Giro Donne 2010: Stevens on seven: assolo ad Albese - Vos sempre rosa, Pooley a picco
Vittoria in solitaria dopo una fuga in solitaria di ben 50 km. Questo il riassunto della giornata di Evelyn Stevens, piccola scalatrice statunitense in forza all'HTC-Columbia che si è imposta in una tappa movimentata sin dai primissimi chilometri. La Stevens attacca dai primi chilometri, subito all'uscita di Como, ispirata da alcuni interessanti strappi che fanno da preludio a Sormano.
In casa HTC-Columbia hanno studiato bene la lezione e così insieme alla giovane americana va in fuga Judith Arndt. Mara Abbott si unisce alle connazionali e con la maglia azzurra Tatiana Guderzo e l'ucraina Vysotska. Si forma un quintetto che scollina in cima a Sormano con 1'20" di vantaggio su Marianne Vos e la vincitrice uscente, Claudia Häusler. La maglia rosa fatica sulle pendenze costanti di Sormano. Non un muro, certo, ma una salita dalla pendenza costante dell' 8% e qualche impennata che fa male. Pagano 1'25" Amber Neben e Tatiana Antoshina. La nuova maglia verde Emma Pooley ha forato prima della salita e ora fatica e transita a Sormano con 3'10" di ritardo dal quintetto di testa. Forse c'è del vero in quel che dice quando afferma di essere qui per lavorare solo per la Häusler, forse sta preparando il terreno per una vittoria di prestigio, chi lo sa. Poco più indietro rispetto alla britannica, a 3'30", un nutrito gruppo in cui compaiono tra le altre la Pucinskaite ed Olga Zabelinskaya.
Le curve della discesa di Sormano ispirano la Vos, che guadagna secondi sul gruppo di testa e con Häusler, Antoshina e Neben colma il gap. È proprio nel tratto terminale della discesa che Stevens tende la trappola. Sul lungolago si specchia nelle acque blu e capisce che la giornata è quella buona. Non che sia una passista fenomenale, a lei piacciono le salite, ma sul passo tiene botta sino a guadagnare un vantaggio massimo di 2'. Dietro Arndt sta a guardare mentre Vos si dà da fare per non accumulare troppo ritardo.
All'attacco del Ghisallo, Stevens è sempre da sola e solitaria transiterà in cima davanti alla Madonna del Ghisallo. Dietro, ad un minuto scarso, inseguono Abbott, Guderzo (dopo l'arrivo farà sua la maglia verde della classifica dei Gpm, oltre all'azzurra di miglior italiana) ed una Arndt che non ha interessi a tirare, con una compagna di squadra in fuga. Claudia Häusler, isolata, sbuffa e dà di spalle a 50" dalla Stevens, mentre chi non sembra faticare troppo è la solita Marianne Vos. In testa con la sua maglia sempre più rosa prova a riportarsi sulla battistrada insieme a Neben e Vysotska.
Alla fine il duro lavoro verrà ripagato e l'olandese manterrà il primato in classifica, piazzandosi a 42" dalla Stevens, che dal momento della fuga in poi non si è più fatta rivedere, se non al momento delle premiazioni, tra la folla di Albese con Cassano. Marianne Vos tiene testa agli attacchi giunti da più parti in tutta la giornata e mantiene il simbolo del primato con 27" su una Judith Arndt parsa in ottima condizione, La Arndt domani potrebbe tentare il colpaccio, facendo le veci di Stevens oggi. La Guderzo, a 1'09", resta sul podio, veste la maglia dei Gpm e domani sicuramente ci riproverà.
In fin dei conti possiamo valutare grave l'errore commesso oggi da Arndt, Häusler, Guderzo e Abbott, che hanno lasciato rientrare la Vos tranquillamente. Poteva essere l'occasione per far fuori definitivamente dai piani alti della classifica una che da lassù non vuol proprio scendere. Domani si va in altura, la Chiavenna-Livigno, con il Maloja subito dopo la partenza ed il Bernina subito dopo, potrebbe essere ancor più decisiva dello Stelvio. Lassù in alto, dove volano le aquile, si potrà capire chi è in grado di volare e chi invece si scioglierà come neve al sole di luglio.