Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro d'Italia 2010: The Tour of Italy - Ancora un successo straniero

Versione stampabile

Lloyd e Bertogliati in salita - Foto BettiniForse un grazie alla Liquigas-Doimo dobbiamo dirlo sul serio a questo punto. Non tanto per aver trainato il gruppo per tutto il giorno, cosa doverosa per la squadra che ha tra le proprie file la maglia rosa, quanto perchè se non fosse stato per la straordinaria prestazione nella cronosquadre dell'altro giorno, che ha permesso di piazzare oltre a Nibali anche Basso e Agnoli al secondo e terzo posto della generale, diremmo che finora questo Giro di italiano ha poco o nulla. Sapevamo che una tappa come quella odierna poteva presupporre una giornata di relativa calma per gli uomini di classifica e che le insidiose salite poste negli ultimi trenta chilometri offrivano la concreta possibilità che la maggior parte dei velocisti venisse tolta di mezzo. Quale terreno migliore quindi per i Pozzato (che pure alla fine il buon piazzamento l'ha portato a casa) o i Gasparotto (quest'ultimo però vincolato a Vinokourov, ancor più dopo quanto accaduto strada facendo) della situazione per poter tentare di portare a casa un risultato di quelli importanti?

Giuste osservazioni si, ma bisogna pur mettere in conto che la fuga da lontano possa andar via con un percorso che si presta all'avventura e quindi si torna nuovamente a considerazioni già ribadite: se non c'è una squadra diversa da quella della maglia rosa in grado di prendere le redini della situazione per ricompattare il gruppo e favorire il proprio cavallo d'assalto di giornata è ben difficile poter sperare di raggiungere l'intento. Chi se n'è sicuramente resa conto è la Lampre, che in questa situazione ha lasciato fare ma che comunque un boccone amaro lo ingoia ugualmente. Non tanto per il Petacchi temerario che conosce certe salite, curve e discese a menadito e che quindi ha tentato una solitaria sortita a sorpresa nel tentativo di anticipare il gruppo sul Bedizzano, quanto forse per aver scoperto giorno dopo giorno un Danilo Hondo in condizione superlativa, capace quindi di resistere dove le altre ruote veloci mollavano e di disputarsi la volata nel momento in cui Ale-Jet aveva definitivamente alzato bandiera bianca (con l'ulteriore beffa dell'aver ignorato la fuga del giorno con relativa e grottesca alzata di braccia sul traguardo). Che si sfianchino gli altri ad inseguire allora, tutt'al più qualcuno lo si inserisce in un tentativo multiplo (come accaduto per alcuni chilometri con Bono sulla Spolverina).

La gioia ed i riflettori però anche quest'oggi sono tutti per gli stranieri e dopo Gran Bretagna, Stati Uniti, Belgio e Francia è arrivato anche il turno dell'Australia, più che mai potenza del ciclismo mondiale. L'Australia degli splendidi talenti su pista che quest'oggi cede il proscenio alle emozioni e alla grinta di Matthew Lloyd, uno che al Giro d'Italia sognava di essere protagonista fin da quando si classificò terzo in quello riservato agli Under 26 nel 2006 e che il nostro paese ha imparato a conoscerlo nel tempo, senza però dimenticare le proprie radici, orgogliosamente mostrate dal titolo nazionale vinto nel 2008. Partire dopo circa 45 chilometri di gara con il Passo del Brattello ancora da affrontare significa sobbarcarsene altri 130 almeno prima di giungere alla meta, sperando di avere il conforto di qualche altro coraggioso. Quel qualcun altro che si è rivelato Rubens Bertogliati, il primo dei Savio-Boys a lanciarsi in una fuga a lunga gittata in questa edizione della corsa rosa, dopo che gli Androni avevano cercato di movimentare l'inizio di frazione. Un passista-scalatore in grado di avere una marcia in più in salita (già mostrata ottimamente sul Brattello) ed un eccellente passista il cui compito era il tenere più possibile le ruote dell'avversario per giocarsi poi le proprie chanche nel finale. Il buon Rubens però starà avrà cominciato a pensare ad una sorta di dannazione, quando a 11,5 chilometri dal traguardo l'australiano l'ha levato spietatamente di ruota verso Bedizzano, lasciandolo a bagnomaria tra lui e il gruppo inseguitore, per offrirgli una piazza d'onore che gli vale comunque applausi non meno di quella colta lo scorso anno verso il San Luca. Due uomini davanti quindi, andati ben oltre i cinque minuti di vantaggio e con la sola Liquigas a tirare, prima che qualche schermaglia movimentasse un pò il gruppo non appena si entrava nella fase finale. Non sufficiente però a frantumare le ambizioni dei fuggitivi, che sulla salita di Spolverina potevano gestire ancora 3 minuti circa sul plotone e poi su Bedizzano (dove Lloyd intanto si vestiva matematicamente di verde passando anche qui per primo), dove un minuto circa era stato limato (ne restavano ancora due però) mentre chi si era nel frattempo sganciato (Petrov, Tschopp e Sarmiento) era a 1'21" senza guadagnare alcunchè.

Nel periodo di calma apparente quindi inevitabile che a far notizia potessero essere le cadute e così, dopo una prima che ha coinvolto una decina di atleti tra cui Pozzovivo e Merlo (quest'ultimo si ritirerà più avanti), era scendendo dal Brattello che per qualcuno si è consumato il dramma del ritiro. Quel qualcuno che risponde al nome di Paolo Tiralongo, l'uomo designato a scortare Vinokourov in salita che all'occorrenza poteva trasformarsi in seconda punta. Finisce male il Giro del siciliano, sulle prime si teme qualcosa di veramente serio, poi per fortuna torna un pò d'ottimismo, anche se in ospedale oltre alle varie contusioni si teme una frattura al polso. Guaio non da poco per il team kazako e per lo stesso Vinokourov, costretto quindi ad alzare il livello di guardia nelle prossime giornate (intanto finiva fuori gioco anche il francese Bonnafond dell'AG2R).

Dato conto anche delle cadute non resta che annotare i sussulti in grado di svegliare dal torpore il gruppo sulla Spolverina, lì dove i velocisti hanno cominciato a perdere inesorabilmente contatto: il primo a provarci è stato Klimov, poi a seguire Tschopp, Sarmiento, Petrov e Bono, quindi Alexander Efimkin e Roels, poi ancora Stortoni, Gerdemann, Eibegger e Ochoa. Tra tanti i soli Petrov, Sarmiento e Tschopp, come detto in precedenza, sono stati in grado di proseguire con decisione e sperare di rientrare in ballo per il successo di tappa (a questi si è aggiunto poi anche Cataldo, rientrato sui primi con una bella azione in discesa a meno di 10 dall'arrivo), prima che il gruppo li riassorbisse a circa 3 chilometri dall'arrivo. Come sono andate le cose è storia ormai nota, resta giusto il tempo di annotare la buona giornata per la Colnago che, dopo un breve tentativo di Pirazzi, è riuscita a piazzare Belletti e Modolo rispettivamente in quarta e settima posizione, risultati assai positivi in un finale come quello odierno.

Domani la strada promette ancora spettacolo, specialmente lì dove l'asfalto sarà sostituito dagli insidiosi sterrati delle colline senesi. Il Terminillo incombe ma qualsiasi disattenzione può essere pagata cara ma comunque vada continuiamo a gustarci lo spettacolo, rendendo omaggio a questo Giro internazionale a cui ritrovare un pò d'Italia non guasta troppo.

Vivian Ghianni

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano