Tour 2010: Le dichiarazioni della 1a tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della prima tappa del Tour de France.

Alessandro Petacchi (Lampre-Farnese) da Raisport
«All'ultima curva c'è stata una caduta che ha creato un po' di scompiglio e io ho perso la ruota di Hondo. Il finale era molto difficile perché l'ultimo chilometro e mezzo saliva leggermente: io ho rischiato, sono partito lungo ma è andata bene e sono davvero contento. Questo successo lo dedico alla famiglia Galbusera, a Saronni che ha creduto in me e alla mia famiglia. Mancavo al Tour da 6 anni, a volte per scelta, a volte per delle cadute: quest'anno era nei miei programmi, mi spiace di essere andato male al Giro ma qui è iniziata molto bene, ho vinto e penso di aver fatto una gran volata».

Bjarne Riis (Team Saxo Bank) da Comunicato stampa
«La tappa è andata proprio come volevamo. Naturalmente abbiamo speso un po' di energie per stare davanti quando c'era il vento di traverso per evitare cadute e per non perdere tempo. Tutto sommato siamo contenti per lo svolgimento della tappa e ora stiamo già pensando a quella di domani».

Tyler Farrar (Garmin-Transitions) da Sporza.be
«È un vero peccato, ai 200 metri dalla fine ero messo molto bene dietro Petacchi e Renshaw. A quel punto da dietro è arrivato un corridore della AG2R che mi ha preso la ruota e mi ha rotto il cambio: a quel punto la ruota non girava più, per fortuna non sono caduto. Oggi volevo vincere ma anche un piazzamento sarebbe stato ottimo per la maglia verde delle classifica a punti».

Robbie McEwen (Team Katusha) da Sporza.be e Comunicato stampa
«Questa mattina avevo detto che il finale sarebbe stato pericoloso e purtroppo avevo visto bene. Negli ultimi 350 metri qualcuno ha urtato la mia ruota posteriore e mi ha fatto perdere l'attimo. Un vero peccato perché c'era la mia famiglia a vedermi e mi sarebbe piaciuto fare meglio. In ogni caso sono contento di essere arrivato al traguardo tutto intero. Un arrivo pericoloso? No, il tracciato nel finale andava bene, il problema è che qualche corridore, come spesso succede in questi casi, s'è fatto prendere dal panico. È il Tour».

Fabian Cancellara (Team Saxo Bank) da Sporza.be
«La volata era pericolosa ma questo è il prezzo da pagare. Quando ho visto il caos davanti a me ho solo chiuso gli occhi e sono finito addosso ad un gruppo di corridori. Non ho ferite o problemi particolari e penso che dopo un bel massaggio anche i piccoli doloretti domani non si faranno più sentire. Qui in Belgio è il ciclismo è molto sentito, è stato stupendo vedere così tanta gente, ora mi preparo ad un altro giorno in maglia gialla».

Thor Hushovd (Cervélo Test Team) da Comunicato stampa
«Tutti vogliono sempre stare davanti, anche chi non è un velocista. Le strade erano piuttosto strette e per questo motivo ci sono state tante cadute, per fortuna sono riuscito ad evitarle tutte e a fare terzo quindi va bene. È stata dura, molto dura: ora sono ben messo per la maglia verde quindi sono contento».

Daniel Lloyd (Cervélo Test Team) da Comunicato stampa
«Non ho visto le prime cadute ma ero subito dietro a quella che ha coinvolto Farrar. Questo è il mio primo Tour de France ma le prime tappe sono sempre molto nervose: tutti sono freschi e vogliono stare davanti, sia i velocisti che gli uomini di classifica. Qui al Tour si corre tutti molto vicini, ci sfioriamo quasi, nessuno ti lascia niente e in nessun'altra corsa è così».