Giro Donne 2010: 10 buoni motivi per seguire il Giro - Una scanzonata carrellata rosa
Sì, d'accordo, lo sport è sempre sport, il ciclismo è sempre ciclismo e il Giro è sempre il Giro. Anzi, il GiroDonne è meglio, perché nel corrispettivo maschile Contador, Schleck e Basso preferiscono scontrarsi al Tour. Inizia oggi e finirà domenica 11, 10 tappe che prevedono 10 buone ragioni per accostarsi alla più importante corsa del calendario femminile, senza pregiudizi e con la necessaria leggerezza del caso.
Per scoprire in maniera tempestiva i mirabolanti colpi di mercato di Carlesi
(Fenixs) e capire di conseguenza come sarà la nuova... Safi (ogni riferimento al caso Zabelinskaya è puramente voluto)
Per seguire una corsa in cui non vedremo mai un blitz dei Nas (più che altro
perché probabilmente certi inquirenti un po' protagonisti manco sanno che esiste un Giro d'Italia per le donne)
Per vedere come se la giocheranno Claudia Häusler e Emma Pooley
sperando che la diatriba interna alla Cervélo assuma toni non meno che shakespeariani (a patto che non venga fuori Molto rumore per nulla)
Per godersi le telecronache del grande Lorenzo Roata, perché se Nostra
Signora delle Salite non è più in gara, la Lunga Teoria delle Ammiraglie ha ancora bisogno del suo cantore
Perché sarebbe stato bello assistere al confronto (che rischiava di essere
impari) tra Pooley e la discesa dello Stelvio, ma il fatto che ci si fermi in cima è un regalo a tutto il ciclismo (non solo femminile)
Perché con ben due tappe negli stabilimenti di famiglia, tutti si aspetteranno
che la Safi faccia vedere di che Pasta (Zara) è fatta, nella speranza che non risulti scotta
Per capire se un giorno Marianne Vos potrà puntare a vincere una grande
corsa a tappe senza dover per forza sedurre gli organizzatori come Cancellara ha fatto con quelli del Tour de Suisse
Per fare il conto di quante volate vincerà Ina Teutenberg, ma soprattutto
perché sotto sotto la Bronzini, con supremo sprezzo del pericolo, spera di essere ribattezzata GiorJet
Perché il Tour de France, che accidentalmente coincide col GiroDonne, è
troppo lungo e confligge in maniera seria con le sane e meritate libagioni balneari che a un certo punto di luglio diventano fisicamente indifferibili
Perché nel Tour de France a una come Alona Andruk farebbero fare al
massimo la miss, quei maschilisti del maschile, e qui invece la vedremo anche pedalare in tutto il suo splendore