Giro 2010: Le dichiarazioni della nona tappa
Versione stampabileEcco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della nona tappa del Giro d'Italia.
Matthew Goss (Team HTC-Columbia) da Raisport «Una grande vittoria, su un arrivo difficile, leggermente in salita e dopo la dopo la bagarre degli ultimi chilometri. D'ora in poi prenderò quello che viene, giorno per giorno e senza particolari pressioni dopo questa vittoria».
Tyler Farrar (Garmin-Transitions) da Raisport«Oggi ero molto motivato, gli ultimi chilometri erano più difficili di quanto pensassi, sono partito a 300 metri dall'arrivo, che con l'arrivo che saliva leggermente, erano un po' troppi. Lo sprint è stato un po' particolare, con gli stessi uomini di classifica a battagliare. Ora penso a domani, è una tappa adatta a me, per ora ho riconquistato la testa della classifica a punti. Non so se riuscirò a finire la corsa, le tappe per gli sprinter sono nelle prime due settimane. Se avrò possibilità di vincere la maglia rossa, rimarrò in corsa fino a Verona».
Ivan Basso (Liquigas-Doimo) da Raisport
«Tappa difficile, come del resto lo sono state tutte. Il maltempo e l'agonismo hanno fatto il resto. Ieri ho avuto sensazioni buone, la classifica non è per niente compromessa e nelle prossime due settimane di corsa sono molto dure e terreno per recuperare ce n'è. L'atleta che vincerà questo Giro sarà quello che rimarrà davanti costantemente per tutta l'ultima settimana».
Filippo Pozzato (Team Katusha) da Raisport«L'arrivo di oggi mi piaceva e volevamo fare la tappa perché l'arrivo era molto adatto a me. Abbiamo mandato Ignatiev in fuga per non tirare perché sapevamo che le squadre dei velocisti avrebbero provato a tenere chiusa la corsa. Nel finale non ci ho capito molto soprattutto quando si sono mossi gli uomini di classifica: io avevo scelto la ruota di Farrar perché era quello che reputavo più pericoloso. Nella volata potevo essere un po' più cattivo e poteva provare a chiudere Goss ma l'ho fatto passare perché sono fatto così. Comunque onore al vincitore perché oggi era il più forte».
Enrico Gasparotto (Astana) da Raisport« Per tutta la tappa siamo stati molto attenti davanti al gruppo per evitare le insidie della pioggia e dell'asfalto scivoloso. Quando alla radiolina ci hanno detto che il gruppo si era rotto abbiamo deciso di provarci e tirare a tutta fino all'arrivo. Va bene così, ognuno si gioca le sue carte: oggi tutti pensavano ad una tappa tranquilla e invece c'è stata molta tensione».