Giro Bio 2010: Colombia show, vince Betancur - L'accento sudamericano è sempre più forte
Quando comincia a sentirsi un forte odor di salita è inevitabile pensare che una nazionale come quella della Colombia se ne stia tranquilla. Se aggiungiamo però che tale nazionale aveva iniziato fin dal primo giorno a far capire che non è solo il singolo da temersi ma tutta una schiera di atleti pronti a far male non appena la strada s'impenna capiamo meglio il senso della giornata odierna. Aggiungiamoci pure che nella lotta ha deciso di inserirsi il venezuelano Monsalve, andato a completare il podio di giornata, ed ecco che questa Peschiera del Garda-Gallio, che dalle rive del più grande lago italiano saliva, condita da quattro asperità, verso l'altopiano di Asiago, sembrava quasi una tappa del Giro di Colombia o della Vuelta al Táchira più che del GiroBio. Doppietta colombiana firmata da Betancur e Beltrán e la sensazione che, se davvero i campioncini nostrani vorranno evitare il successo sudamericano (dopo quello di Sarmiento) per il secondo anno di fila, dovranno inventare qualcosa di speciale per mettere in difficoltà il sestetto diretto in ammiraglia da Franco Gini, sopravvissuto a due tappe che hanno proposto più insidie di quanto il profilo altimetrico facesse intendere e che quest'oggi ha nuovamente stravolto la classifica generale, correndo assolutamente da padrone.
La situazione di gara si fa interessante già nella prima parte, con vari tentativi di fuga: ci provano subito una decina di atleti tra i quali Boaro, Prodigioso, Beltrán, l'inglese Christian, Salvetti, Puccio, Orrico, i rumeni Nechita e Gradinaru che riescono a prendere subito un minuto e mezzo di vantaggio sul plotone; successivamente dal gruppo evade un'altra decina di corridori tra cui Mammini, Centra, Agostini, Santoro, i colombiani Anacona, Oyola e Betancur, Lupori e Maggiore che cerca il ricongiungimento sul gruppo di testa quando il gruppo principale ha un ritardo attorno ai tre minuti. Ma è lungo la salita verso il Passo Sommo, prima asperità di giornata, che la situazione comincia a farsi realmente interessante e delicata per alcuni dei pretendenti al successo finale dal momento che in testa si ritrovano in una decina con ben quattro colombiani (Oyola, Betancur, Anacona e Beltrán ed alcuni superstiti del tentativo iniziale quali Prodigioso, Orrico, Boaro, Salvetti e Monsalve (verso il traguardo volante di Lavarone riesce a rientrare per un tratto anche Paolo Colonna del Delio Gallina). È chiaro come in testa un attacco deciso ai colombiani sia molto difficile da portare, visto il modo in cui i vari Oyola, Beltrán e Anacona si avvicendano per scandire il passo sul Sommo mentre balza all'occhio l'assenza nel tentativo di due dei principali favoriti come Battaglin (condizionato dalla caduta del giorno primo a Ghedi che ne aveva addirittura fatto temere il ritiro e quindi non al meglio) e Stefano Locatelli, che hanno preferito mandare in avascoperta un compagno di squadra (rispettivamente Agostini ed Orrico) in attesa del da farsi. Il vantaggio della testa nei confronti del plotone si attesta ancora attorno al minuto e mezzo e verso il secondo Gpm di Luserna l'azione colombiana seleziona ulteriormente il drappello dei battistrada, visto che con i quattro sudamericani restano solamente il venezuelano Monsalve col compagno di squadra Santoro ed il veneto Boaro. Superata anche questa asperità la strada continua nella sua ascesa verso il Passo di Vezzena, dove è ancora straordinario un Edward Beltrán che unisce alla volontà di fungere da ideale punto d'appoggio per Betancur anche quella di fare incetta di punti per conquistare la maglia di leader degli scalatori.
Del passo sostenuto del giovane classe 1990 si accorge subito Manuele Boaro, protagonista comunque di un'ottima prova viste le sue caratteristiche di passista, che perde contatto in salita salvo poi riportarsi al comando nella successiva discesa, al termine della quale il vantaggio nei confronti del gruppo principale è salito a 1'50". Che tra gli inseguitori vi sia una momentanea fase di stallo lo si capisce dal tentativo del polacco Adamkiewicz, Lasca e Randazzo, i quali per alcuni chilometri evadono nel tentativo di riportarsi sulla testa della corsa, prima di essere raggiunti all'inizio della salita conclusiva, i cui ultimi cinque chilometri presentano costantemente pendenze superiori al 7%.
Si giunge così agli ultimi tre chilometri, in cui Monsalve è il primo ad abbozzare un allungo ma viene subito rintuzzato da Beltran mentre perdono contatto sia Oyola (sfinito dal lavoro fatto in precedenza) e poi Boaro. Il venezuelano sembra il più convinto nel tentare di rovinare i piani colombiani ma in questa fase si può apprezzare tutta l'ottimale gestione delle energie di Beltrán, che nel frattempo sembrava accusare la fatica in ultima ruota ma che invece si è riportato immediatamente in testa per imprimere un'altra tirata sostenuta. Il ritmo del giovane Edward comincia a far di nuovo male e, una volta superato il cartello dei -2 chilometri, anche Anacona e Santoro non sono più in grado di sostenere il passo. Restano pertanto in tre, con Monsalve e Betancur alle spalle di Beltrán e che ormai sono pronti a giocarsi il successo una volta superato l'ultimo chilometro. Monsalve sulla carta rappresenta l'atleta più veloce del terzetto ma per la Colombia le cose tornano a mettersi bene anche grazie al ritorno dalle retrovie di Anacona, che assesta le forze sul 3 a 1. Monsalve a questo punto prova ad uscire negli ultimi trecento metri ma la morsa colombiana si fa sentire negli ultimi metri, con Betancur che esce sulla parte destra della strada e Beltrán sulla sinistra per andare a suggellare una pesante doppietta. Terzo posto per il venezuelano davanti ad Anacona mentre a 20" la quinta piazza di Antonio Santoro testimonia la buona prova del corridore lucano, diventato anche il miglior italiano nella generale (30" il suo ritardo dalla vetta). A 49" tagliano il traguardo Boaro e Stefano Locatelli che, dopo aver attaccato in salita, è riuscito a raggiungere l'atleta della Trevigiani, a 1'22" è giunto il terzetto formato da Zardini, l'inglese Rowsell e l'altro colombiano Oyola mentre Enrico Battaglin ha concluso in 12esima piazza a 1'47". Un secondo più indietro è giunto il colombiano della SCAP Arredondo assieme a Rabottini, Frusto e Vaccher mentre poi alla spicciolata sono giunti i vari Zanco, Gorato e Quintero, con il leader Gianluca Leonardi che prevedibilmente ha salutato la leadership, essendo giunto con un ritardo di oltre 12 minuti.
Con la vittoria odierna Betancur diventa così il nuovo capoclassifica del GiroBio con 4" di vantaggio su Beltrán e 5" su Monsalve mentre tra gli italiani alla già citata quinta piazza di Santoro si affianca la sesta di Stefano Locatelli, distante dalla vetta ora 59". La top-4 interamente sudamericana chiamerà soprattutto ad assumersi qualche rischio domani lungo l'estenuante ascesa del Monte Grappa ma del resto appare l'unica via percorribile per provare a scardinare la forza della nazionale colombiana, quest'oggi apparsa pressochè inattaccabile.