Tour of California 2010: Capitan Rogers, missione compiuta
- Amgen Tour of California 2010
- Garmin - Transitions 2010
- Team HTC - Columbia 2010
- Team RadioShack 2010
- Carlos Barredo Llamazales
- Christopher Horner
- David Zabriskie
- Fabian Cancellara
- George Hincapie
- Jeremy Vennell
- Levi Leipheimer
- Michael Rogers
- Peter Sagan
- Ryder Hesjedal
- Sebastian Langeveld
- Thomas Rabou
- Tony Martin
- Yaroslav Popovych
- Uomini
Alla fine Michael Rogers riesce a portare a casa il tour of California. Lui, il più motivato (aveva dichiarato alla vigilia che questa era la seconda corse a tappe più importante dopo il Tour..ahem, de gustibus non disputandum est), è il primo non americano a vincere la corsa a tappe più famosa del Pacifico. Un successo sudatissimo, in una lotta molto tirata con gli stessi atleti coi quali aveva condiviso il podio l'anno scorso, Levi Leipheimer e Dave Zabriskie; fino all'ultimo metro Radioshack e Garmin hanno reso la corsa difficile, sfiancando prima la squadra e poi lui, approfittando anche della situazione paradossale che avevano creato a Thousand Oaks i ritiri di massa con conseguente sparizione del gruppo (si stima che una quarantina di alteti avrà finito la corsa).
A Los Angeles il Team HTC aveva dato un'ottima dimostrazione di forza, facendo primo e secondo nei 33 km contro il tempo; il successo spetta a Tony Martin, il gregario più prezioso di Rogers in questi giorni, ed è piuttosto netto. 22" sul suo capitano, 27" su Zabriskie e 33" su Leipheimer, che rimandano l'affare-classifica alla giornata finale di Thousand Oaks. Uno scarico Cancellara conclude nei 15 a 1.45, 2" di ritardo in più invece per Sagan in flessione nel weekend, come previsto.
La tappa di Thousand Oaks prevedeva un circuito di 33km da ripetere 4 volte, compreso l'inteso strappo di Mullholland Highway. Una tappa strana; nessuna fuga riusciva a prendere piede, nelle prime fasi Sagan provava a inserirsi con Rogers costretto a far da stopper. A metà gara, se ne vanno in 7 piuttosto innocui: Hincapie, Pujol, Barredo, Popovich, Langveld, Vennell, Rabou. La fuga prende un vantaggio di 3 minuti massimo, con Martin che tira a lungo il gruppo. Ma sull'ultima ascesa Garmin e Radioshack provano a mettere in difficoltà Rogers: Leipheimer attacca, Rogers deve cucire, si unisce Zabriskie e con Horner ed Hesjedal le 2 squadre si trovano in maggioranza numerica. In più, davanti Popovich viene fatto fermare. E' una situazione complicata per Rogers, che deve fronteggiare diversi attacchi dei due capitani su una salita che sembra non finire più. Garmin e Radioshack capiscono che serve allearsi e allora se ne vanno i gregari: Horner ed Hesjedal scollinano insieme, Rogers stavolta non chiude ma non può lasciare molto margine ai 2 visto che son vicini in classifica (Horner a solo 1.32). Con una favolosa discesa da ex-biker, Hesjedal riesce a riagganciare i fuggitivi rimasti (Hincapie, Pujol, Barredo) e ciò mette nei guai Rogers, perchè davanti adesso tirano in 5, chi per la tappa chi per la classifica, ed hanno 50" di vantaggio. Per sua fortuna per strada trova l'alleanza con Langveld, che gli disegna le traiettorie in discesa, e poi per motivi a noi ignoti Popovich e Leipheimer si mettono a tirare, limitando il margine.
Alla fine la tappa andrà meritatamente a Hesjedal, con un ottimo scatto nel finale che beffa Hincapie generalmente più portato per gli sprint, oltre che Barredo. Il gruppo dei migliori chiude a 28", Rogers esulta: seconda corsa a tappe stagionale per l'australiano, già vincitore della Vuelta Andalucia, ora verosimilmente si concentrerà per il tour dove l'obiettivo è entrare nella top10, mentre il sogno proibito è il podio.