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Tour de France 2011 - La presentazione: Un bel Tour coronato sul Galibier - Passage du Gois, Luz-Ardiden e Alpe d'Huez nel menu

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La planimetria generale del Tour de France 2011 - Dal sito ufficiale della corsaUn Tour che tutto sommato ricalca i punti salienti rilevati nelle varie indiscrezioni dei giorni scorsi, quello presentato a Parigi e che vi presentiamo qui nel dettaglio. E che continua nel solco tracciato da Prudhomme nelle ultime edizioni con innovazioni rispetto ai canovacci cui eravamo abituati fino a 3-4 edizioni fa. Una progressiva riduzione dei chilometraggi delle cronometro individuali e del numero delle stucchevoli tappe piatte che monopolizzavano la prima decade fa fronte ad un aumento delle difficoltà altimetriche con la felice scoperta - il Galibier 2011 farà paio con il Tourmalet 2010 - che in cima a certe salite storiche ci si può anche arrivare, oltre che transitare soltanto, troppe volte senza provocare grossi scossoni in classifica. Dunque Galibier, Alpe d'Huez (al terzultimo giorno, preceduto ancora dal Galibier, stavolta versante Télégraphe) sulle Alpi, Luz-Ardiden e Plateau de Beille sui Pirenei e Super-Besse nel Massiccio Centrale, contro 64 chilometri a cronometro, di cui solo 41 individuali al penultimo giorno con la cronosquadre - decisamente più breve del solito, c'è da dire che ritorna dopo un anno di assenza.

L'altimetria della tappa di Luz-Ardiden - Dal sito ufficiale della corsaChe si partisse dalla Vandea, e più precisamente dal celeberrimo Passage du Gois, era stato annunciato da un bel po' di mesi ma la novità è che già l'arrivo della prima tappa, al Mont des Alouettes, mal si adatterà alle velleità di uno sprinter puro. Suggestiva l'ipotesi che ad imporsi potrebbe essere la maglia iridata di Thor Hushovd, e sarebbe un gustoso viatico. Il giorno dopo è già tempo di cronosquadre, 23 chilometri molto veloci e senza "sbarramenti" di sorta, quel che conterà sarà il tempo reale e le formazioni meno attrezzate dovrebbero contenere i danni nell'ordine del minuto, minuto e mezzo. Se nella successiva tappa di Redon e nella settima, quella di Châteauroux, possiamo attenderci un epilogo allo sprint, la settimana d'apertura riserverà altri trabocchetti per i velocisti che erano abituati a banchettare nelle prime giornate. Il Mûr de Bretagne, dove sarà posto il traguardo quarta tappa, sarà qualcosa di non troppo dissimile da un Muro di Huy, per intenderci, mentre la Carhaix-Cap Fréhel, il giorno dopo, costeggerà per lunghi tratti il Canale della Manica con eventuali ventagli in agguato, prima di giungere alla spettacolare falesia su cui è posto l'arrivo. Una salitella posta a meno di due chilometri dall'arrivo sarà il diversivo della sesta tappa, che terminerà a Lisieux.

La tappa con arrivo sul Galibier - Dal sito ufficiale della corsaDopo Châteauroux, sarà tempo della due giorni sul Massiccio Centrale con un arrivo a Super-Besse seguito da una tappa mossa e adatta a fughe a lunga gittata che precederà la prima giornata di riposo. Dopo un paio di tappe pianeggianti, ecco i Pirenei che si presentano subito con il piatto forte. La salita di Luz-Ardiden che ritorna dopo otto anni (ricordate la doppia caduta di Armstrong nel 2003?) verrà affrontata dopo l'inedita (e difficilotta, dobbiamo dire) Hourquette d'Ancizan e il Tourmalet e ci sarà tanto terreno per attaccare, anche dalla media distanza, volendo. Non poteva mancare la famigerata tappa di Pau, da dove questa volta si partirà alla volta di Lourdes, con l'Aubisque che svetterà, inoffensivo, a oltre cinquanta chilometri dalla celebre località di pellegrinaggio cristiano. La trilogia pirenaica si chiuderà sulla vetta di Plateau de Beille ed è curioso notare che chi, nei quattro precedenti ha vinto nella località montana (Pantani '98, Armstrong '02 e '04 e Contador '07), si è poi issato sul gradino più alto del podio di Parigi. 

L'altimetria della tappa dell'Alpe d'Huez - Foto dal sito ufficiale della corsaIl viaggio verso le Alpi sarà spezzato dal secondo riposo in mezzo a due classiche tappe di trasferimento. La Gap-Pinerolo ricalcherà esattamente la decima tappa del Giro d'Italia '09 nella sua parte finale con il Monginevro (allora si fece il Moncenisio) e poi Sestrière prima della lunga discesa verso Villar Perosa con la breve salita di Pra Martino che stuzzicherà gli eventuali scattisti prima dell'arrivo. Ma è solo l'antipasto. Da Pinerolo si ripartirà per ritornare in territorio francese e dopo il Colle dell'Agnello e il Col d'Izoard, saliranno verso il Col de Lautaret e poi fino ai 2645 metri del Col du Galibier, di cui ricorre il centenario dal primo passaggio del Tour. Il versante non è certamente il più duro, ma posto dopo i due giganti, specie se affrontati con buon piglio, potrebbe creare una discreta selezione. Il giorno seguente Galibier (dal versante Télégraphe) e Alpe d'Huez copriranno quasi da soli i 108 km della tappa e gli scalatori, se non avessero già un margine rassicurante in vista della crono, dovranno attaccare a fondo sui tornanti che fecero le fortune di tanti loro predecessori. 

La parola fine al discorso classifica sarà appunto messa nella cronometro di 41 km attorno a Grenoble, con due salite da affrontare che premieranno il corridore più fresco più che lo specialista puro. A Parigi sarà il solito festival delle ruote veloci, quello immutabile attraverso i decenni.

Piccola ma interessante novità anche nei punteggi per la maglia verde. A differenza delle passate edizioni ci sarà un solo sprint intermedio, che assegnerà punti ai primi 15 corridori. I velocisti che vorranno lottare per l'ambito riconoscimento potranno sfidarsi praticamente tutti i giorni su questo traguardo, anche magari dopo il transito della fuga di giornata. 

A tirare le somme possiamo parlare di un Tour de France certamente da non bocciare, più movimentato del solito nelle tappe non decisive e comunque ricco di montagne storiche che daranno l'opportunità agli scalatori (che poi non ci sia in giro troppa gente degna di questo aggettivo o che i presunti tali non la sappiano cogliere è un altro discorso) di esaltarsi e poter avere la meglio nell'eterna lotta contro i rivali passisti, troppo spesso trionfatori su queste strade. 

Giuseppe Cristiano

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