Giro Donne 2010: Ricomincio da Treier - La Michela Fanini e questo Giro
È un Brunello Fanini che ha già smaltito la delusione per la possibile vittoria di Grete Treier sfumata a 9 km dall'arrivo, dopo una lunga fuga di oltre 60 km. Nei suoi occhi ora si legge l'orgoglio per aver ancora una volta azzeccato l'acquisto estivo - guardare il palmarès della seconda metà del 2009 di Guderzo e Baccaille per farsi un'idea - e la consapevolezza che in questo Giro la sua Michela Fanini Record Rox gli potrà dare ancora belle soddisfazioni. «Nel 2007 fui il primo a credere in Grete - ci racconta - ma l'anno dopo preferì andare via, probabilmente perché la Gauss le avrebbe offerto uno stipendio migliore, vero Grete (ride)?». La 33enne estone è seduta sul divano accanto e sorride, come per confermare la versione del patron. «Quest'anno ci siamo visti a Cittiglio - riprende Brunello - lei aveva con sè la sua ultima bimba, di appena 5 mesi, ma l'ho vista vogliosa di ritornare a correre e in pratica il contratto l'abbiamo fatto lì, sulla parola».
«Sinceramente non sapevo quanto potessi andare forte - comincia Grete - perché non avevo alcun termine di paragone con le altre ragazze. In questi mesi mi sono allenata con i maschi, ho fatto anche una breve corsa a tappe con loro per riuscire a riprendere il ritmo gara. Oggi mi sono sorpresa perché negli ultimi chilometri sono riuscita a mantenere costantemente una velocità superiore ai 40 all'ora anche se evidentemente con quei treni dell'HTC dietro non è bastato. Non so nemmeno io fin dove potrò arrivare in questo Giro, il percorso così duro mi piace e proverò a far qualcosa di buono nelle tappe più impegnative, attivando la modalità "economic" fino a mercoledì (ride)».
La minuta Verónica Leal Balderas è di fronte a noi e ha ascoltato interessata quello che la sua compagna ci ha spiegato e ad una nostra precisa domanda risponde: «Mi piacerebbe fare una buona classifica a fine Giro e per questo dovrò stare attentissima a non farmi scappare la fuga buona anche nelle tappe medie, come quella di martedì. In montagna spero di avere un buon passo e se così fosse la classifica sarebbe solo un'ovvia conseguenza. La mia favorita d'obbligo è Emma Pooley, stare dietro a lei non sarà per niente facile!». Simili obiettivi per la francese Pitel. «Non ho mai preso parte ad un Giro d'Italia e sono ben contenta di aver avuto quest'opportunità quest'anno. Mi piacerebbe far bene nelle tappe più dure, sono quelle che amo di più e alla fine potrebbe venir fuori una discreta posizione in classifica, on va voir». Vedremo, conclude.
Con l'occhio furbo ci osserva la 19enne Guarischi, un quinto e un ottavo posto per lei nelle prime due tappe. «È la prima volta che mi confronto con questi colossi delle volate tutte insieme - scherza Barbara - e devo dire che è difficile prendere le posizioni negli ultimi chilometri, tutte vogliono stare davanti, poi ci sono le gregarie, le ragazze di classifica, un vero caos. Le gambe hanno risposto bene e sono riuscito a fare due belle volate, in particolar modo la prima, mentre nella seconda la caduta mi ha fatto perdere alcune posizioni all'ultimo chilometro. Lunedì mi ributterò nella mischia e chissà che non mi possa migliorare...».
«La ragazza - interviene il ds Miele - ha fatto vedere di che pasta è fatta. Io l'ho tenuta sulla corda fino all'ultimo giorno dicendole che non sapevo se l'avrei portata al Giro e per questa stimolandola a lavorare di più. Lei non s'è persa d'animo, ha fatto tutto quello che le ho chiesto e ci ha portato già due bei piazzamenti. Io so di avere un gruppo di ragazze forte, darò battaglia tutti i giorni e se gli squadroni vorranno vincere, che vincano pure, ma devono sudarsela. Oggi avevamo pianificato l'attacco con Grete, ma pensavo di portare via un gruppetto. Nei primi chilometri le ho detto di andare con riserva così da permettere ad un'eventuale contrattaccante di raggiungerla e proseguire insieme, ma si vede che in pochi avevano interesse a provare a vincere la tappa...».