E ora chi la prende? - Pooley vola anche a crono...
Con la Freccia Vallone in saccoccia e la nomea di miglior scalatrice in gruppo, Emma Pooley va a prendersi con una facilità disarmante anche la prova a cronometro più prestigiosa del calendario internazionale femminile dopo il Campionato del Mondo, il Grand Prix de Suisse, erede di quella stessa corsa che fino ad un paio di anni fa ricordava la ciclista svizzera Magali Pache. Un podio superbo è completato da Judith Arndt a 34" e da Jeannie Longo a 45", con altre Cervélo - Laws e Ryan - nella top-five.
Incontenibile in salita, solidissima a crono: sembra l'identikit perfetto dell'"animale da grandi corse a tappe". Ma finora non è stato proprio così per la piccola britannica, complice una maledetta allergia alle discese che la rende vulnerabilissima in qualsiasi frangente presenti strada all'ingiù con una mezza dozzina di curve tecniche. Ma ripensando a quello che questa ragazza ha mostrato a tutto il mondo nella sua - finora - breve carriera tra le Élite, non si può non associare l'immagine del suo passo ciondolante col quale più di una volta si è scrollata tutte le avversarie di ruota, con un altro Passo - questo con la P maiuscola - che da qualche mese è al centro dei pensieri di parecchie cicliste, il Passo dello Stelvio. Sì, perché lì si deciderà una grossa fetta di quel Giro d'Italia che non ha poi tutte queste discese impossibili e che ha pure la sua bella crono che strizza l'occhio a Emma più che a chiunque altra riuscisse a limitare i danni sul Passo. E non tralasciamo il fatto che la Cervélo è una squadra fortissima e che, se votata tutta alla sua causa (cosa assolutamente opinabile avendo anche la vincitrice uscente tra le proprie fila), potrebbe colmare con relativa semplicità le citate lacune tecniche di Emma.
Tra una quindicina di giorni il Tour de l'Aude potrà cominciare a darci qualche risposta sull'attuale condizione delle altre atlete, a partire da quella Häusler che l'anno scorso dominò e quest'anno sta ancora giocando a nascondino, continuando per la coppia HTC Arndt e Stevens (grande curiosità sulla sua prima vera sfida alle grandi in una "vera" corsa a tappe), passando per Abbott-Neben, l'altro duo temibilissimo che difenderà i colori della nazionale statunitense, non dimenticando due formidabili cacciatrici di tappe che potrebbero all'occorrenza inserirsi nei piani alti della classifica come Cooke e Vos.