Tour of Britain 2010: Vacansoleil alla riscossa - Poels e Bozic fanno doppietta
La quarta tappa del Tour of Britain si sviluppa nell'estremo ovest dell'isola britannica, tra Somerset e Devon: per la precisione, da Minehead a Teignmouth, famosa per essere la città natale dei Muse. Un'altra tappa interessante, resa difficoltosa dal nervoso percorso della prima parte e dai continui attacchi degli atleti interessati alla vittoria di tappa o a ribaltare la classifica.
La Vacansoleil in particolare si presenta come una spina nel fianco per l'HTC-Columbia, che deve mettere al servizio di Albasini tutti i suoi uomini; un altro atleta particolarmente interessato a far bene è Dan Martin, praticamente tutto il giorno all'attacco. Sulle rampe di Lype Hill è lui il primo ad accendere la miccia, seguito da Sinkewitz (ISD) particolarmente pericoloso per la generale; ciò causa la reazione dell'HTC e il gruppo finisce per spezzarsi già nei primi chilometri. Sulla discesa del GPM brutta caduta per Reimer, che batte la schiena ed è costretto al ritiro. La Vacansoleil a questo punto prova a prendere in mano la corsa, facendo vincere a Bozic il secondo traguardo volante e piazzando i suoi uomini in testa al gruppo sulla salita di Ralegh's cross. All'ennesimo attacco di Martin risponde Bozic; i due acquisiscono vantaggio quando Albasini fora, ma in seguito la Columbia si riorganizza e devono mollare. Ma Martin non desiste: attacca con Hayman (Sky) e Hoogerland (Vacansoleil) e stavolta gli HTC li lasciano andare. In gruppo sono rimasti solo in 30; gli altri 60 han già un ritardo intorno ai 10 minuti e si prevede che dovranno sputare sangue per non finire fuori tempo massimo.
Ah, ovviamente piove a dirotto; ma nella seconda parte della gara il meteo sarà più clemente. Il margine massimo che arriva a prendere la fuga è 3'45". Hoogerland insiste, gli HTC sono rimasti solo in quattro; ma trovano l'alleanza con la Saxo, che è rappresentata da cinque corridori nel primo gruppo.
Il vantaggio così scema lentamente, Hayman e Hoogerland devono arrendersi ai meno 10 dall'arrivo, l'inesauribile Martin tenta invece un contrattacco approfittando dei saliscendi nel finale a Dawlish: per lui altri 5 km solitari. Ciò che segue è il caos: si registrano attacchi di Richie Porte (Saxo Bank), Sinkewitz, Jack Bauer (Endura Racing), Koen de Kort (Skil Shimano), ma il più incisivo è Domenico Pozzovivo (Colnago) che continua a sentirsi prudere le gambe come la strada sale; tuttavia è ripreso anche lui. L'attacco decisivo lo sferra Wout Poels, che parte alla flamme rouge, subisce la rimonta del gruppo ma non viene ripreso: 2° il suo compagno Bozic e la Vacansoleil si consola così per la fallita rivoluzione in classifica. Albasini, infatti, resta leader.
Wout Poels merita due parole da spendere: il ragazzo, appena 23 anni, festeggia con questo exploit la convocazione in nazionale al posto di Ten Dam, caduto ed infortunatosi ieri alla Vuelta. Leo Van Vliet, CT della nazionale olandese, dimostra di averci visto lungo; il ragazzo è al secondo successo stagionale dopo aver preso una tappa e sfiorato la vittoria finale al Tour de l'Ain. È dunque in formissima e oggi ha dimostrato che la sua sparata non è niente male: chissà, a Melbourne potrebbe essere più che un gregario.