per trovare Ivan Basso (il Giro conta proprio pochino...) ma prima di lui c'è pure Scarponi, dodicesimo. Certo fa impressione trovare Fabian Cancellara (vincitore di Fiandre e Roubaix, non delle due corse canadesi) solo in 14a posizione e da una sensazione strana anche pensare che nel World Ranking non è compresa la corsa "World" per eccellenza, il Mondiale.
Con tre uomini nei primi quattro il successo per nazioni non poteva che andare alla Spagna che con 1908 punti precede l'Italia (1201) e il Belgio (982). Nel ranking a squadra, invece, vittoria della Saxo Bank che ha conquistato la vetta proprio al Lombardia, l'ultima corsa, grazie alla volatina per il quarto posto con Fuglsang che ha preceduto Nibali: nel caso in cui i due si fossero scambiati le posizioni la vittoria sarebbe andata alla Liquigas a cui non è bastato vincere sia il Giro che la Vuelta. Classifica comunque molto corta anche perché tra Saxo Bank (prima con 1005 punti) e Katusha (quinta) c'è una differenza di 105 punti. Tra le squadre non Pro Tour la migliore è stata la BMC (decima guidata da un ottimo Evans, quinto nell'individuale) seguita dala Cervélo (12a) e dall'Androni-Diquigiovanni (17a): secondo le regole vigenti questo risultato permetterebbe alla squadra di Gianni Savio di partecipare a tutte le corse "storiche" ma i primi segnali che arrivano da Aigle non sono molto confortanti e sulla questione inviti avremo modo di tornarci in seguito.
Europe Tour
Per il secondo anno consecutivo la vittoria finale dell'Europe Tour è di Giovanni Visconti: il campione italiano ha chiuso la stagione con 787 punti, frutto di ben sei vittorie (Classica Sarda, due tappe e classifica al Tour of Turkey, tappa in Lussemburgo e il titolo tricolore) ma soprattutto di una lunga serie di piazzamenti nei primi 10 che inizia nel mese di febbraio e continua fino al quarto posto alla Coppa Sabatini di inizio mese. Proprio questa continuità è chiave per imporsi in questa classifica ed è anche quella che ha contraddistinto la stagione dell'olandese Stefan Van Dijk, secondo con 653 punti (un distacco abissale), che seppur senza grandi acuti s'è sempre piazzato ed ha approfittato dell'estate per recuperare molte posizioni.
In terza posizione, a più di 200 punti da Visconti, troviamo un altro italiano, Riccardo Riccò: nella stagione del modenese non sono mancate le vittorie (sette in tutto) ma hanno pesato il periodo di scarico nel mese di maggio e il travagliato passaggio dalla Flaminia alla Vacansoleil che, in pratica, l'ha tenuto fermo per tutto il mese di agosto. Nelle prime 25 posizioni abbondano i corridori italiani e troviamo anche Domenico Pozzovivo (quarto), Marco Marcato (sesto), Enrico Rossi (decimo), Michele Scarponi (tredicesimo), Leonardo Bertagnolli (quindicesimo), Matteo Carrara (17°), Luca Paolini (19°), Roberto Ferrari (22°), Manuel Belletti (23°) e Daniele Colli (25°). Questa presenza massiccia si traduce, ovviamente, in un primo posto per l'Italia con 4166.6 punti.
Dietro l'Italia troviamo la Francia: i transalpini negli anni hanno perso diverse squadre Pro Tour e per questo motivo sono cresciuti molto in questo ranking (Romain Feillu è quinto) diventanto la seconda potenza continentale. Il discorso opposto, invece, va fatto per la Spagna (terza): qui la maggioranza dei corridori milita in squadre Pro Tour e addirittura i due migliori della classifica, Pardilla e Ventoso (ottavo e nono), non militavano in una squadra iberica.
Per quanto riguarda la classifica a squadre, invece, il primo posto è andato alla tanto bistrattata Vacansoleil che nonostante sia sempre stata scartata dai maggiori organizzatori s'è dimostrata una squadra di grande valore e capace di andare a segno con diversi corridori: la formazione olandese è riuscita addirittura a piazzare ben tre uomini nei primi sei della classifica individuale e il bottino complessivo di 17 vittorie la pone davanti a molti Pro Team. Nonostante il grande contributo di Visconti la ISD-Neri s'è dovuta accontentare del terzo posto (1503.2 punti contro i 2624.4 degli olandesi) dopo essere stata sorpassata nelle ultime gara dalla Saur-Sojasun: guardando i numeri di fine stagione c'è da stupirsi a scoprire che il team francese è in quarta posizione assoluta come numero di vittorie, ben 27.
Africa Tour
Le prime corse del calendario africano si sono disputate già a fine 2009 ed è stato proprio in questo periodo che il marocchino Abdelatif Saadoune ha costruito il suo successo nel ranking continentale: il Tour du Faso gli ha portato in dote ben 65 dei 231 punti totali e prima dell'inizio del 2010 aveva già abbondantemente passato quota 100.
Per Saadoune, come per Lahsani, Jelloul ed El Ammoury, gli altri marocchini che occupano le prime posizioni (in ordine dalla terza alla quinta) del ranking, sono state decisive le tante corse a tappe di categoria 2.2 che si disputano in paesi come Burkina Faso, Mali, Rwanda, Eritrea e Marocco. Il secondo posto del ranking con 202.66 punti, però, è andato al sudafricano Ian McLeod, una vecchia conoscenza del ciclismo europeo visto che ha militato per tre anni nella Française des Jeux: McLeod ha vinto il titolo africano su strada (100 punti) e s'è piazzato secondo nella Tropicale Amissa Bongo, l'unica corsa di categoria .1 di tutto il calendario. Il primo europeo in classifica è Anthony Charteau, sesto, vincitore proprio della TABO.
Scorrendo i nomi dei 180 corridori andati a punti scopriamo anche quelli di due italiani: Adriano Angeloni è ventesimo con 56 punti frutto di un primo e di un terzo posto nelle prove della Challenges du Prince (in Marocco) mentre Andrea Pinos ha preso 2 punti in una tappa del Giro del Marocco. Tra le squadre successo alla sudafricana MTN, tra le nazioni invece è il Marocco a farla da padrone e grazie a ciò ha potuto schierare sei atleti al Mondiale in Australia.
America Tour
Nella classifica individuale nelle prime 10 posizioni troviamo corridori di 7 nazioni diversi ma la cosa è piuttosto normale se si considera che vengono prese in esame assieme corse del Nord e del Sud America. Il primo posto è andato al 37enne colombiano Gregorio Ladino che negli ultimi mesi del 2009 ha fatto secondo al Chihuahua (2.1, Messico), primo al Bolivia (2.2) e di nuovo secondo al Chiapas (2.2, Messico). Ladino ha totalizzato 239 punti, 53 in più di Oscar Sevilla, secondo classificato: lo spagnolo tuttavia è sub judice in seguito alla positività riscontrata alla Vuelta a Colombia e potrebbe essere estromesso dal ranking.
Terzo gradino del podio per il cubano Arnold Alcolea che ha fatto quasi più punti arrivando secondo al campionato panamericano (70) che vincendo la Vuelta Cuba (74 tutto compreso). In quarta e quinta posizione troviamo il giovane venezuelano José Alarcón e il boliviano Oscar Solíz confermano il carattere fortemente internazionale della classifica; a seguire poi troviamo anche Uruguay (Mascarañas 7°), Cile (Oyarzun 10°), Costa Rica (Rojas 12°) e Argentina (Simon 13°).
Completamente assenti dalla prime posizioni gli atleti nordamericani che hanno un calendario prevalentemente nazionale ma pure due gare HC come California e Philadelphia: in questi appuntamenti, però, gli squadroni del Pro Tour portano via la maggior parte dei punti ed ecco spiegato che il primo non latino è Ben Day, australiano vincitore del Tour de Beauce, 16°, mentre il primo statunitense è solo 63°. Gli italiani in classifica sono cinque e sono capeggiati da Tomas Alberio, 28° con 74 punti ottenuti tutti al Tour do Rio.
Se il successo della Colombia nel ranking per nazione non stupisce e invece una sorpresa quello della brasiliana Funvic-Pindamonhangaba nel ranking a squadre: merito dell'argentino Simon, del cileno Arriagada e del brasiliano Pinheiro.
Asia Tour
In Asia sono quasi sempre le tante corse a tappe impegnative di categoria 2.2 a decidere il ranking: i corridori iraniani, abituati alle salite e alla grandi altitudini, non lasciano nulla agli avversari aiutati anche da ben sei corse a tappe in casa: il caso più curioso è senz'altro quello del Milad de Nour Tour entrato in calendario due volte, a ottobre 2009 e pure a luglio 2010 dopo lo spostamento di data. Quindi Iran che vince la classifica per nazioni, quella a squadre (con la Tabriz Petrochemical, una vera e propria corazzata) e ovviamente pure quella individuale con ben tre atleti ai primi tre posti. Alla fine primo posto per Mehdi Sohrabi, vincitore del campionato nazionale, dei giochi asiatici, del Tour d'Indonesia e del Tour of Milad du Nour 2009: questi e molti altri piazzamenti gli hanno fruttato 466.66 punti, 28.33 più del compagno di squadra Hossein Askari che ha vinto il Qinghai Lake Tour, il titolo irariano a crono e il Presidency Tour.
La Tabriz Petrochemical piazza un uomo anche in terza posizione, Ghader Mizbani (313.33 punti), e uno in quinta, il russo Shpilevsky (246 punti). Quarto posto per l'irlandese McCann che è ormai da anni una presenza costante negli ordini d'arrivo delle corse asiatiche ma stavolta non gli è bastato vincere il Jelajah Malaysia, la Melaka Cup, il Giro delle Filippine e il Tour de Taiwan: gli è mancano un successo di peso (quelle quattro classifiche davano 40 punti ognuna) per poter primeggiare nel ranking e senza dubbio il vantaggio dei suoi rivale è stato quello di poter contare sui campionati nazionali o su quelli continentali.
Gli italiani a punti sono ben nove: il migliore è Cristiano Salerno, vincitore del Tour of Japan, seguito da Colli, De Negri, Garofalo, Cucinotta, Visconti, Corioni, Frattini e pure da Ballan che con la sua BMC ha raccolto tre miseri punti in Qatar.
Oceania Tour
Se negli anni passati la classifica dell'Oceania Tour era definitiva già a gennaio stavolta è rimasto tutto in bilico fino ai primi giorni di ottobre: dopo il Tour of Wellington (gennaio 2010) e le corse di fine 2009 come l'Herald Sun Tour, il Tour of Southland e i campionati continentali, infatti, in calendario rimanevano ancora i Mondiali che per la prima volta nella storia si disputavano proprio in Australia: essendo la corsa più prestigiosa anche in termini di punteggio (ben 200 punti) il rischio era quello di trovarsi un vincitore che ben poco aveva a che fare con il calendario oceanico: per fortuna Michael Matthews è andato a prendere la vittoria nel Mondiale Under 23 (oltre ai due titoli continentali) salendo così a 235 punti, 35 più di Hushovd che in quanto appartenente ad una squadra non Pro Tour è stato inserito nel ranking.
Quello di Matthews comunque è una vittoria giusta e meritata perché anche non considerando le prove iridate il giovanotto della Jayco avrebbe avuto comunque più punti di tutti gli altri; certo che se invece che primo fosse arrivato terzo...
Tra le nazioni il successo australiano non è mai stato messo in discussione mentre invece grazie proprio alla gara iridata il Team Jayco è riuscito a scalcare la Fly V in testa alla classifica a squadre. I Mondiali Under 23 hanno fatto entrare anche tre italiani in classifica: Colbrelli 28°, Mammini 63° e Agostini 77°.