Baldi: «Due vittorie e un grande inizio» - Una giornata in Toscana con la Safi
«Avevamo prenotato qui a Bibbona per un paio di settimane prima che fossero annullate le gare del Trofeo Costa Etrusca, così abbiamo fatto di necessità virtù e abbiamo sfruttato l'occasione per venire a fare due belle settimane di preparazione qui in Toscana». Ad accoglierci presso il campo base momentaneo della Safi-Pasta Zara è Paolo Baldi che quest'anno sarà affiancato da Diana Ziliute, fresca del cambio di veste, da atleta storica del team all'ammiraglia nel giro di pochi mesi. Il posto è esattamente quello che ci si immagina per un ritiro di una squadra di ciclismo: una villetta tra le dolci colline della Costa Etrusca, lontano dai centri abitati, dove la macchia mediterranea fa indiscutibilmente da padrona.
Alle 10.30 si esce in bici, Diana alla guida dell'ammiraglia, noi accanto a lei e Paolo con Kastas, il meccanico lituano, sul sedile posteriore. È sempre un piacere parlare di ciclismo con chi lo vive dall'interno e allora si discute sugli inviti del Giro d'Italia maschile, della Milano-Sanremo, ma inevitabilmente i discorsi finiscono col condurre in poco tempo alla stagione femminile appena cominciata.
«In questo primissimo scorcio di stagione - ci dice Baldi, con un pizzico di orgoglio - ci siamo tolti più soddisfazioni di quante potevamo immaginare. Rasa Leleivyte ha fatto un inverno diverso dal solito, non è ingrassata per niente ed è stata bravissima a capitalizzare in due occasioni (Qatar e Cornaredo, ndr) il bellissimo lavoro che la squadra ha fatto per lei».
Uno sguardo alle ragazze che ci precedono di pochi metri in doppia fila per controllare che tutto proceda per il meglio e poi riprende: «In effetti credo che la nostra forza sia proprio il gruppo, con le ragazze sempre pronte a dare l'anima l'una per l'altra. Io ne ho avuto la riprova l'anno scorso, al Giro di Toscana. Da qualche giorno avevamo appreso che Giorgia Bronzini avrebbe cambiato squadra a fine stagione e, in casi come questi, c'è quasi una legge non scritta nel ciclismo: l'atleta che che ha già deciso di abbandonare il gruppo s'arrangia da sola, se vuol fare la corsa. E invece loro no, l'hanno portata in carrozza fino ai 200 metri dall'arrivo, tirandole una volata strepitosa ad Altopascio. Professionalità e abnegazione, davvero merce rara al giorno d'oggi nel ciclismo femminile». Diana è attentissima ad ogni minimo dettaglio della pedalata delle sue ragazze, che ora stanno svolgendo un lavoro specifico in salita, che dev'essere svolto a 50 pedalate al minuto. La salita è a gradoni e in un tratto di falsopiano la Kapusta "dimentica" di tirare giù un dente, col risultato che la pedalata è diventata troppo agile per il tipo di lavoro: «Sylwia! One down!», la riprende. «Mi ha colpito la maniacalità di questa ragazza in tutte le sue cose. Sta appuntandosi tutto quello che fa, giorno per giorno, dai chilometri percorsi, al tipo di allenamento, a quello che mangia e in più sta migliorando a vista d'occhio. Contiamo di averla al 100% tra un mesetto o poco più».
Intanto Marina Romoli che conosce queste strade un po' meglio delle altre, fa da navigatore in gruppo e dopo la salita di Montescudaio, si punta verso Casale Marittimo. «Marina ha un fisico che le permette di andare forte sia in salita e allo stesso tempo mantenere un buono spunto veloce - spiega Diana - e se riesce ad allenarsi bene per un bel periodo si toglierà belle soddisfazioni».
«Però in questo momento quella che pedala più forte è Eleonora Patuzzo e da lei mi aspetto un bel risultato a Cittiglio; anzi quasi quasi - scherza Paolo - me la gioco alla Snai piazzata nelle dieci».
Finita la seconda sessione di lavoro, c'è il minuto di allungo fuori soglia. «Dài ragazze, chi vince la volatona si becca 5 euro» urla Paolo dal finestrino. «Te ne do io 10 se non mi fai fare il fuori soglia» risponde prontissima la Andruk tra le risate generali.
«In questi ultimi giorni - spiega Baldi - Alona ha un po' sofferto il carico di lavoro più delle altre, anche se è sulla via del recupero e la vedremo davanti già dal Fiandre, ne sono sicuro».
È tempo di tornare verso casa ma Patuzzo, Iturriaga e Cilvinaite chiedono di fare una mezz'oretta di dietro macchina. Allora giù sull'Aurelia e si fila a 50 all'ora verso Cecina. «Eneritz e Inga - ci dice Diana - sono due ragazze meravigliose, forti sul passo come poche e di una grandezza d'animo fuori dal comune, perfette per un gruppo come dev'essere una squadra di ciclismo. Anzi, la Cilvinaite secondo me potrà diventare anche una vincente in futuro, le basterebbe acquisire più convinzione nei suoi mezzi e patire un po' meno la tensione della corsa».
Siamo ormai in vista della villetta dove ci aspetta Rasa Leleivyte, oggi a riposo per una lieve bronchite, ma che da domani - quando arriverà dal ritiro della nazionale anche Oxana Kozonchuk - ricomincerà la sua preparazione. Un po' più lunghi saranno i tempi della convalescenza per Lorena Foresi, dopo la rottura al tendine della spalla in Qatar.
Ci congediamo e lasciamo questo splendido gruppo alle prese con i preparativi per la prima vera gara della stagione, il primo faccia a faccia con l'élite mondiale, dove si inizierà ad assaporare il profumo delle grandi sfide, con l'obiettivo, un giorno, di essere lì a giocarsela con chicchessia.