Tour of Britain 2010: Belletti è bravo, Greipel di più - André su Manuel a Blackpool
È un Tour of Britain che si preannuncia interessante, quello partito oggi da Rochdale, alla periferia di Manchester, nel nord dell'Inghilterra. Alla settima edizione nella sua nuova veste a inizio settembre (in precedenza la corsa era stata in calendario fino al 1992), la gara a tappe promette otto giorni di percorsi nervosi e mai banali, pur se manca - proprio per la geografia del paese però - una frazione particolarmente impegnativa o un arrivo in salita degno di questo nome.
Soprattutto però, e a dispetto di un calendario fitto che propone in contemporanea la Vuelta, il weekend canadese di Pro Tour e - come se non bastasse - una classica storica come la Parigi-Bruxelles, il ToB può presentare una starting list da fare invidia a molte altre competizioni. Così, se a richiamare l'attenzione è soprattutto il Team Sky, che esordisce nella corsa di casa col suo nuovo kit d'abbigliamento dove il verde va a sostituire il celeste (per promuovere la lodevole iniziativa del team volta a raccogliere fondi per salvare un miliardo di alberi della Foresta Amazzonica), e capitanato da un Wiggins alla ricerca di un successo così da riscattare almeno in parte una stagione decisamente negativa (fatta eccezione per il prologo del Giro), non è da meno il livello della HTC-Columbia, della Garmin-Transitions e della Cervelo, nelle cui fila torna alla competizione - dopo la caduta al Tour de Suisse dello scorso giugno - Heinrich Haussler.
In una Saxo Bank che schiera giovani e seconde linee fa invece piacere segnalare la presenza di Jonathan Bellis, che un anno fa rischiò di morire in un incidente stradale e poco a poco sta cercando di tornare un ciclista professionista, magari riuscendo addirittura a confermare i pronostici che lo vedevano come una grande promessa. Purtroppo l'inglese si è ritirato a metà della tappa odierna, e dunque la strada da percorrere resta per lui ancora lunga, ma siamo convinti ce la possa fare.
Oltre alla miriade di continental inglesi alla partenza troviamo infine formazioni come le olandesi Vacansoleil e Skil-Shimano o le nostre Colnago-CSF e ISD-Neri, tutti team composti da velocisti e attaccanti, e dai quali ci si aspetta battaglia e risultati.
La prima frazione si presentava sulla carta come piuttosto semplice, con un paio di gran premi della montagna nella prima metà ma 60 km di pianura prima di raggiungere il traguardo di Blackpool. E nemmeno il tempo inclemente - siamo pur sempre in Gran Bretagna - è riuscito a condizionare la tappa proponendo un copione diverso da quello classico che si conclude con uno sprint di gruppo. Sono stati così tre i fuggitivi di giornata - il promettente Richie Porte della Saxo, Wouter Poels della Vacansoleil e il neozelandese Jack Bauer della continental Endura Racing (che già aveva mostrato discrete qualità alla scorsa Vuelta a Murcia) - che hanno accumulato fino a 8' di vantaggio.
A quel punto è stato il Team Sky, inevitabile faro della corsa, a mettersi in testa al plotone, riducendo in breve il distacco e presto affiancato nell'operazione dalle squadre dei velocisti: HTC-Columbia per Greipel e Skil-Shimano per Van Hummel. È parso subito chiaro come di chance per i fuggitivi non ce ne fossero proprio, e l'unica incertezza l'ha data una foratura di Greipel a otto chilometri dal traguardo, ma con Pinotti pronto a passargli la ruota e una locomotiva come Tony Martin ad aiutarlo a risalire il gruppo, il tedesco era di nuovo al suo posto ai meno tre, pronto a disputare lo sprint lanciato da Renshaw.
La volata ha visto dunque emergere per la diciannovesima volta in stagione l'incredibile potenza di Greipel, che va così a rispondere ai successi del compagno-rivale Cavendish sulle strade spagnole, nell'attesa di sfidarsi direttamente fra tre settimane a Melbourne (e poi per tutto il 2011, quando il tedesco approderà alla Omega Pharma-Lotto). Al secondo posto si conferma una delle più interessanti promesse di Reverberi, Manuel Belletti, mentre terzo è il navigato Henderson, ruota veloce del Team Sky.
La classifica generale naturalmente rispecchia l'ordine d'arrivo ed è movimentata dai soli abbuoni, mentre dovrebbe essere più incisiva la tappa di domani a Stoke-on-Trent, non troppo impegnativa ma praticamente priva di pianura.