Supremazia netta per i due big - Gilbert 3°, deludono Flecha e Hushovd
Fabian Cancellara - 10
Quando sceglie di vincere così, umiliando (o giù di lì) tutti i suoi avversari, riesce anche difficile commentare in modo più articolato rispetto al semplice "wow". Sul Molenberg e sul Muur compie i suoi due capolavori: e se il Grammont - posto ai meno 15 - è stato spesso teatro di attacchi decisivi, il Molenberg è stato quasi sempre poco più di un crocevia importante, ma non fondamentale. Oggi lo svizzero l'ha reso tremendo, con quella progressione da seduto, in un mix perfetto tra potenza e agilità, al quale il solo Boonen ha saputo rispondere.
Tom Boonen - 8
2° alla Milano-Sanremo, 2° al Giro delle Fiandre: pare l'identikit di un perfetto perdente, invece stiamo parlando di Tom Boonen, un campione che s'è trovato difronte alla volata perfetta (quella di Freire due settimane fa) e alla gamba perfetta (quella di Cancellara oggi). Sul Molenberg s'è mosso tardi (e con fatica), ma s'è mosso. Ed aveva già risposto parecchie volte (troppe?) agli attacchi di Breschel, e va bene, ma anche a quelli di contrattaccanti un po' estemporanei (per quanto temibili: vedi Oss, Armstrong, Hayman e compagnia). Probabilmente ha temuto un terzo "effetto Devolder" sulla corsa e non s'è fidato di nessuno.
Philippe Gilbert - 7
Ha peccato di disattenzione sia sul Paterberg che sul Molenberg. Poi sul Berendries ha un impeto d'orgoglio e si riporta piuttosto facilmente alla ruota di Millar. Non ha saputo giocarsi molto bene un ritrovato Leif Hoste. Ottiene comunque un 3° posto (seconda volta, per giunta consecutiva, al Fiandre), e difficilmente sarebbe potuta finire diversamente.
Björn Leukemans - 7,5
Non trova il podio perché Gilbert è troppo più veloce nella volata a due, ma questo belga che s'era perso per strada dopo il 4° posto alla Roubaix del 2007 aveva già mostrato un anno fa (fu 8°) di avere un buon feeling anche con i muri. A 33 anni, però, difficile pensare a margini di miglioramento.
George Hincapie - 6,5
A 37 anni vederlo ancora davanti fa molto piacere. Non trova il colpo di pedale necessario a restare con quei due scatenati lì davanti, e - purtroppo per la BMC - i vari Burghardt, Kroon e Ballan (tutti con un passato medio/ottimo al Fiandre) non sono quelli dei giorni migliori, altrimenti la musica sarebbe potuto essere - almeno tatticamente - anche diversa.
Juan Antonio Flecha - 5
Non è stata la sua miglior giornata, anche perché senza il malconciato Boasson Hagen la responsabilità della corsa Sky era tutta sulle spalle dello spagnolo, che invece ha sempre gradito essere più co-capitano che capitano unico (le annate in Fassa Bortolo e Rabobank, ed anche le prime corse in maglia Sky stan lì a dimostarlo). Se vuol sbancare Roubaix deve iniziare a capire quando mettere il muso davanti e quando - come a 60 km dall'arrivo - starsene più tranquillo nella pancia del gruppo e non in seconda posizione. Bravi Hayman e Stannard.
Lance Armstrong - 5,5
Non digerisce bene il Koppenberg però poi nelle fase calde è lì a battagliare. Prova un paio di allunghi, ma sempre timidamente, quasi soltanto per farsi vedere e per dare l'impressione che - come spesso ha fatto e fa - "se soltanto avesse voluto...". Non chiedeva molto a questo Fiandre, se non (ri)prendere confidenza col pavé, però la sufficienza con cui affronta tutte le corse che non siano il Tour de France lascia sempre l'amaro in bocca.
Matti Breschel - 5,5
Gran gamba, grande condizione, bravo tatticamente ed accorto nel tratto di corsa - quello centrale - dove è più facile sbagliare piuttosto che indovinare tempi ed azioni. Poi il patatrac. Dopo il cambio di bici di Cancellara, chiama l'ammiraglia e lì finisce la sua corsa. Salta (comprensibilmente) di testa e quel che poteva essere un buon risultato sfuma in un baleno.
Team Saxo Bank - 4
Non c'è merito per aver condotto Cancellara alla vittoria, se non quello di averlo tesserato. C'è del merito per aver costretto Boonen a tappare i buchi creati dagli allungi di Breschel su Paterberg e Koppenberg. Ma c'è tanto, troppo, incalcolabile demerito per aver - con un azione da veri dilettanti - reso impossibile il proseguio di gara allo stesso Breschel per un semplicissimo cambio di bici. Ammiraglia che si ferma dieci metri avanti al danese, meccanico (?) che scende e non sa dov'è la bici, poi ne prende una, ma è quella sbagliata. E Breschel che riparte (tra mille imprecazioni) con la bici che voleva cambiare. E intanto il treno buono se n'è andato. Incredibile.
David Millar - 6,5
Chi vince La Panne è uno dei favoriti d'obbligo per il Giro delle Fiandre. Il britannico prova a lanciarsi alla caccia di C&B (Cancellara & Boonen, non vogliamo essere blasfemi) tra Leberg e Berendries e poi è abile a seguire Gilbert e Leukemans nella lotta per il podio. Viene però respinto dal Grammont.
Daniel Oss - 6
Oggi una corsa senza infamia e senza lode. Con il forfait di Pozzato (il campione italiano è mancato sia al Team Katusha, praticamente non pervenuto, sia a tutta la spedizione tricolore) il trentino s'è trovato ad essere forse la maggior speranza per i colori azzurri e la cosa non deve avergli giovato molto. S'è fatto il Koppenberg a piedi, poi è rientrato, poi ha provato anche ad allungare in pianura con Eisel, Wynants e Hayman. All'arrivo è comunque il migliore dei nostri: 28esimo (!!!).
Stijn Devolder, Leif Hoste - 6
Due Fiandre il primo, tre secondi posti al Fiandre per il secondo. Nascosti, impalpabili fino a ieri, con i migliori oggi, come spesso accade. Nessuno dei due ha il passo per fare la differenza, ma il primo è importante per scongiurare l'organizzazione di un inseguimento ai danni di Cancellara e Boonen, mentre il secondo forse non ha voluto aiutare troppo il vallone (e quindi rivale, sebbene compagno di squadra) Gilbert.
Floris Goesinnen - 6
Con Van Leijen e Ignatiev è l'ultimo ad arrendersi al ritorno del gruppo, scollinando per primo sul Koppenberg e mostrando molta più confidenza degli altri fuggitivi con i muri e con il pavé. Menzione anche per gli altri coraggiosi della prima ora: Boucher, Rousseau, Merlo, García Acosta e Bonnaire.
Maxim Iglinskiy - 6,5
Altra corsa di spessore del kazako, che in due mesi ha inanellato una serie strepitosa di piazzamenti: 3° al Giro del Mediterraneo, 1° all'Eroica, 4° alla Tirreno-Adriatico, 8° alla Milano-Sanremo, 7° alla Gand-Wevelgem e di nuovo 8° oggi. Sembra il Ballan del 2006.
Tyler Farrar - 6,5
Va bene che dopo i due gruppetti di testa c'è stata molta calma e che lo statunitense ha comunque vinto la volata per il 5° posto davanti a circa 30 corridori (il che testimonia come ci siano stati numerosi rientri da dietro, una volta compromessa la rincorsa al podio), ma Tyler conferma i propri progressi sui percorsi misti.
Danilo Hondo - 6
Nella giornata in cui la Lampre-Farnese Vini "trema" per le perquisizioni dei Nas a casa di Bernucci e Petacchi (col primo che sembra poter rischiare grosso), l'esperto tedesco offre un sorriso col suo 9° posto.
Thor Hushovd - 4
57esimo a 5'13": basterebbe questo per spiegare la corsa del vichingo norvegese. Ancora orfano di Haussler, non riesce ad esprimersi al meglio. La baracca in casa Cervélo la salva Hammond col suo 7° posto.