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Eneco Tour 2010: Volata a due, baila Moerenhout - Martin, secondo, nuovo leader

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Moerenhout e Martin in fuga verso il traguardo - Foto sito uff. della corsaCome ogni anno, l'unica tappa dell'Eneco Tour dal profilo altimetrico accidentato non delude le attese: sui muri della Fiandre abbiamo assistito ad attacchi a ripetizione e dopo la giornata di oggi la classifica è stata decisamente rivoluzionata e la lotta per il successo finale sembra ormai ridotta a soli due atleti.

I grande protagonisti di oggi, infatti, sono stati Koos Moerenhout e Tony Martin che hanno guadagnato ben 1'24" sulla prima parte del gruppo: all'arrivo i due si sono spartiti il bottino nelle più classiche logiche ciclistiche con la tappa all'olandese e la maglia di leader al tedesco. Il corridore della Rabobank non vinceva una corsa da più di un anno ma la tappa odierna assume un gran fascino per lui se consideriamo che ha già annunciato il ritiro dall'attività agonistica a fine stagione: non poteva esserci modo migliore di una vittoria per salutare e ringraziare tutti i tifosi e coloro che lo hanno affiancato in tutti questi anni da professionista.

La tappa con partenza e arrivo a Ronse (circa 190 km e ben 16 muri) si è avviata subito con una fuga piuttosto particolare visto che non è affatto usuale vedere in avanscoperta tre velocisti di cui uno terzo in classifica ad appena 4" dal leader: Greipel, Napolitano, Weylandt, Gasparotto, Timmer e Golas formavano un sestetto variopinto ma anche molto solido visto che sul passo se la cavano tutti molto bene tanto da guadagnare più di quattro minuti sul gruppo. Certo, le possibilità che la fuga andasse in porto erano molto ridotte ma la speranza di Greipel era di riuscire a resistere il più possibile (prendendo anche qualche abbuono per strada) e provare ad accordarsi ai migliori nel momento in cui sarebbe stato ripreso.

Purtroppo per il tedesco il gruppo non s'è fatto sorprendere ed il tentativo s'è esaurito (Weylandt, primo a cedere, s'era già staccato ai meno 80 km e poi s'è addirittura ritirato) a circa 56 km dalla conclusione, subito dopo il primo passaggio sull'Oude Kwaremont. Dopo un tratto di pianura con il gruppo molto allungato, sulla salita di Mont Saint-Laurent sono partiti in fuga cinque uomini, Boasson Hagen, Geschke, Boom, Moerenhout e Martin: alle loro spalle il plotone, frammentato dalle pendenze toste, ha faticato moltissimo ad organizzare un inseguimento concreto ed il gap è salito fino ad una ventina di secondi.

Appena gli inseguitori, però, sono riusciti ad avvicinarsi leggermente ecco il momento decisivo della tappa e forse di tutta la corsa: Moerenhout allunga, Martin lo segue mentre Boasson rimane a guardare, forse sottovalutando l'azione o forse semplicemente perché in quel momento non ce la faceva. Il resto della tappa ci fa propendere per la prima opzione, visto che il norvegese all'ultimo passaggio sul Kwaremont ha staccato tutti in progressione tentando un inseguimento solitario che gli può aver fruttato la palma di miglior gesto tecnico visto oggi ma niente di più.

a coppia al comando ha trovato subito l'accordo perfetto e gli sono bastati pochi chilometri per guadagnare un margine di un minuto sul gruppo principale: quando due ottimi passisti se ne vanno così è dura chiudere il buco e se poi dietro c'è una squadra in grande superiorità numerica come la Rabobank che spezza i cambi la missione diventa quasi impossibile. In una tappa simile da un Fiandre, però, è strano notare come i due mattatori di giornata non siano proprio due grandi protagonisti delle classiche del nord: addirittura nelle interviste dopo la corsa Moerenhout che in tutta la sua vita avrà scalato il Kwaremont appena tre o quattro volte.

A cinque chilometri dall'arrivo il vantaggio del duo di testa aveva superato anche il minuto e mezzo e nel finale s'è ridotto di poco anche perché Tony Martin, conscio del vantaggio in classifica, ha tenuto alto il ritmo e Moerenhout ha rifinito il tacito accordo con una volata piuttosto lunga ma che ha permesso ai due di tenere un vantaggio più che rassicurante di 1'24". Terza posizione per un distratto Allan Davis (ha esultato pensando di aver vinto) che ha preceduto Boasson Hagen togliendoli un abbuono che avrebbe avuto un senso solo dal punto di vista psicologico. In classifica generale adesso Tony Martin guida con 10" su Moerenhout, 1'26" su Tuft (sempre in difficoltà sugli ultimi muri è riuscito a salvarsi rientrando in pianura) e 1'28" su Boasson: domenica si correrà sulle strade dell'Amstel Gold Race e lunedì su quelle della Freccia Vallone ma, onestamente, i percorsi non sembrano essere abbastanza impegnativi per far rientrare in gioco altri corridori.

Sebastiano Cipriani

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