Giro d'Italia 2010: Tra Evans e Basso spuntò Garzelli - Cadel recupera 28" a Ivan. Arroyo tiene
Nell'annunciato duello e tra Basso ed Evans a Plan de Corones è spuntato il classico terzo incomodo: si tratta di Stefano Garzelli che ha dominato la cronoscalata lasciando molto distanti Evans e Gadret, rispettivamente secondo e terzo di tappa. Il capitano dell'Acqua & Sapone era uscito di classifica tra Grappa e Zoncolan e forse le energie risparmiate in queste due occasioni hanno fatto la differenza. Rispetto al 2008 i tempi sono più alti di circa 1' ma, probabilmente, il vento contrario ha avuto una grande influenza.
Il duello tra i grandi favoriti del Giro, invece, se lo è aggiudicato Cadel Evans che con la sua potenza e la sua andatura spesso sui pedali ha avuto la meglio sull'agilità di Ivan Basso: ora la classifica è ancora più corta e tutto si deciderà nelle ultime tre tappe.
Anche quest'anno, come accaduto anche nel 2008, gli organizzatori hanno diviso i corridori partenti in batterie per permettere ai mezzi di supporto di rientrare a San Vigilio di Marebbe. Tra i ciclisti del primo gruppo il migliore è stato il francese Damien Monier che ha concluso la prova in 44'15".
Molto più interessante dal punto di vista tecnico la seconda batteria dal momento che al via c'era anche il trentino Gilberto Simoni: il corridore della Lampre, dopo aver fatto registrate il miglior tempo all'intermedio, ha chiuso la prova solamente in 44'27", quasi quattro minuti peggio che nel 2008. Poco dopo Simoni è arrivato al traguardo anche il polacco Szmyd che è stato il primo ad abbattere il muro dei 44 minuti, 43'40" il tempo finale: nonostante il primo posto anche il forte gregario della Liquigas ha peggiorato leggermente (una trentina di secondi) rispetto al 2008.
Nella terza ed ultima batteria, quella con tutti i meglio piazzanti nella classifica generale, i tempi sono scesi sensibilmente e nel giro di pochissimi minuti si sono alternati in testa Tschopp, Samoilau e Uran. In questa fase è stato fatto registrare anche il grandissimo tempo di Stefano Garzelli: già all'intermedio del Passo Furcia il varesino era in testa con 21'23" ma s'è letteralmente scatenato sullo sterrato terminando la prova in 41'28" (18,66 km/h di media), addirittura 1'36" meglio del colombiano Uran che deteneva in quel momento il miglior tempo.
Ottima quindi la prestazione di Garzelli ma nel tratto fino al Passo Furcia Evans e Scarponi hanno fatto meglio del corridore dell'Acqua & Sapone: 21'11" per l'australiano, 21'15" per il marchigiano mentre Basso è transitato con 18" di ritardo, Sastre addirittura con 1'28" e Arroyo con 1'20".
Brutta giornata per Damiano Cunego che non è riuscito a replicare la bella prestazione dello Zoncolan e ha chiuso con 2'10" di ritardo da Garzelli. Una conferma sull'eccezionale seconda parte di Garzelli è giunta da Scarponi che ha chiuso con 1'07" di ritardo, 6" peggio di Nibali: per il corridore dell'Androni una prova abbastanza deludente e completamente opposta a quella dello Zoncolan quando era riuscito a gestire molto bene le proprie forze riuscendo a recuperare qualcosa nel finale.
Anche Evans, nonostante il miglior tempo intermedio, si ritrova dietro a Garzelli all'arrivo di ben 42": questo significa ben 54" persi negli ultimi cinque chilometri. Il corridore australiano è riuscito comunque a guadagnare 28" su Ivan Basso, 55" su Vinokourov e quasi 2' su uno spento Carlos Sastre. Ancora in difesa Arroyo che ha fatto registrare un tempo di 43'44": lo spagnolo ha perso solo 1'06" da Basso (ora secondo nella generale) ed è riuscito a tenere ancora la maglia rosa con 2'27" di vantaggio.