Vuelta a España 2010: Barredo fugge, Nibali tiene - Vincenzo supera bene i Lagos de Covadonga
L'avevamo accusato di gestirsi male, di avere una squadra un po' leggerina in salita, ma oggi Vincenzo Nibali ha superato con maturità un'importante prova sulla via della conquista della Vuelta. Ha controllato con polso le prime fasi della giornata, ha lasciato andare una fuga che non lo impensierisse e che al tempo stesso potesse soffiare gli abbuoni ai rivali e poi non si è scomposto quando Mosquera ha provato a far saltare il banco, limitando alla grande i danni, cedendo solo qualche briciola, addirittura rimontandogli qualche secondo nel finale. Se è riuscito a trovare quella tranquillità psichica che probabilmente gli era mancata nei giorni scorsi, allora la via potrebbe davvero spianarsi davanti a lui.
La tappa nei primi chilometri promette fuochi d'artificio, l'andatura è elevatissima, si prova ad evadere ma la Liquigas del neo-leader Nibali, sotto la pioggia battente, non fa andare via i primi che càpitano. E, cosa quanto meno curiosa, è proprio il siciliano prima ad inserirsi in un tentativo nato dopo una trentina di chilometri e presto abortito, e poi a riprendere un altro gruppetto che comprendeva il pericoloso Moncoutié.
Al chilometro 68, dopo un'ora e mezza ad andatura record, si delinea la composizione della fuga che caratterizzerà la tappa: Barredo (il più vicino alla roja, a circa 40'), Van Avermaet, Kaisen, Cazaux, Sijmens e Martin Velits. La presenza di due atleti dell'Omega Pharma consiglia alla Caisse d'Epargne, attuale formazione leader della classifica a squadre, di aiutare i verde-blu di Scirea nel limitare il vantaggio degli escapados che al massimo possono contare su 9'30" fino ad una cinquantina di chilometri dal traguardo.
L'altimetria della frazione non prevede alcuna salita prima dell'erta finale ed è proprio quando s'imbocca la strada per i Lagos che gli scenari cambiano. In testa scatta Velits (il vantaggio è sceso sotto i 7'), incalzato da Barredo che presto lo lascia al suo destino, mentre dietro è la Xacobeo di Mosquera ad imprimere un ritmo più elevato di quello tenuto fino ad allora dai Caisse d'Epargne.
Alla successiva accelerazione di Zaugg, luogotenente di Nibali, in corrispondenza del cartello dei meno dieci, il gruppo si assottiglia notevolmente e non conta più di una ventina di atleti, senza particolari defezioni tra i big, mentre il vantaggio del solitario Barredo scende sotto i 6', senza tuttavia dare l'impressione di un crollo verticale.
Pioggia e nebbia continuano ad attanagliare la corsa, quando improvvisa arriva l'accelerazione di Sastre (siamo ai meno 7) con Mosquera in scia e Kreuziger a ricucire il buco. Carlos non affonda il colpo, ma Ezequiel continua nell'azione e stacca i rivali. Tondo pare quello più in difficoltà, mentre Nibali, Rodríguez, Roche, Danielson, Sastre, Velits e Schleck lo seguono a pochi secondi, con il siciliano nella scomoda posizione di capofila. La salita continua a gradoni, tratto duro seguito da tratto semplice, Mosquera guadagna ma non troppo, sono 15 i secondi a tre chilometri dal traguardo.
Il vantaggio di Barredo è ormai rassicurante, un po' meno per Nibali quello di Mosquera, che con gli abbuoni potrebbe soffiargli la leadership, qualora riuscisse a recuperare il resto dei fuggitivi. Con il siciliano rimangono JRO e un sorprendente Velits che però rimangono passivi sulla sua ruota. Ezequiel continua a rilanciare l'andatura, ma Sijmens, Kaisen, Cazaux e Van Avermaet hanno già tagliato la linea del traguardo davanti a lui. E anche il gruppetto Nibali è in forte rimonta, alla fine saranno solo otto i secondi che il leader (seguito da Peter Velits e Rodríguez) pagherà da quello che oggi si è proposto come un avversario tutt'altro che rassegnato.
Domani rivincita sui tre colli di prima categoria che porteranno a Cotobello, dopodiché solo Bola del Mundo (ma dopo una lunga crono che dovrebbe ampiamente deporre a suo favore) lo separeranno dalla conquista del suo primo grande giro.