Tour 2010: Le dichiarazioni della 13a tappa
Versione stampabileEcco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della tredicesima tappa del Tour de France.
Alessandro Ballan (BMC Racing Team) da Raisport
«Ho voluto provare perché mi sentivo bene. Purtroppo non conoscevo la salita e sono partito forse un po' troppo presto, avessi aspettato l'ultimo tratto come Vinokourov sarebbe andata meglio. Quando Vino mi ha raggiunto ho provato a mettermi in scia ma non sono proprio riuscito a tenerlo. Quest'anno ho corso poco quindi sto recuperando la condizione giorno dopo giorno e penso che dopo il Tour sarà quai al 100%. Adsso ci sono tante montagne e in squadra abbiamo Evans: vedremo cosa riusciremo a fare ma quello che voglio è riuscire a prendere una fuga».
Alessandro Petacchi (Lampre-Farnese Vini) da Raisport
«Oggi abbiamo tirato tanto soprattutto per i punti perché sapevo che per la vittoria sarebbe stata dura. Sapevo che Vino aveva voglia di fare qualcosa perché oggi mi aveva chiesto perché avessimo tirato ieri e gli ho detto che era per Cunego perché nel finale poteva far bene. Per quanto riguarda oggi, però, non è stato il nostro lavoro a far morire la fuga. In salita avevo battezzato la ruota di Hushovd e vedevo che gli altri velocisti soffrivano un po' di più; in discesa ho rischiato tanto per restare incollato a Thor che è molto forte. La volata è andata bene, ho smesso un attimo di pedalare ma oggi ho recuperato la maglia verde quindi va bene così: facciamo un giorno io e uno lui! Come detto, però, il Tour è ancora lungo e probabilmente si deciderà tutto a Parigi».
Paolo Tiralongo (Astana) da Raisport
«Vino è un corridore incredibile e ce ne sono pochi come lui: è un grande combattente, non molla mai. Ieri è andata come è andata e non come voleva lui quindi oggi si è riscattato da grande campione. Noi siamo qui per vincere il Tour con Contador quindi penso che ieri Alberto, quando ha visto Andy Schleck in difficoltà, ha fatto bene a provare a guadagnare il più possibile: in certe situazioni anche pochi secondi sono importanti. La nostra paura e quella di Alberto non è solo Andy: ogni giorno, ogni metro, al Tour ci sono difficoltà quindi la paura c'è sempre, verso tutto e tutti, non sono Andy».
Thor Hushovd (Cervélo Test Team) da Comunicato stampa
«Sono abbastanza deluso perché non sto riuscendo a sprintare bene. Due mesi fa mi sono rotto la clavicola e non ho potuto fare allenamenti specifici per le volate e adesso lo sto pagando. Adesso sarà dura attaccare sulle montagne per cercare di fare qualche punto: alcuni sprint sono nella prima parte in pianura, altri dopo grandi montagne. Io sto andando abbastanza bene in salita ma penso che sarà molto difficile».