Route de France 2010: Nederland Block, Arndt solo terza - Vos su Van Vleuten, ora Judith ha 3"
Chi si attendeva una tappa con fuochi d'artificio a ripetizione ed una classifica generale completamente rivoluzionata, al termine della tappa odierna non può che dichiararsi assai deluso. I 110 km tra Luxeuil les Bains e Saint Die des Vosges sembravano offrire, sulla carta, un finale in grado di movimentare l'azione con due asperità collocate negli ultimi trenta chilometri (il Col de Mon Repos e la Cotes de Sauceray). Non è andata esattamente così, ovvero qualche tentativo effettivamente c'è stato ma il percorso non si è rivelato abbastanza selettivo per scavare grossi distacchi e permetteva (nella manciata di chilometri conclusivi) delle più immediate inseguitrici.
Il responso della strada quindi pone l'uno di fronte all'altro due partiti differenti: da una parte Zabelinskaya e Arndt, sicuramente le più contrariate dall'esito odierno in quanto erano riuscite anche a trovare un buon accordo per tirar dritte fino al traguardo ma hanno visto il loro tentativo sfumare a pochi chilometri dalla meta; dall'altra Vos e Van Vleuten, ovvero le due atlete della Nederland Bloeit su cui tante parole abbiamo speso in queste giornate. Alla fine il canovaccio ha finito per premiare proprio il team olandese, che non solo adesso - salvo clamorosi colpi di scena nella frazione conclusiva di domani - ha la corsa in pugno ma è riuscito ad aggiungere anche una nuova vittoria di tappa con la stessa Vos (due successi per Marianne e uno per Annemiek). Altra questione: durante il Tour de France ci si chiedeva cosa sarebbe potuto succedere tra Andy Schleck e Alberto Contador se ci sossero stati degli abbuoni al traguardo. Nella Route de France invece ci si trova di fronte ad una situazione completamente opposta, visto che al già evidenziato percorso non sufficientemente selettivo si aggiunge la presenza degli abbuoni che finora è risultata decisiva nell'economia della gara. Naturalmente Annemiek Van Vleuten non può rallegrarsi di questo, dato che il suo spunto veloce unito a quello della Vos è un'arma efficacissima per mettere preziosi secondi in cascina e sottrarli alle avversarie più pericolose.
Eppure la giornata aveva proposto subito una situazione interessante: nel tentativo di fuga principale sono infatti entrate sia Ina Teutenberg, non nuova a tentare azioni a lunga gittata ed in grado di fungere da ideale punto d'appoggio per un successivo attacco di Judith Arndt, sia Sara Gillow, che alla partenza occupava l'ottava posizione nella generale e quindi in grado di preoccupare a sufficienza le varie pretendenti. Situazione incerta ed interessante fino a circa 10 chilometri dal traguardo, ovvero all'imbocco dell'ultima asperità, quando le tre fuggitive (oltre alle già citate Teutenberg e Gillow vi era anche la francese Thomas) avevano ancora un vantaggio di 1'50" nei confronti del plotone, che proprio in quei frangenti cominciava ad animarsi. Sono state Olga Zabelinskaya e Judith Arndt le promotrici dell'attacco volto a far saltare il banco, seguite da una pimpante Edita Pucinskaite. La collaborazione tra le due principali antagoniste della Van Vleuten è stata ottima, tanto che il vantaggio è subito salito a 20 secondi, mentre le fuggitive nel frattempo concludevano la propria avventura. Sia la russa che la tedesca non hanno però fatto i conti con la discesa e il falsopiano posti prima dell'arrivo, dove una scatenata Marianne Vos si è messa ottimamente a disposizione della propria compagna e nel breve volgere di pochi chilometri le carte si sono nuovamente rimescolate. A quel punto qualsiasi tentativo appariva frustrato e non restava che attendere l'esito allo sprint: sono state in quattro ad entrare sul rettilineo d'arrivo con alcuni metri di vantaggio sulle altre ma riuscire a sopravanzare le atlete Nederland era impresa proibitiva, per non dire impossibile. L'esito è qundi presto detto: prima Marianne Vos davanti ad Annemiek Van Vleuten, Judith Arndt ed una bravissima Elizabeth Armitstead mentre a 3" Olga Zabelinskaya regolava per la quinta posizione le varie Antoshina, Waersted, Pucinskaite e Gunnewijk. In proposito: assieme alla Zabelinskaya era presente nel finale anche un'ottima Rasa Leleivyte, pronta a mettersi a disposizione della compagna nello sprint finale e a cercare anche il risultato. Purtroppo la lituana è però finita a terra nell'ultima curva ed ha così concluso in decima posizione a 19". A 21" ha invece concluso Tatiana Guderzo, nuovamente prima delle italiane, in un terzetto comprendente Bubnenkova e Gillow.
Ci si avvia così alla conclusione, con la situazione ancora molto incerta (la Van Vleuten vanta appena 3" sulla Arndt e 16" sulla Zabelinskaya) ma che con una tappa adatta alle ruote veloci non dovrebbe mutare l'esito finale, facendo prendere alla maglia gialla la via dell'Olanda.