Gp Colli Rovescalesi 2010: Agostini il più tricolore - L'altro, Rocchetti, è secondo
 Si erano dati la mano, posando per i  fotografi poco prima del via, ma forse nemmeno loro avrebbero pensato di  ritrovarsi, a fine gara, sul podio del Gp Colli Rovescalesi: Stefano Agostini  (Zalf, campione italiano Under 23) e Federico Rocchetti (Casati, campione italiano Élite) sono stati invece i due mattatori dell'edizione numero 59 del Gp Colli  Rovescalesi.
Si erano dati la mano, posando per i  fotografi poco prima del via, ma forse nemmeno loro avrebbero pensato di  ritrovarsi, a fine gara, sul podio del Gp Colli Rovescalesi: Stefano Agostini  (Zalf, campione italiano Under 23) e Federico Rocchetti (Casati, campione italiano Élite) sono stati invece i due mattatori dell'edizione numero 59 del Gp Colli  Rovescalesi.
In 196  avevano preso il via per la classica d'agosto dell'Oltrepò pavese messa in  cantiere con la consueta professionalità dall'Asd Rovescalese con la  collaborazione del comitato organizzatore presieduto da Stefano Saroni; una gara  spettacolare e sempre viva, quella andata in scena nei 140 km in programma  scivolata via nel segno dei campioni nazionali. Ad accendere la miccia dopo  appena 10 km, infatti, è stato Eughert Zhupa, campione nazionale albanese a  cronometro, che ha portato con sé un drappello di una decina di atleti  comprendente Bontorin (Zalf), Testi (Hopplà), Piras (Parmense),  Guardini (Casati), Aitken (Jayco), Zaffaina (Lucchini), Cotesta (Palazzago),  Gradinaru (Hopplà) e Gorato (Brunero).
Questo a grandi linee il drappello che  ha mantenuto il comando delle operazioni sino a due tornate dal termine perdendo  prima Guardini e Cotesta e acquisendo, con il passare dei chilometri, l'apporto  di Aru (Palazzago), Marchetti (Casati), Vicini (Carmiooro), Andriato (Trevigiani), Fanelli (Delio Gallina),  Pedrazzini (Gragnano) e Fedi (Hopplà).
Con  la corsa che entrava nel circuito finale di 15 km era la reazione di un'altra  maglia di campione nazionale, quella del venezuelano Jonathan Monsalve  (Mastromarco), a suonare la carica in testa al gruppo riportando a pochi secondi  dai battistrada il grosso del plotone inseguitore.
Al  suono della campana il gruppo tornava compatto annullando anche l'ultimo  sussulto d'orgoglio messo a segno dall'allungo a tre portato da Bontorin,  Marchetti e Gradinaru; in contropiede ci pensava un altro ex campione nazionale  del calibro di Gianmario Pedrazzini a rilanciare la sfida per il successo  finale. Il vantaggio del portacolori della Gragnano raggiunge al massimo i 30":  il primo a riportarsi su di lui è Manuele Boaro (Trevigiani), mentre qualche  centinaia di metri più in là il gruppo tornava a riagguantare i fuggitivi per  affrontare nuovamente compatto le rampe finali.
Gli  ultimi ad arrendersi ad un epilogo allo sprint erano prima Carmelo Pantò  (Gragnano) e poi Enrico Battaglin (Zalf): lo scatto del vicentino, però, fa da  trampolino di lancio ideale per il compagno di squadra. Ai 350 metri Stefano  Agostini è già davanti a tutti, la rimonta di Rocchetti e Aldegheri serve solo  per definire le posizioni sul podio.
«Un  podio così è il sogno di tutti gli organizzatori - ha commentato al termine  dell'ennesima fatica organizzativa Stefano Saroni - Oggi su questo circuito ho  visto davvero il pubblico delle grandi occasioni, credo che tutti gli  appassionati possano ritornare a casa soddisfatti. Nella storia del ciclismo  dilettantistico è capitato raramente che due campioni italiani finissero ai  primi due posti di una gara. Ringrazio una volta di più i miei collaboratori e  gli sponsor che ci hanno permesso di mettere in piedi anche quest'anno  un'edizione degna del blasone di questa competizione».
«Non credevo di farcela, è stata davvero una gara molto impegnativa - ha dichiarato il vincitore Agostini - quando  Enrico mi ha lanciato, però, ho trovato subito il colpo di pedale giusto e sono  riuscito a resistere al ritorno di Rocchetti e Aldegheri. Devo ringraziare  Enrico e tutti i miei compagni per avermi aiutato nel corso dell'intera gara e  per avermi supportato sino all'ultimo chilometro, ora staccherò la spina per una  settimana per un ritiro in altura, poi proveremo a conquistare un posto nella Nazionale che sarà al via del Mondiale di Melbourne».
(fonte: Uff. stampa della corsa e Zalf Désirée Fior)




