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Tour de France 2010: Contador lascia Andy a 39 secondi - Alberto fa festa; crono a Cancellara

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Alberto Contador scarica sul podio tutta la tensione della giornata e del suo Tour - Foto Roberto BettiniAdesso probabilmente dovremo ricalibrare qualche giudizio espresso nei giorni scorsi, quando eravamo convinti che Schleck avesse bisogno di 2' di vantaggio su Contador, prima della crono di Pauillac, per vincere il Tour. Invece questa prova contro il tempo è arrivata e ci ha detto che, un po' per la forma non eccelsa di Alberto, un po' per i progressi di Andy, le distanze erano molto più ridotte di quanto pensavamo: crescono quindi i rimpianti, in Schleck, per non aver attaccato di più sulle montagne (oltre che per l'ormai trito discorso del salto di catena sul Balès). Contador, da parte sua, si porta a casa il terzo Tour e alza l'assicella del record personale: quinto grande giro consecutivo vinto per lui.

La cronometro di Pauillac è in realtà una prova doppia: a fungere da spartiacque tra le due fasi della tappa è il vento, che dopo l'ora di pranzo cambia e si rafforza, rendendo la prova molto più complicata per gli ultimi a prendere il via.

Se poi tra quelli partiti al mattino ci sono specialisti del calibro di Cancellara, Martin, Grabsch, ecco che la vittoria di giornata diventa un affare tra cronoman, e in tal caso il principe della categoria è proprio lo svizzero: Fabian parte più lento di Martin (tanto che al primo intertempo cede 9" al tedesco), ma poi prende il volo e al traguardo precede di 17" il corridore dell'HTC, e di 1'48" Grabsch: per lui sesta cronometro vinta al Tour (a cui va sommato un successo in linea) e soprattutto la possibilità di dare al compagno Schleck suggerimenti importanti su come affrontare la prova.

Fabian Cancellara, vincitore della crono di Pauillac - Foto Roberto BettiniE in effetti, quando arriva il momento dei big della classifica, nel pomeriggio inoltrato, Andy fa quello che forse nessuno avrebbe immaginato: parte a razzo, e tiene tutto in discussione per un bel po' di chilometri. Al primo intertempo, dopo 18 km di gara, il lussemburghese ha addirittura 6" di vantaggio sul rivale. Il che significa che in classifica Andy si porta ad appena 2" da Contador! (Scusate, ma il punto esclamativo era necessario).

A sorpresa, quando ci preparavamo a commentare il tranquillo cartellino timbrato dalla maglia gialla in una giornata che in teoria doveva passare liscia, tutto lo scenario cambia. Non solo Schleck non perde da Contador, ma rischia addirittura di soffiargli il Tour.

Il sogno del giovane Andy sbiadisce però col passare dei chilometri, e col naturale emergere della maggiore predisposizione, nell'esercizio contro il tempo, di Contador. Al secondo intertempo (km 36) lo spagnolo ribalta la situazione, ed è lui ad avere 6" di vantaggio (uniti agli 8" di classifica, arriviamo a 14"). La maglia gialla ritrova un minimo di tranquillità, anche se tutto resta in gioco perché basterebbe una foratura per far pendere l'ago della bilancia dall'altra parte. Ma per fortuna di Alberto, non ci sono intoppi sul suo percorso. Intanto, l'altra sfida attesa della giornata (quella per il terzo posto) vede Menchov stravincere su Samuel Sánchez (preceduto di 2' minuti tondi dal russo, che centra il secondo podio in carriera al Tour).

L'epilogo della grande sfida è quello che si presumeva dopo il secondo intertempo: Contador aumenta il margine e chiude con 31" su Schleck. In classifica sono 39 i secondi che dividono i due amici-rivali, mentre Menchov, in rimonta, si ferma a 2'01" dalla gialla. Tutto sommato, una trentina di chilometri di vero pathos al termine di una moltitudine di tappe abbastanza sprecate: il bilancio è sempre negativo, ma lamentiamoci a bassa voce: non fosse mai che gli organizzatori, obnubilati da quei 30 km odierni di spettacolo, si mettessero in testa di invertire il rapporto tra salite e cronometro, l'anno prossimo.

Marco Grassi

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