Tour de Pologne 2010: Guarnieri-Greipel, partenza volante - Due sprint nelle prime due tappe
Tra progetti ambiziosi e realtà ancora non del tutto scintillante, è partito ieri il Tour de Pologne 2010. Una corsa che ha goduto di grandi (più dei meriti tecnici) aperture di credito da parte dell'UCI, ma che rischiava, col suo parterre solitamente non da gran gala, di restare confinata a un ruolo subalterno sempre uguale a se stesso. Per limitare questo pericolo, gli organizzatori hanno intanto dato una rinfrescata al percorso (tentando di aumentare gli spunti tecnici - dovremmo rendercene compiutamente conto nei prossimi giorni).
Per il secondo anno consecutivo programmata nella prima settimana d'agosto, la corsa baltica si è aperta con due tappe faciline che alla fine hanno sorriso ai velocisti.
Ieri, a Varsavia, un convulso finale ha visto una caduta di gruppo a poco più di un chilometro dall'arrivo, con un drappello di una ventina di uomini scampati al capitombolo generale e involatisi a giocarsi la tappa. Jacopo Guarnieri, già a segno in Polonia nel 2009, ha avuto la grande fortuna di avere un Sagan in forma Parigi-Nizza ad aprirgli la strada, e la grande bravura di vincere battendo Aitor Galdos, Allan Davis e Sébastien Chavanel.
Oggi lo scenario, malgrado una difficile curva posta a 2 km dall'arrivo, è stato molto meno truculento. La giornata era scorsa tranquilla con una fuga a 4 animata da Gabriel Rasch (Cervélo), Tom Stubbe (Omega Pharma), Marcin Sapa (Lampre), Bartlomiej Matysyak (Selezione Polacca) e gli oltre 11' di margine scavati sul gruppo.
Nulla di preoccupante, considerato che la tappa era bella lunga (240 km) e c'era tutto il terreno per recuperare sui leggerissimi falsopiani all'insù del finale. A 20 km dal traguardo, quando il margine era ormai ridotto a meno di 2', i due polacchi della fuga hanno provato il break, ma sono stati comunque ripresi agli 8 km, quando il primo pensiero dei team in testa al plotone era organizzare una volata decente.
La Vacansoleil si è presa l'incombenza di tenere l'andatura alta dai 5 ai 3 km, poi gli uomini del team olandese si sono fatti da parte lasciando la ribalta agli Sky e poi agli Astana. Lo sprint si è però di fatto deciso senza veri e propri treni a imporsi: nel testa a testa del rettilineo finale, il numero del giorno l'ha estratto dal cilindro quel Greipel che continua ad aumentare il suo score stagionale (siamo a 15 vittorie) e lo fa con volate di tutto rispetto: in quest'occasione il tedesco, trovatosi chiuso, è stato costretto praticamente a fermarsi e rilanciare negli ultimi 200 metri, e poi a fare uno zig-zag per scavalcare chi lo precedeva: ciò non gli ha comunque impedito di ritrovare immediatamente il ritmo e di andare a vincere a braccia alzate (smettendo di pedalare già ai 20 metri), dando una dura lezione a Davis, Weylandt, Sutton e Bozic.
Davis, pur sconfitto ieri e oggi, per la somma di abbuoni vari e piazzamenti va in testa alla classifica, strappando la maglia di leader a Guarnieri. Ma naturalmente la generale, dopo due tappe, è quantomai lontana dal trovare una sua definizione: non già domani (a Katowice non dovrebbero esserci grossi smottamenti, anche se la tappa resta poco decifrabile), ma da giovedì a sabato le salite di questa edizione del Tour de Pologne daranno alla classifica una fisionomia ben precisa (e ben diversa da quella attuale).