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Giornata Rosa di Nove 2010: L'azzurro ritrova le sue capitane - Cantele vince, Guderzo ok | Cicloweb

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Giornata Rosa di Nove 2010: L'azzurro ritrova le sue capitane - Cantele vince, Guderzo ok

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Noemi Cantele sprinta su Jasinska e Guderzo - Foto uff. stampa della corsa © Fabiano GhilardiCorreva l'anno 2009. Era il 13 settembre e Noemi Cantele vinceva la Giornata del Ciclismo Rosa a Nove, cittadina nei pressi di Marostica. Ma adesso voglio i Mondiali, pensava tra sé e sé la varesina. L'aspettavano un argento ed un bronzo, merce rara che Noemi avrebbe portato a casa da Mendrisio non senza un pizzico di rammarico per ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. Un anno dopo, dismessa la casacca della Bigla e calatasi nei panni di corridore in procinto di fare il grande salto di qualità all'HTC-Columbia, Noemi si ritrovava a quota zero successi.
Le prestazioni singole offerte, inoltre, non erano certo quelle immaginate né dalla stessa Noemi, tanto meno dal colosso di Bob Stapleton. Ma il trascorrere lento ed inesorabile dei mesi non faceva che avvicinare il gruppo ai Mondiali australiani. Noemi, che con l'iride ha un conto aperto, lo sapeva, aspettava, si allenava, cominciava a dare gas. Aveva accellerato già due domeniche fa nella Classica Città di Padova, oggi si è ripetuta a Nove, dimostrando che l'aria del nord est le giova. Oppure che la forma sta salendo vertiginosamente tanto più s'avvicinano i Mondiali, decidete voi prima che le strade di Melbourne emettano il loro verdetto.

La pianura intorno a Nove non fa altro che aumentare il caldo di fine estate. La prima parte della gara prevede che venga percorso per 7 volte un circuito interamente pianeggiante di 8,1 km. In questo frangente se ne vanno in tre. Inga Cilvinaite, Martine Bras e Kirsty Broun. Il gruppo non si preoccupa più di tanto per questa mini fuga, che raggiunge un vantaggio massimo di appena 45". Tutte le ragazze sprecano meno energie possibile, sanno che le aspetta la salita della Rosina. Non è un'ascesa spaccagambe ma dovrà essere ripetuta per tre volte, è inserita infatti all'interno di un circuito di 22,3 km. Farà selezione, vuoi che le più in forma, o chi la forma la va affinando, non tentino un forcing? Detto fatto.
Riprese le tre fuggitive, l'andatura sulla prima Rosina viene scandita da Eleonora Patuzzo ed Elena Berlato. Quest'ultima, scledense, corre quasi in casa e ci tiene a far bene tanto quanto a fare selezione. Le riesce l'impresa solo nella prima parte, il gruppo tiene bene e tutto viene rimandato al secondo passaggio. Sulla Rosina, tornata seconda, si vede la maglia verde Chirio-Forno d'Asolo di Luisa Tamanini. La trentina parte in quarta e prende subito un gran bel vantaggio sul gruppo. La "Tama" ha il passo dei giorni migliori, lo capiscono presto Edita Pucinskaite, Valentina Carretta, Noemi Cantele e la coppia polacca formata da Sylwia Kapusta e dalla Campionessa Nazionale Malgorzata Jasinska. Il ritmo tenuto dal quintetto è altissimo, Kapusta e Carretta alzano bandiera bianca dopo pochi chilometri. La discesa permette ad una quindicina di atlete di rientrare sulla testa della corsa. Tra queste troviamo una pimpante Giorgia Bronzini con Rossella Callovi, Rasa Leleivyte, Eleonora Patuzzo, Elena Berlato ed Evgeniya Vysotska. Tutto è rimandato ancora alla terza e decisiva scalata della Rosina.

Se ne va a questo punto un quintetto, a grandi linee lo stesso che s'era formato nel giro precedente, all'inseguimento della Tamanini. L'atleta della Chirio è questa volta l'inseguitrice - e con quanta fatica! - di Noemi Cantele, Edita Pucinskaite, Malgorzata Jasinska cui si aggrega la Campionessa del Mondo, Tatiana Guderzo. La vicentina oggi corre in casa e vuol dare un bel segnale alla sua gente ma soprattutto al ct Salvoldi. Ci riuscirà. Insieme a lei, le migliori azzurre sono in testa. Le capitane, Guderzo e Cantele, con Tamanini a fare da battitore libero. Nella valigia dei sogni azzurri in Australia si prega di non dimenticare Giorgia Bronzini, una delle rientranti sulla testa della corsa dopo la seconda ascesa della Rosina. La "Bronza" sarà da tenere in grandissima considerazione per un Mondiale che altimetricamente potrebbe essere cucito su misura per la grintosa e determinata velocista (ma non solo) della Gauss. Sarà una bella gara, non c'è che dire.
La corsa di oggi invece è ormai decisa: la discesa questa volta non dà una seconda chance di redenzione alle staccate, come nel giro precedente. Il quintetto tira dritto verso il traguardo di Nove. Cantele parte lunga e, come accaduto a Padova con Valentina Scandolara, vince la volata ristretta. La Guderzo prova invano a starle dietro, trova il secondo posto ma sul più bello si fa saltare da una Jasinska davvero più veloce dell'iridata di Mendrisio, che chiude sul gradino più basso del podio. Edita Pucinskaite è quarta davanti alla Tamanini. Il gruppo sopraggiunge con 12" di ritardo e viene regolato da Rasa Leleivyte che precede la compagna di team Eleonora Patuzzo e Julia Martisova, mentre conclude con una buona decima piazza Rossella Callovi.
Oggi le capitane azzurre hanno voluto dare un segno al ct Salvoldi. Per Melbourne siamo pronte, te lo dimostreremo nuovamente al Giro di Toscana, da martedì faremo di tutto per metterti in difficoltà. E c'è chi, come Noemi Cantele, vuole arricchire la propria collezione di medaglie iridate, cui manca soltanto quella forgiata con il metallo più pregiato. La varesina, con il trionfo odierno, guadagna una fetta bella grossa di convocazione. Segno che quando ci sono le motivazioni anche le gambe girano più facilmente.

Francesco Sulas

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