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Giro 2010: Le dichiarazioni della settima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della settima tappa del Giro d'Italia.

 

Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo)  da Raisport
«Ho preso un brutta botta, dopo la caduta per un minuto e mezzo non potevo nemmeno pedalare dal dolore. La squadra mi ha aiutato subito a ricucire e con Ivan siamo andati in accordo fino alla fine e siamo andati forte. Ora meglio rimettersi in sesto per domani».

 

 


Cadel Evans (BMC Racing Team)  da Raisport
«
È stata un tappa da spettacolo. Con la squadra abbiamo preparato tutto a puntino. Un passo abbastanza importante per il mio Giro, ci sono tanti che vogliono vincerlo ma oggi è stato fondamentale esser lì davanti. Sette anni di MTB sono stati importanti per me per evitare le cadute sullo sterrato. Avevo ancora forze alla fine, ho fatto la differenza sul lastricato di Montalcino. Domani è un'altra tappa importante ma ci sono ancora tante salite davanti a noi, molte più importanti del Terminillo».

 

Damiano Cunego (Lampre-Farnese Vini)  da Raisport

«Giornata insidiosa a cominciare dal meteo. Una gara d'altri tempi diciamo. Ho battezzato la ruota di Evans nel finale, ho visto che lui e Vinokourov erano i più forti ed ho provato a stare insieme a loro. È un peccato ma sicuramente ci riproverò».

 

 

 

Alexandre Vinokourov (Astana)  da Raisport

«Oggi ero sicuro che si sarebbe fatta gara dura, l'avevamo previsto. Gli ultimi 40 km erano più impegnativi della Roubaix. Va bene percorrere queste strade quando si corrono gare in linea come la Roubaix, appunto, ma in una corsa a tappe come il Giro non penso sia bene percorrere questi sterrati. Quando c'è stata la caduta l'ho sentita ed ho aspettato per un po' ma non era la giornata giusta per attendere. Non avevo visto che anche Nibali era caduto e così siamo andati avanti. Non ho visto nulla per gli ultimi 40 km ed è stato molto difficile per me. Oggi non avevo come obiettivo prendere la maglia. Domani cercherò di difendere la maglia, non penso ad accumulare vantaggio in ottica classifica generale».

 

Filippo Pozzato (Team Katusha)  da Raisport

«Poteva essere una tappa insidiosa che fa più differenza di una tappa di montagna, si sapeva, alla fine tra sterrato fangoso e tempo avverso è venuta fuori una tappa insidiosa. Sapevo che c'era salita vera e non strappi in stile Eroica. Abbiamo messo davanti la squadra per Karpets che è in classifica. Ci ho provato, non posso fare i miracoli però, quindi alla fine l'importante è che Vladimir abbia fatto un passo avanti nella generale. Spero di poter ottenere una tappa da qui alla fine. Lo sterrato non è una novità, niente polemiche quindi. Siamo dei professionisti, sapevamo che c'era lo sterrato così come il vento olandese. Credo che sia stato un bello show per chi l'ha seguito».

 

Ivan Basso (Liquigas-Doimo)  da Raisport
«Siamo caduti in 3, io Nibali e Agnoli. Abbiamo perso un po' di tempo e la corsa è andata perduta. Abbiamo perso tempo, è stata una giornata negativa. Non è andata come volevamo, ci è toccato inseguire ma una giornata negativa è da mettere in preventivo nell'economia di una corsa a tappe. Per la classifica non penso comunque che i giochi siano finiti».

 

 

Michele Scarponi (Androni Giocattoli-Diquigiovanni)  da Raisport
«Nella discesa prima dello sterrato sono scivolato per primo ed ho tirato giù mezza Liquigas. È stata una brutta caduta, i miei compagni mi hanno aspettato, ho dovuto cambiare bici. Sono stato costretto a colmare il gap da solo, è stata come una cronometro per me. L'acqua ed il fango non mi facevano vedere molto. Se non fossi caduto avrei potuto ottenere di più ma la gamba è buona, più che buona».

La Redazione

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