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Campionato del Mondo Cronometro 2010: È proprio l'anno di Emma Pooley - La britannica anche iridata a crono | Cicloweb

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Campionato del Mondo Cronometro 2010: È proprio l'anno di Emma Pooley - La britannica anche iridata a crono

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Emma Pooley © BettiniphotoQuando vogliamo usare il termine "stagione perfetta", almeno in teoria, dovremmo abbinarlo ad un'atleta che vince tutte le gare a cui prende parte perché appunto una sconfitta rovinerebbe la perfezione: il 2010 di Emma Pooley si avvicina in modo incredibile a questa definizione perché la britannica ha tenuto un ruolino di marcia che l'ha portata a vincere due prove di Coppa del Mondo (Freccia Vallone e Plouay), i due titoli nazionali, il Tour de l'Aude, il Giro del Trentino e ora anche il Campionato del Mondo a cronometro. In pratica l'unico passaggio a vuoto, se così si può chiamare, è il quinto posto al Giro Donne dove una foratura nel momento sbagliato le ha impedito di salire sul podio.

Emma Pooley non è affatto una sorpresa a cronometro perché è un'atleta che riesce a prendere un ritmo altissimo e tenerlo per svariati chilometri, soprattutto se il percorso è un po' vallonato e non tutto in pianura. In Australia il tracciato della crono s'è rivelato essere molto duro, con una salita da scalatrici, e una media finale che per Emma è stata di 41.7 km/h: c'erano quindi tutte le condizioni ideale per esaltare le caratteristiche dell'inglesina che non ha deluso e dopo l'argento olimpico centra il primo titolo (e primo podio anche) iridato. Dopo questa prestazione la Pooley scala anche la graduatoria tra le favorite per la prova in linea di sabato dove rappresenterà una vera e propria mina vagante: potrebbe attaccare in qualsiasi momento e le avversarie sanno benissimo che non possono lasciarle un solo metro perché altrimendi la gara potrebbe chiudersi immediatamente.

Dietro ad Emma Pooley, staccata di 15", troviamo la tedesca Judith Arndt una sempre presente nelle prime posizione quando il prestigio della gara cresce: l'esperta ciclista della HTC-Columbia, però, porta a casa un secondo posto che non può soddisfarla visto che nelle prove contro il tempo ai Mondiali somma, con questa, tre medaglie d'argento, due di bronzo ma nessuna d'oro. Terzo posto, a poco più di mezzo secondo dalla Arndt, per la neozelandese Linda Villumsen, terza anche un anno fa ma con la maglia della Danimarca.

Già al primo rilevamento intermedio posto dopo 6.6 km in vetta alla salita più dura s'è capito che Emma Pooley era in grande giornata perché era transitata con il miglior tempo anche se solo di 1" migliore rispetto a quello della canadese Tara Whitten con Villumsen, Arndt e Neben tutte entro i 10" di ritardo. Nel secondo tratto, quello in teoria più favorevole alle altre, Emma Pooley inserisce il turbo e con la sua solita posizione, magari poco gradevole per gli osservatori ma estremamente efficace, non solo riesce a contenere Arndt e Villumsen ma anche a guadagnare qualcosina. Alla fine la Whitten scoppia e finisce solo settima e la Arndt riesce a recuperare proprio negli ultimi chilometri quei pochi secondi che la separavano dalla Villumsen.

Per le ragazze italiane arrivano un decimo ed un dodicesimo posto ma un po' a sorpresa la migliore è Tatiana Guderzo e non Noemi Cantele, argento l'anno scorso a Mendrisio e molto fiduciosa per oggi visto che il percorso impegnativo le poteva dare un piccolo vantaggio rispetto alle specialiste pure: la varesina, però, è sembrata fin da subito in una giornata no e già dopo 6.6 km accusava un ritardo dalla Pooley di 28" che si è dilatato fino ad un 1'41" al traguardo. Non male invece l'iridata in linea uscente Tatiana Guderzo che non aveva assolutamente preparato questa prova: questo per lei era più che altro un test della condizione in vista della prova in linea e le risposte sono state senza dubbio molto positive e dopo oggi partirà leggermente avanti alla Cantele e magari per la varesina potrebbe anche essere meglio così visto che sia a Stoccarda che a Mendrisio è stata marcatissima dalle avversarie.

Per concludere non si può non parlare ancora una volta dell'immensa Jeannie Longo che a quasi 52 anni è ancora li davanti a lottare contro ragazze che quando lei saliva per la prima volta su un podio mondiale su strada (era il 1981) dovevano ancora nascere, per esempio la stessa Pooley o la Villumsen o la Stevens (oggi sesta). Il quinto posto odierno a 44" dalla vincitrice si commenta da solo anche perché ormai tutti gli aggettivi possibili sono già stati spesi per descrivere la classe, la grinta e la determinazione di questo fenomeno dello sport in generale e non solo del ciclismo: ha già dichiarato di voler puntare alle Olimpiadi di Londra del 2012 e siamo certi che anche in quell'occasione non saranno in molte quelle che le staranno davanti in classifica.

Sebastiano Cipriani

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