Gp Colli Rovescalesi 2010: Agostini il più tricolore - L'altro, Rocchetti, è secondo
- Gran Premio Colli Rovescalesi 2010 [1]
- Casati NGC Perrel [Dilettanti] 2010 [2]
- Mantovani Cycling Fontana [Dilettanti] 2010 [3]
- Zalf Désirée Fior [Dilettanti] 2010 [4]
- Daniele Aldegheri [5]
- Eugert Zhupa [6]
- Federico Rocchetti [7]
- Stefano Agostini [8]
- Yonathan Monsalve Pertsinidis [9]
- Pianeta giovani [10]
Si erano dati la mano, posando per i fotografi poco prima del via, ma forse nemmeno loro avrebbero pensato di ritrovarsi, a fine gara, sul podio del Gp Colli Rovescalesi: Stefano Agostini (Zalf, campione italiano Under 23) e Federico Rocchetti (Casati, campione italiano Élite) sono stati invece i due mattatori dell'edizione numero 59 del Gp Colli Rovescalesi.
In 196 avevano preso il via per la classica d'agosto dell'Oltrepò pavese messa in cantiere con la consueta professionalità dall'Asd Rovescalese con la collaborazione del comitato organizzatore presieduto da Stefano Saroni; una gara spettacolare e sempre viva, quella andata in scena nei 140 km in programma scivolata via nel segno dei campioni nazionali. Ad accendere la miccia dopo appena 10 km, infatti, è stato Eughert Zhupa, campione nazionale albanese a cronometro, che ha portato con sé un drappello di una decina di atleti comprendente Bontorin (Zalf), Testi (Hopplà), Piras (Parmense), Guardini (Casati), Aitken (Jayco), Zaffaina (Lucchini), Cotesta (Palazzago), Gradinaru (Hopplà) e Gorato (Brunero).
Questo a grandi linee il drappello che ha mantenuto il comando delle operazioni sino a due tornate dal termine perdendo prima Guardini e Cotesta e acquisendo, con il passare dei chilometri, l'apporto di Aru (Palazzago), Marchetti (Casati), Vicini (Carmiooro), Andriato (Trevigiani), Fanelli (Delio Gallina), Pedrazzini (Gragnano) e Fedi (Hopplà).
Con la corsa che entrava nel circuito finale di 15 km era la reazione di un'altra maglia di campione nazionale, quella del venezuelano Jonathan Monsalve (Mastromarco), a suonare la carica in testa al gruppo riportando a pochi secondi dai battistrada il grosso del plotone inseguitore.
Al suono della campana il gruppo tornava compatto annullando anche l'ultimo sussulto d'orgoglio messo a segno dall'allungo a tre portato da Bontorin, Marchetti e Gradinaru; in contropiede ci pensava un altro ex campione nazionale del calibro di Gianmario Pedrazzini a rilanciare la sfida per il successo finale. Il vantaggio del portacolori della Gragnano raggiunge al massimo i 30": il primo a riportarsi su di lui è Manuele Boaro (Trevigiani), mentre qualche centinaia di metri più in là il gruppo tornava a riagguantare i fuggitivi per affrontare nuovamente compatto le rampe finali.
Gli ultimi ad arrendersi ad un epilogo allo sprint erano prima Carmelo Pantò (Gragnano) e poi Enrico Battaglin (Zalf): lo scatto del vicentino, però, fa da trampolino di lancio ideale per il compagno di squadra. Ai 350 metri Stefano Agostini è già davanti a tutti, la rimonta di Rocchetti e Aldegheri serve solo per definire le posizioni sul podio.
«Un podio così è il sogno di tutti gli organizzatori - ha commentato al termine dell'ennesima fatica organizzativa Stefano Saroni - Oggi su questo circuito ho visto davvero il pubblico delle grandi occasioni, credo che tutti gli appassionati possano ritornare a casa soddisfatti. Nella storia del ciclismo dilettantistico è capitato raramente che due campioni italiani finissero ai primi due posti di una gara. Ringrazio una volta di più i miei collaboratori e gli sponsor che ci hanno permesso di mettere in piedi anche quest'anno un'edizione degna del blasone di questa competizione».
«Non credevo di farcela, è stata davvero una gara molto impegnativa - ha dichiarato il vincitore Agostini - quando Enrico mi ha lanciato, però, ho trovato subito il colpo di pedale giusto e sono riuscito a resistere al ritorno di Rocchetti e Aldegheri. Devo ringraziare Enrico e tutti i miei compagni per avermi aiutato nel corso dell'intera gara e per avermi supportato sino all'ultimo chilometro, ora staccherò la spina per una settimana per un ritiro in altura, poi proveremo a conquistare un posto nella Nazionale che sarà al via del Mondiale di Melbourne».
(fonte: Uff. stampa della corsa e Zalf Désirée Fior)