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Il Niemiec pubblico n° 1 - Santaromita in maglia, Riccò 2° | Cicloweb

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Il Niemiec pubblico n° 1 - Santaromita in maglia, Riccò 2°

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Le salite dell'Appennino modenese che precedevano la conclusione in quel di Pavullo erano un nuovo ghiotto invito alla corsa movimentata. In effetti le acque si sono smosse ancora ma alla fine della giornata la festa è sostanzialmente per due: per il polacco Przemyslaw Niemiec, ormai da diverse stagioni abituato a guadagnarsi gli applausi del pubblico italiano con la sua voglia di fare incetta di Gpm nelle brevi corse a tappe e, come in questo caso, provare a vincere la frazione quando va bene; per Ivan Santaromita, a cui la Liquigas ha dato carta bianca in questa Settimana Coppi e Bartali al pari di Zaugg e che ora, nonostante il sogno di alzare le braccia al cielo in un arrivo di una corsa professionistica continui ad essere rimandato può cominciare seriamente a pensare di realizzare il colpo grosso al termine della frazione di sabato, l'ultima che può ancora dare qualche scossa alla generale.
Un arrivo che certamente non ha premiato i primattori quello odierno ma che di fatto ha messo tutti d'accordo, con una volata perentoria di Niemiec per il successo di tappa ed un Santaromita nuovo leader della gara, comunque impegnato nel disputare il proprio sprint nel momento in cui l'ennesima puntata sulle regole non scritte del mondo del ciclismo, quella del "tappa a te, maglia a me", stava per configurarsi nell'immaginario di coloro che stavano seguendo le fasi conclusive.
Certo, il nuovo graffio di Riccò sarebbe stata altra cosa per chi già ieri si era trovato ad applaudire il ritorno da protagonista del formiginese ma alla fine un'altra terza piazza non è poi così disonorevole, soprattutto considerando che anche gli altri le proprie carte le giocano e se ne hanno in salita provano a dire la loro.
Giornata aperta con una ISD come sempre combattiva, che manda in avanscoperta due rappresentanti (ancora l'attivissimo Grabovskyy di quest'inizio stagione e l'australiano Clarke), a cui si uniscono Salerno, Bertogliati, Fajt e Muraglia, che si concedono un centinaio di chilometri d'avventura (vantaggio massimo 3'15") prima di iniziare man mano ad alzare bandiera bianca verso le ascese più impegnative del giorno. Proprio Clarke, una volta staccatosi anche Muraglia, è l'ultimo ad arrendersi salendo verso il Barigazzo, sulla cui vetta transita per primo Niemiec davanti ad un gruppo ridotto a non più di trenta unità. La successiva discesa fa registrare qualche tentativo di allungo (ci provano Ascani prima e Visconti poi) ma sostanzialmente occorre attendere l'ultima asperità per attendere i fuochi d'artificio. Il gruppetto di testa comunque subisce un frazionamento, tanto che davanti restano in undici con diciotto ad inseguire a circa 40" (Visconti, Sella, Niemiec, Santaromita sono nell'avanguardia, Riccò invece si trova costretto ad inseguire), fino a quando a poco meno di dieci chilometri dal traguardo sono Santaromita e Niemiec a piazzare l'allungo, seguiti a breve distanza da Chiarini, Rodriguez e Pardilla. Serpa e Pozzovivo inseguono a circa 20" mentre Riccò, assieme a Pidgornyy e Visconti insegue ad una trentina di secondi, prima di riuscire a riagguantare il lucano ed il colombiano dell'Androni. In testa però l'accordo è perfetto ed il vantaggio passa rapidamente dai 18" in vetta al Gaiato ai 40" ai -2 dal traguardo, quando ormai è chiaro che i giochi per la tappa non possono che rivelarsi un affare a due. Riccò a 48" precede Pozzovivo, Pardilla è buon 5° a 55" mentre Serpa conclude a 1'13" con Baliani (7° a 1'31") a regolare i più immediati inseguitori, tra cui non figurava più Visconti, giunto poi al traguardo con 2'25". Un finale che comunque una scrollata l'ha data, annotando via via i distacchi all'arrivo: Sella ha concluso a 2'37", il leader Zaugg a 2'41" mentre decisamente respinto dalla tappa odierna Rujano, che giunto a 7'34" esce di scena per quanto riguarda i giochi di classifica.
Santaromita guida ora con 58" su Riccò, 1'12" su Niemiec (che veste anche la maglia di miglior scalatore), 1'27" su Serpa, 1'46" su Chiarini e 1'55" su Pozzovivo in attesa che le salite verso Sassuolo scrivano il definitivo finale dell'edizione 2010. A proposito di finale: la tappa odierna ha rimandato a casa ben trenta corridori giunti fuori tempo massimo e tra loro vari velocisti (Enrico Rossi, Mattia Gavazzi, Paride Grillo, Yuri Metlushenko, Bernardo Riccio, Ruben Bongiorno) che già pregustavano l'ultima occasione buona domani a Finale Emilia, dopo che la corsa sconfinerà in Veneto con la partenza da Rovigo. A questo punto, con molte formazioni prive di velocista, non è da escludere che possa andare a buon fine un tentativo operato da corridori ormai fuori classifica. (Vivian Ghianni)

Che il percorso della 90a edizione della Volta a Catalunya fosse tutt'altro che spettacolare ce ne eravamo già accorti fin dall'inizio ma oggi abbiamo avuto una conferma ulteriore. La tappa che arrivava ad Ascó dopo due passaggi sull'Alt de Paumeres, ultimo scollinamento a 20 km dal traguardo, poteva prestarsi ad attacchi e azioni per cercare di recuperare terreno sulla vetta della classifica, vista anche la mancanza di abbuoni al traguardo: il leader Joaquím Rodríguez, però, ha passato una giornata relativamente tranquilla grazie all'ottimo supporto della sua squadra; va detto anche dopo la grande azione nella tappa di ieri il compito del catalano della Katusha si è semplificato molto visto che gli è bastato controllare il suo corregionale Xavier Tondo.
Spazio dunque per attacchi e dopo una partenza velocissima (51 km nella prima ora) per via anche della strada sempre in leggera discesa ecco la prima fuga vera del giorno, otto uomini con il nostro Bellotti e Vladimir Efimkin come meglio posizionato in classifica (40° a 2'32" da JRO). Il gruppo non ha lasciato molto spazio e il drappello di fuggitivi ha raggiunto i 3'30" ome massimo vantaggio, troppo poco perché qualcuno riuscisse a resistere anche alla seconda scalata del Paumeres. Proprio nel momento in cui la prima parte del gruppo si avvicinava alla testa c'è stato l'allungo di Voigt che veniva poi raggiunto da Taaramae e Kreuziger in prossimità dello scollinamento: vista la relativa distanza in classifica di questi uomini la Katusha non si è affannata per chiudere il buco ed il terzetto ha guadagnato rapidamente una trentina di secondi.
A 12 km dall'arrivo Kreuziger ha perso contatto dagli altri due che sono andati quindi a giocarsi il successo di tappa. Dopo esserci andato vicino in Andalucia e alla Parigi-Nizza il tedesco Voigt è quindi riuscito a centrare finalmente la prima vittoria del 2010 mentre per il giovane e sempre più convincente Taaramae rimane la consolazione dei 34" guadagnati sul gruppo (regolato dal vincitore del prologo Paul Voss) che lo proiettano in terza posizione a 46" da Joaquím Rodríguez. Domani, almeno sulla carta, ci sarà l'ultima occasione per creare distacchi e provare a dare uno scossone alla generale: la Ascó-Cabacés, di 181 km, presenta quattro gpm con l'ultimo, l'Alt de la Figuera, a 14 km dalla conclusione. Non saranno salite dolomitiche ma chi vuole provare a stravolgere un copione già scritto dovrà attaccare.

Vivian Ghianni
Sebastiano Cipriani

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