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Vuelta a España 2010: Cotobello JROad, la via per la gloria - Piccola crisi per Nibali, vince Nieve | Cicloweb

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Vuelta a España 2010: Cotobello JROad, la via per la gloria - Piccola crisi per Nibali, vince Nieve

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A Cotobello Joaquím Rodríguez ha riconquistato la maglia rossa di leader - Foto © Lavuelta.comNelle considerazioni prima della tappa tutti indicavano questa giornata come favorevole per Nibali e Mosquera, meno invece per Rodríguez: ovviamente poi la salita di Cotobello ha dato un responso completamente diverso da quanto ci aspettava e proprio JRO è riuscito a riconquistare la maglia di leader mandando in crisi negli ultimi metri Vincenzo Nibali che ha dovuto cedere anche a Mosquera. Adesso la situazione di classifica è assolutamente indecifrabile e la posizione dell'italiano si fa molto più complicata: c'è sì la crono di Peñafiel in cui potrà guadagnare molto e probabilmente recuperare anche la maglia ma il segnale mandato oggi è preoccupante in vista dell'arrivo alla Bola del Mundo al penultimo giorno di corsa. Dal canto suo, invece, Rodríguez guadagna tantissimo dal punto di vista del morale e della fiducia e l'aver recuperato la maglia rossa può diventare importantissimo nella cronometro di dopodomani (domani c'è il riposo): partendo per ultimo avrà la possibilità di conoscere tutti i parziali e questo potrebbe favorire la sua difesa.

I primi chilometri di tappa hanno seguito lo stesso andamento di ieri: andatura elevatissima, attacchi da tutte le parti e la Liquigas in testa al gruppo con Nibali che si è esposto un paio di volte in prima persona per marcare alcuni uomini pericolosi per la classifica generale, e forse già questo potrebbe avergli tolto qualche energia che sarebbe stata preziosa nel finale. La prima fuga buona parte poco dopo il chilometro 60 e vede come protagonisti Luis León Sánchez, Oroz, Turpin, Sprick, Marzano, Peterson, Langeveld, Dyachenko, De Weert e Willems: questi dieci uomini riescono a guadagnare poco più di tre minuti ma gli attacchi non erano ancora finiti.

Sull'Alto de San Lorenzo, la prima delle tre dure salite di oggi, sono scattati dal gruppo altri corridori: dopo lo choc di Peña Cabarga l'Euskaltel ha inscenato un attacco di grande stile con Nieve e Txurruka che sono riusciti a raggiungere Oroz in testa alla corsa; alle spalle di questo primo gruppo se n'è formato un secondo comprendente David López, Plaza (la Caisse punta chiaramente alla classifica a squadre), Kolobnev, Bakelants, Tschopp e Kashechkin. Nel plotone dei favoriti è sempre stata la Liquigas a fare l'andatura ed il ritmo regolare imposto dagli compagni di Nibali ha fatto sì che il distacco dai primi oscillasse tra i due minuti e mezzo ed i tre minuti.

Sulla seconda salita, quella de La Corbetoria, sono rimasti in testa Txurruka, Nieve, Sánchez, De Weert e Peterson mentre nelle prime posizioni del gruppo le maglie della Saxo Bank hanno preso il posto di quelle della Liquigas. Questa mossa lasciava presagire ad un attacco di Frank Schleck e questo è arrivato a circa 3 km dalla vetta, a 43 dall'arrivo: la speranza del corridore lussemburghese era molto probabilmente quella di far esplodere la corsa ma nessuno lo ha seguito ed il ritmo imposto da Kreuziger (e grazie all'ottima tattica Liquigas poi si è aggiunto anche Willems, recuperato praticamente in vetta) ha fatto morire l'azione dopo neanche un paio di chilometri. Riis aveva già annunciato che non avrebbero aspettato la salita finale ma nessuno ha avuto il coraggio di fare lo stesso: un bravo quindi a chi ha provato a far saltare la corsa anche se l'esito non è stato quello sperato.

L'arrivo solitario di Nieve a Cotobello © LaVuelta.comNel tratto di pianura tra la Corbetoria e Cotobello la Liquigas ha trovato la collaborazione anche dell'Ag2r (di Kadri in particolare) e della Cofidis (Pauriol) ma il vantaggio dei cinque fuggitivi è passato da 1'45" a 2'40" ai piedi della salita conclusiva. Appena iniziata l'ascesa verso Cotobello è scattato nuovamente Frank Schleck, stavolta molto più deciso che in precedenza e in compagnia di Tom Danielson: ancora una volta è stato Kreuziger a guidare il suo inseguimento ed il margine non è mai decollato. A 5 km dall'arrivo, mentre nel frattempo Nieve era rimasto solo in testa, anche Sastre ha attaccato dal gruppo dei migliori, un gruppetto in cui non c'era Tondo, s'è riportato sui due contrattaccanti e ha subito rilanciato l'azione facendo staccare Danielson: il corridore della Cervélo, però, ha pagato lo sforzo e a 3 km dall'arrivo ha dovuto lasciare strada al lussemburghese, il cui vantaggio sui migliori ha superato anche i 30".

Gli ultimi tre chilometri sono fatali anche Peter Velits mentre tutti gli altri uomini di classifica sono rimasti compatti fino all'ultimo chilometro grazie ad un Kreuziger in grandissima condizione che ha impostato un ritmo regolare e molto elevato che ha fatto desistere molti dall'idea di attaccare. Qui il primo a provarci è stato Mosquera e, quando s'è accorto che Nibali non rispondeva, Joaquím Rodríguez ha rilanciato e qui sono iniziati i problemi per lo Squalo: il corridore della Liquigas è andato nettamente in crisi negli ultimi 600 metri e ha perso addirittura 37" da JRO, 19" da Mosquera e 53" da Frank Schleck. Occhio anche al lussemburghese che oggi è rientrato prepotentemente in corsa per un posto sul podio risalendo fino alla quarta posizione. E se nei giochi per la generale è Joaquím Rodríguez il vincitore, la tappa invece ha fatto tornare il sorriso in casa Euskaltel perché Mikel Nieve ha fatto salire a quota tre il numero di primi posti della squadra basca: per Mikel, che si era dimostrato il gregario migliore in salita per Antón, questa è la prima da vittoria da professionista e sicuramente è il miglior modo di reagire a ritiro del capitano.

Sebastiano Cipriani

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