Trophée d'Or 2010: Sorride Cilvinaite, Johansson leader - Al mattino Safi, Whitelaw a crono
Ventuno centesimi di secondo. Questi hanno impedito a Emma Johansson di aggiudicarsi la cronometro del pomeriggio nella seconda giornata del Trophée d'Or. Un soffio, un niente, quando si è nate eterne piazzate - nonostante poi siano arrivate diverse vittorie, però inutili a levarsi di dosso l'etichetta - i centesimi di secondo sono sempre a sfavore, mai dalla propria parte, Murphy insegna. E Whitelaw fa festa.
In cambio la bella svedesina si prende la leadership della classifica generale dopo che le ragazzine terribili della Safi-Pasta Zara avevano fatto il bello e il cattivo tempo nella frazione di ieri e anche nella semitappa del mattino.
Sì, perché quando in gruppo c'è una netta favorita della corsa, magari con una squadra decente, ma non trascendentale, la tattica delle altre squadre non può prescindere dall'attaccare con a tutto spiano dal primo all'ultimo chilometro, sfiancando le compagne, per rendere più vulnerabile la leader designata. Proprio quello che hanno cercato di fare le squadre italiane presenti oltralpe, Safi, appunto, e Gauss. Numerosi attacchi e contrattacchi nella prima semitappa, il più importante dei quali con cinque unità, con dentro Patuzzo per le biancorosse di Paolo Baldi e Borgato e Kuchinskaya per le women-in-black di Luisiana Pegoraro. Nessun problema per la leader Andruk, ben coperta dalla veronese e allora tocca alla RedSun ricucire, con non poco sforzo, visto il percorso vallonato. E poi il giochetto è facile, chi sta tutto il giorno a ruota, nel momento del ricongiungimento ci prova e, soprattutto se ha buone doti sul passo come la lituana Cilvinaite, le probabilità di successo sono buone. È andata proprio così - fosse sempre così facile! - e Inga ha avuto il tempo di godersi la sua prima vittoria in gare UCI, dopo migliaia di chilometri a prendere vento in faccia per le compagne. A 27 secondi il gruppo regolato da Kirsty Broun - e sorride anche la System Data - su Emma Johansson che conquistava così altri secondi di abbuono dopo la piazza d'onore del giorno precedente.
La crono del pomeriggio serve alla svedese per completare l'opera e vestirsi di giallo. Terza è Boyarskaya, quarta la promettente sudafricana Moolman, davanti a Martisova. In classifica ora la svedese comanda con 17" sulla vincitrice della crono Whitelaw, 22" su Martisova, 23" su Cilvinaite e 28" su Boyarskaya. Nei piani alti anche Edita Pucinskaite, autrice di una buona prova e ora è ottava a 35", anche lei, già vincitrice in passato su queste strade e seconda l'anno scorso, potrà dire la sua nei prossimi giorni.