Tour de France 2010: Andy Schleck, l'onore delle armi - Contador s'avvia a vincere il Tour
- TOUR DE FRANCE 2010
- Astana 2010
- Sky Professional Cycling Team 2010
- Team Saxo Bank 2010
- Alberto Contador Velasco
- Alexandr Kolobnev
- Andy Schleck
- Carlos Sastre Candil
- Edvald Boasson Hagen
- Ignatas Konovalovas
- Juan Antonio Flecha Giannoni
- Kristijan Koren
- Marcus Burghardt
- Rubén Pérez Moreno
- Rémi Pauriol
- Samuel Sánchez González
- Uomini
Contador sventa l'ultimo assalto di Schleck sul Tourmalet e mette davvero le mani sul Tour 2010: gli basterà non perdere da Andy nella crono di sabato (ma l'esperienza ci dice che il madrileno guadagnerà sensibilmente sul rivale). Con la vittoria finale in tasca, Alberto può anche lasciare il successo di giornata al giovane lussemburghese.
L'ultima giornata del centenario pirenaico inizia (e proseguirà) con pioggia e freddo, e con un attacco di Kristijan Koren (Liquigas) dopo 2 km di tappa. Lo sloveno viene rapidamente raggiunto da una coppia Sky (Flecha e Boasson Hagen), dal campione russo Kolobnev (Katusha), e da Burghardt (BMC), Pauriol (Cofidis) e Pérez Moreno (Euskaltel). Dopo la Côte de Renoir dal gruppo emerge Konovalovas, uomo Cervélo che fungerà da testa di ponte per l'attacco che Carlos Sastre ha in mente.
Il vincitore del Tour 2008 anticipa probabilmente i tempi del suo allungo allorché, dopo 24 km, Samuel Sánchez va giù (e si fa abbastanza male), e il gruppo (Contador in testa) si ferma per non approfittare della sfortuna del capitano Euskaltel. Sastre decide di muoversi proprio quando il plotone rallenta, e prende il largo; si riporta su Konovalovas, ma a quel punto il distacco dai primi è già oltre i 3', e a 5 km dalla vetta del Marie-Blanque il gap da coprire per un Sastre rimasto senza compagno è di 3'55" (col gruppo a 9'20" dai battistrada).
Carlos tenta il tutto e scollina con 1'20" di ritardo dai primi (gruppo a 8'), ma in discesa non riesce a completare il suo inseguimento, e fatalmente il lungo tratto di pianura prima del Soulor, fatto da solo a bagnomaria, lo spolpa vivo: il distacco da Flecha e compagni aumenta vistosamente, e quando si approccia il secondo 1a categoria della giornata, lo spagnolo parrebbe non poter più dare niente: e invece, dopo che intorno al km 100 di tappa il margine era arrivato a 4'15", sulla salita il capitano della Cervélo resiste, riduce ancora lo svantaggio, e non si arrende all'idea di essere ripreso dal gruppo.
Al Gpm del Soulor (a 56 km dal traguardo) il settetto di testa transita con 2'50" sul solitario Sastre e con 4'20" su un gruppo che, inevitabilmente, recupera, malgrado in salita l'attraversamento della strada da parte di un gregge di pecore (o è il gregge di ciclisti che attraversa la via del pascolo?) abbia rallentato per un attimo il ritmo degli uomini di classifica e dei loro gregari.
Il lunghissimo preludio (dura da 4 giorni) all'ultima scalata al Tourmalet si conclude con il gruppo che riprende Sastre ai piedi della scalata decisiva e che, con la Saxo davanti (coadiuvata a tratti da Astana e Rabobank) ha ancora l'incombenza di annullare i quasi 5' che i fuggitivi continuano a conservare (approfittando di un ritmo più elevato - rispetto al prudente plotone - tenuto sulle discese bagnate).
Le prime rampe del Tourmalet mettono ai quattro cantoni i sette fuggitivi: subito staccati EBH e Flecha (per la Sky un Tour proprio da dimenticare), dopo poche centinaia di metri restano davanti Burghardt e Kolobnev, e a 14 km dalla vetta il campione nazionale russo attacca e se ne va da solo; quel che più conta, la Saxo Bank impone al gruppo un ritmo discreto: qualcuno paga (ancora Basso), il distacco dal fuggitivo ormai solitario scende a 2'30".
A 10 km dalla vetta, dopo un breve scatto estemporaneo di Rolland, arriva l'atteso attacco di Schleck. Il lussemburghese allunga, e Contador è il primo ad accodarsi; per un attimo ci prova anche Joaquím Rodríguez, ma subito resta all'attacco solo la coppia formata dai primi due della classifica. A 8 chilometri e mezzo dalla vetta, Andy e Alberto prendono e staccano Kolobnev, mentre alle loro spalle si ricompatta un drappello con JRO, Menchov, Samuel Sánchez, Van den Broeck e Gesink.
L'andamento della scalata prende però presto una piega nota: mentre il vantaggio sugli inseguitori si dilata, Schleck non riesce comunque a fare la differenza sul madrileno, che non molla un metro e anzi ai 3900 metri piazza uno scatto velenoso. Il corridore in maglia bianca rintuzza l'attacco di quello in maglia gialla, lo guarda quasi in cagnesco, ma la situazione si cristallizza così, e a stabilire il vincitore in vetta al Tourmalet è una finta volata in cui Contador smette di pedalare lasciando al rivale la seconda vittoria di tappa in questo Tour dopo quella di Avoriaz.
Nella nebbia che avvolge la mitica cima pirenaica, arrivano alla spicciolata tutti gli altri: JRO a 1'18", Hesjedal a 1'27", SSG a 1'32", Menchov e Gesink a 1'40", Horner a 1'45", Van den Broeck a 1'48". Contador si consola ampiamente confermando la sua maglia gialla e vedendo concretizzarsi la possibilità di vincere il suo terzo Tour: i secondi su Schleck sono sempre 8, ma non c'è più terreno per perderli; Samuel Sánchez rafforza il suo terzo posto (a 3'32" da Alberto), portando da 13 a 21 i secondi su Menchov quarto (il russo è a 3'53" dal primo posto). Quinto nella generale è Van den Broeck (a 5'27"), sesto Gesink (a 6'41"), settimo JRO (a 7'03") e ottavo Hesjedal a 9'18".