Giro d'Austria 2010: Riccò Glocks on Heaven's door - Altro assolo sul Großglockner
Dopo aver domato il Kitzbühel Horn il modenese Riccardo Riccò si conferma sempre più padrone del Giro d'Austria attaccando a 1.5 km dalla vetta del Großglockner e giungendo sotto lo striscione dell'arrivo in perfetta solitudine. Lo scalatore di Formigine è di un'altro pianeta rispetto ai rivali coi quali si deve confrontare in Austria, tuttavia non lascia passare l'idea che tutto sia stato facile: «Ho voluto soprattutto difendere la maglia di leader. Ho attaccato, ma solo quando ho visto che Sella e Pardilla non avevano più forze. Può non sembrare, ma è stato molto faticoso. La mia forma è attualmente solo buona, e ci sono ancora parecchi ostacoli da superare, soprattutto la crono di sabato. Non è ancora finita».
La tappa di oggi era destinata a decidersi sul Großglockner: la fuga del mattino vedeva protagonisti Bodrogi (Team Katusha), Brändle e Cheula (Footon), Sokoll e Benetseder (Vorarlberg), Sinkewitz (ISD), King (Cervélo), Pichler (Arbö), Malacarne (Quick Step), Irizar (Team RadioShack), Stewart (BMC) e Gretsch (Team HTC), ma non è mai riuscita a prendere più di 2 minuti, complice la brevità della tappa. Nei primi chilometri, da segnalare anche il ritiro di Ginanni, a causa di una caduta. Ai piedi della salita rimangono solo il rientrante Sinkewitz, la promessa tedesca Gretsch e l'arrembante Brändle, anche ieri all'attacco, più Irizar che però perde le ruote quasi subito.
Dal gruppo provano a muoversi i passisti, prima Gusev e poi Devolder: Riccò non può permettere loro di avvantaggiarsi e così si muove in prima persona. Ci prova anche Ovechkin, che chiude sugli ultimi fuggitivi a 10 km dalla vetta, ma a questo punto Riccò prende in mano la situazione e spacca il gruppo, portando con sé l'indivisibile duo Carmiooro composto da Sella e Pardilla e appunto Ovechkin, con Possoni, Maté, Machado e Gusev a inseguire. I quattro arrivano insieme al tratto facile della salita, un breve falso piano che precede le ultime rampe tra il 9 e il 10%. Riccò vede i suoi rivali stanchi e pensa bene di incrementare il suo vantaggio: in 1500 metri riuscirà a dare 40" ai diretti rivali.
Che altro dire? Speriamo di vedere Riccò competitivo su palchi più importanti e prestigiosi in questo finale di stagione. Sarebbe deprecabile se la sua squadra non venisse invitata al Lombardia con un capitano in queste condizioni (sempre che non vengano confermati i rumors di una "cessione" a un team Pro Tour per la Vuelta a España), o comunque in corse straniere di prestigio. La Ceramica Flaminia, d'altronde, non è solo Riccò (tanto per citarne uno, c'è Cannone che in Austria sta correndo egregiamente) e nonostante sia presente da tanti anni nell'ambito professionistico ha avuto meno occasioni di quelle che merita per mettersi in luce.