Giro 2010: Le dichiarazioni della sedicesima tappa
Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della sedicesima tappa del Giro d'Italia.
Ivan Basso (Liquigas-Doimo) da Raisport
«Ho fatto una buona crono, sapevo che avrei pagato qualcosa a Evans ma ritengo la mia prova positiva: ho guadagnato su Arroyo e Sastre, malgrado per me fosse difficile fare una cronoscalata dopo il giorno di riposo. Continuerò ad attaccare, con l'aiuto della squadra che ha dimostrato di essere compatta, e non temo solo Evans: rispetto tutti gli avversari, e penso che siano in 4 o 5 a poter ancora puntare alla vittoria finale».
Michele Scarponi (Androni-Diquigiovanni) da Raisport
«Ero convinto di essere andato meglio nella seconda parte che nella prima e invece scopro che è il contrario. Evidentemente non ho interpretato bene la mia azione sullo sterrato. Comunque il mio Giro non finisce qui, ci sono ancora tre tappe in cui inventarsi qualcosa».
Stefano Garzelli (Acqua&Sapone-Caffè Mokambo) da Raisport
«Sono strafelice, contavo di arrivare nei 5 e invece ho addirittura vinto. Uno dei successi più belli della mia carriera, per come è venuto, per gli avversari che c'erano e che l'hanno fatta a tutta, per il fatto di averlo ottenuto a 37 anni. Ho una buona attitudine alle cronoscalate, ma ancora fatico a credere a questa vittoria. Era per me una questione d'orgoglio, perché dopo il Grappa, su cui appena ho capito di non essere al massimo ho deciso di uscire di classifica, dopo aver salvato la gamba sullo Zoncolan, e dopo il giorno di riposo, volevo lasciare un segno. Pensavo più alla tappa di domani, ho anticipato di 24 ore, va benissimo. E sono contento anche per aver onorato questo Giro, intanto perché non so quanti altri ne farò, e poi per la squadra, che essendo stata invitata dagli organizzatori deve comunque dimostrare qualcosa».
Cadel Evans (BMC) da Raisport
«Garzelli mi ha impressionato. La mia esperienza da biker mi è tornata utile in determinati frangenti, ad esempio per decidere il tipo di pedalata sullo sterrato. Resta il fatto che bisognava comunque metterci una gran forza».
Carlos Sastre (Cervélo) da Raisport
«Sono salito più forte che potevo, ma a vedere i tempi deduco che ci sono stati altri corridori che hanno fatto meglio di me. Al momento alcuni miei avversari sono più forti di me, ma non penso di arrendermi prima che il Giro sia finito».
David Arroyo (Caisse d'Epargne) da Raisport
««Sono contento, ho perso più o meno quanto mi aspettavo, comunque non troppo, e sono ancora in rosa dopo un altro giorno importante come questo di Plan de Corones. Continuerò a difendere questa maglia con l'aiuto della squadra, anche se so che sarà difficile tenerla fino alla fine. Ci proveremo, vivremo alla giornata, e comunque anche l'obiettivo di un podio non è disprezzabile».
Alexandre Vinokourov (Astana) da Raisport
««Ho fatto la crono col mio ritmo, è stata molto dura, specialmente l'ultimo chilometro che era impressionante. Mi sto allontanando dai primi posti della classifica, ma il Giro finisce a Verona e c'è spazio per attaccare. I due favoriti sono Basso ed Evans, e vedo Ivan in crescita mentre Cadel mi pare in flessione».