Romandia 2010: Pinottimo! - Il bergamasco vince il cronoprologo su Sagan
Versione stampabileMarco Pinotti da qualche anno a questa parte è senza dubbio il miglior specialista delle cronometro che abbiamo in Italia ma, escludendo i campionati italiani (quattro volte primo e una volta secondo nelle ultime cinque stagioni) e le cronosquadre, solo una volta è riuscito ad imporsi in una prova contro il tempo: era l'ultima tappa del Giro d'Italia, l'anno, il 2008. La vittoria nel breve cronoprologo del 64° Tour de Romandie giunge quindi abbastanza inaspettata, un po' per questi trascorsi poco vincenti, un po' perché la breve distanza (4.3 km) sembrava più idonea ad altri corridori.
Ad ogni modo nelle ultime settimane s'era notato che la condizione fisica del corridore bergamasco della HTC-Columbia andava migliorando sensibilmente ed il sesto posto nella classifica finale della Vuelta al País Vasco era solamente l'ultimo segnale di ciò: in Spagna Pinotti era andato molto forte in salita, anche su quelle con pendenze molto accentuate e nella cronometro era arrivato a ridosso dei primi. Da quando è entrato a far parte della corte di Bob Stapleton, Pinotti si è migliorato molto di anno in anno ed il punto di svolta lo possiamo trovare nel Giro d'Italia del 2007 quando, dopo una bella fuga nella non facile tappa di Spoleto, vestì per quattro giorni la maglia rosa. Se dobbiamo basarci sulla prestazione odierna, sui vistosi progressi quando la strada sale e sul percorso non certo da scalatori di questo Romandia, ecco che l'ingegner Marco Pinotti potrebbe addirittura essere un serio candidato al successo finale della corsa elvetica, in cui è stato terzo nel 2008. Il Tour de Romandie non è certo paragonabile al Giro d'Irlanda e siamo certi che Pinotti non si risparmierà per pensare al Giro d'Italia e quella cronometro d'apertura per le via di Amsterdam che pure potrebbe piacergli assai.
Sicuramente la strada da fare è ancora molta ma intanto tutti i grandi favoriti della vigilia sono dietro: Rogers terzo a 3", Kreuziger ottavo a 6", Valverde tredicesimo a 7" mentre Menchov e Karpets hanno pagato 10". Chi invece ha stupito una volta di più è Peter Sagan, giunto secondo ad appena 92 centesimi da Pinotti: dopo lo sfavillante inizio di stagione ormai non dovrebbe sorprenderci più di tanto ma vedere in gara il 20enne slovacco della Liquigas è sempre una gioia per gli occhi; domenica era al Giro dell'Appennino a lavorare a fondo per Kiserlovski ed oggi lo ritroviamo qui più grintoso che mai e senza alcun timore di rischiare: nell'ultima curva a gomito del breve tracciato di Porrentruy ha osato come nessun altro e magari ora, grazie anche al gioco degli abbuoni, potrebbe fare un pensierino alla classifica o quanto meno a vestire per un giorno la maglia di leader.
Domani infatti avremo una tappa piuttosto vallonata anche se non ci sono salite in grado di sconvolgere la corsa e l'ultimo gran premio della montagna dista circa 40 km dal traguardo di Fleurier: qualche velocista puro potrebbe perdersi per strada o potrebbe arrivare imballato all'ultimo chilometro e tutti i corridori con un buono spunto veloce potrebbero andare a caccia di secondi preziosi per la classifica.