Romandia 2010: Unidentified flying aussie - Richie Porte domina la crono. Rogers leader
Chi nelle ultime due stagioni ha seguito a lungo il mondo dei dilettanti avrà sicuramente già sentito parlare a lungo, e bene, di Richie Porte: il corridore australiano classe 1985, infatti, ha iniziato a correre appena tre anni fa dopo aver gareggiato a lungo nel triathlon, nel 2008 ha vinto il titolo nazionale Under 23 sia su strada sia a cronometro mentre nella stagione 2009 ha corso in Italia con la Bedogni Grassi Natalini. Il passaggio in Europa è avvenuto proprio per ambientarsi ad un nuovo tipo di ciclismo e nella passata stagione sono arrivati i risultati più importanti: Richie ha fatto terzo al campionato nazionale a crono, ha vinto una tappa al Giro del Friuli Venezia Giulia, il GP Felino e, soprattutto, la cronometro del GiroBio in cui riuscì a beffare per meno di un secondo il campione del mondo della categoria Adriano Malori.
Le sue buone doti a cronometro erano quindi ben conosciute ma da qui a pensare di dominare largamente una frazione contro il tempo al Tour de Romandie il passo è lungo. Sicuramente è stato importantissimo il ruolo di Bjarne Riis e della Saxo Bank, un team che ha avuto da sempre una grande attenzione ed una grande cura per questa specialità: è lo stesso Porte a dire che in questi primi mesi ha potuto imparare moltissimo dal connazionale Bradley McGee, un corridore che su strada ha costruito la sua fama proprio con le cronometro. Oggi a Moudon ha potuto mettere a frutto tutti gli insegnamenti e sull'impegnativo tracciato di 23.4 km ha staccato di ben 26" Alejandro Valverde, di 27" Vladimir Karpets e di 29" Michael Rogers: distacchi importanti e che non si possono spiegare unicamente con un eventuale cambio del vento (che comunque in un percorso ad anello difficilmente è decisivo).
Il percorso, come detto, non era affatto facile ed era molto importante trovare un buon ritmo fin da subito: i primi 7 km erano infatti tutti in leggera salita, non particolarmente ripida ma neanche da affrontare tutta in posizione con il rapporto lungo. Chi non è riuscito a carburare bene s'è trovato all'intermedio con distacchi già nell'ordine del minuto, chi invece ha forzato troppo ha poi pagato dazio nella seconda parte ultraveloce. Fin da quando è passato in cima a questo tratto in salita s'è capito che Porte stava facendo registrate un tempo di tutto rispetto e quando all'arrivo uno specialista come Bert Grabsch s'è ritrovato a 1'34" abbiamo cominciato a pensare che il 25enne australiano difficilmente sarebbe uscito dalle prime cinque posizioni.
A minare queste convinzioni, però, ci ha pensato proprio questo percorso insidioso e difficile da interpretare: con il passare del tempo Porte s'è ritrovato addirittura ottavo all'intermedio con un tempo di 30" superiore a Valverde e Karpets. Nel tratto finale in leggera discesa, però, tutti hanno accusato distacchi enormi: basti pensare che Rogers, il migliore dei big in questo tratto, ha pagato ugualmente 42". Con questa prestazione adesso non ci rimane che chiedere cosa sarebbe potuto succedere nel prologo se Richie non fosse caduto proprio alla prima curva e cosa potrà succedere tra due sabati ad Amsterdam visto che la Saxo Bank lo porterà al Giro d'Italia nonostante sia al primo anno da professionista.
Per quanto riguarda la classifica invece dobbiamo segnalare le prestazioni negative, o comunque inferiori alle attese, di Pinotti (miglior italiano ma 19° a 1'22"), Kreuziger (21° a 1'26"), Sagan (30° a 1'35") e Basso (addirittura 44° a 1'50"). La maglia gialla di leader è ora sulle spalle di Michael Rogers ma il grande favorito della corsa è Alejandro Valverde: il murciano è staccato di appena 2" e grazie alla sua grande abilità allo sprint potrà permettersi il lusso di correre in difesa nelle prossime due frazioni puntando a prendere abbuoni al traguardo. Non sarà facile perché molti altri rivali sono vicini: Karpets è a 5", Menchov a 9", Brajkovic a 15" e un occhio lo terremmo anche su Moos, 12° a 40", che sulle strade romande ha spesso dato il meglio di se. Per gli italiani le chance nella generale ormai sono ridotte al lumicino: Felline è 15° a 48" e continua a stupire ogni giorni di più mentre Pinotti è 2" dietro ma, ad essere onesti, ci pare proprio che il bergamasco oggi abbia buttato via una grande occasione.