Tour de l'Aude 2010: L'Italia è debole, da cosa dipende? - Il commento di Edita
"Ancora una vittoria straniera al Giro, prima le cadute, poi la pioggia, poi il sole... Basta scuse, italiani svegliatevi!". "Il Giro d'Italia sembra l'Inter... solo stranieri!" sono le battutine ironiche con le quali il popolo di Facebook ama commentare le piazze d'onore dei loro connazionali. Beh… magari al Tour de L'Aude si potesse fare una critica ai piazzamenti, di tutto rispetto, attaccare l'attendismo, criticare un scarso impegno. Diciamo con la franchezza come stanno (o non stanno) le cose. Il bilancio attuale delle formazioni italiane è talmente amaro che per non farsi del male merita di essere lasciato in santa pace e non commentato. Quando per colpa dei ventagli quando per colpa delle montagne, il risultato giorno per giorno resta il medesimo: i vari gruppetti all'arrivo non registrano maglie delle squadre azzurre che corrono come se fossero team di serie B. Nessuna o quasi è in grado di infilare almeno un elemento nelle prime 20-25 migliori...
Sono prestazioni a dir poco allarmanti. Trovare sei maglie Cervélo (100%) nei primi venti posti della classifica generale (quattro di quali nelle dieci della generale) e nessun nome dei cinque team azzurri (5x6 fa 30 atlete) porta a una spontanea costatazione: le formazioni più strutturate e competitive parlano straniero, mentre l'Italia, indebolita e dimezzata rispetto a dieci anni fa si accontenta delle singole individualità. Questa è la verità (che si conosceva da tempo): resta da domandarsi se i team italiani stiano dando il peggio di sè perché l'Aude l'hanno preso sotto gamba (in attesa del Giro), se sgambettano per fare qualche piacevole sorpresa nella seconda parte della corsa, o se nel movimento azzurro (rappresentato dalla maglia iridata in carica) c'è qualcosa che non funziona, e se si cosa? Vedremo...
La tappa regina, occasione unica per giocarsi le carte e sistemarsi in classifica, ha scosso la "rete", lasciando dentro i pesci più grossi. Il risultato parla chiaro: questi sono i valori in campo. Era ovvio, tutti lo pensavano: "chi ne ha da spendere, attenderà la tappa della verità e l'ha affronterà a testa alta". Era evidente che l'orgoglio delle Cervélo avrebbe spinto le ragazze a fare fuoco e fiamme su tutte e tre i Gpm Hors Catégorie per riconquistare la maglia. Lo spettacolo c'è stato, la strada ha stabilito le gerarchie e le difficoltà hanno messo ai loro posti gli ultimi puntini mancanti (in casa Cervélo). Pooley, Abbott hanno dimostrato di essere in gran forma, le ritroveremo brillanti come l'anno scorso anche sulle strade del Girodonne a luglio.