Bonnet, che bontà! - Limoges parla francese. Sagan 2°
Dopo il mezzo sconquasso di ventiquattrore prima ipotizzare un epilogo diverso da una volata a ranghi compatti sul traguardo di Limoges poteva apparire arduo, considerando che gli ultimi dentelli presenti nel tracciato non avrebbero fatto neppure il solletico a tre quarti buoni di gruppo. Le volate però vanno conquistate, guadagnate, mettendo in conto quella buona dose di rischio necessaria in finali particolarmente complicati.
Ed è da qui che bisogna partire nel raccontare la tappa d'oggi, da quell'insidioso ultimo chilometro con gli ultimi duecento metri che tiravano leggermente all'insù ma soprattutto con uno spartitraffico piazzato a circa 500 metri. Con tutta la foga e la voglia di emergere e sorprendere i propri avversari figlia di questi momenti, suona quasi inevitabile pensare che non possa accadere nulla e bastano pochi attimi per rendersene conto: la Quick Step, che conduceva le danze all'ingresso nel triangolo rosso per lanciare presumibilmente la volata di Jérôme Pineau, sta per ultimare il suo lavoro, dalle retrovie cerca di infilarsi con decisione Grega Bole, intento a preparare il terreno per Mirco Lorenzetto ma il tentativo dello sloveno di passare tra il Quick Step che lo precedeva e Sagan in terza ruota produce una sbandata che lo fa ruzzolare a terra. Da lì all'innesco del crash il passo è breve ed il volo da brividi di Jimmy Casper, che non può fare altro che centrare in pieno Bole, è l'immagine che più di tutte fa tenere il fiato sospeso, mentre di fianco anche Fofonov e i due Martin (l'irlandese Daniel ed il tedesco Tony) non riuscivano a scansare l'impatto. Mentre il trambusto derivato produceva fortunatamente solo forti contusioni ai malcapitati, le carte intanto si sparigliavano negli ultimi metri dello sprint: Luis León Sánchez tentava l'anticipo ma si vedeva superato dai due corridori messi decisamente in vetrina dalla tappa di oggi.
Ci piace ripeterci in questo caso ma l'avvio di stagione del ventenne slovacco Peter Sagan è una delle note più liete di questo primo scorcio di 2010 e se il trend dovesse proseguire in decisa crescita in questa e nelle prossime stagioni, non tarderemo a parlare ancora di questo ragazzo giunto al professionismo portando con se tutte le perizie della mountain bike e del ciclocross, ovvero le specialità che, affiancate ad una comunque buona attività su strada, gli hanno regalato successi e podi europei e mondiali. Non si è lì davanti in un finale così complicato per caso, approcciando l'ultimo chilometro già in terza ruota in attesa di lanciare la volata di Francesco Chicchi (per il velocista toscano, rimasto in posizione un po' troppo arretrata, alla fine è giunto solo un decimo posto). Ma soprattutto non ci si rende protagonisti di uno sprint potente ed entusiasmante se non si hanno grandi gambe. Tutto perfetto fin qui, se non che ad impedire il primo successo di una certa entità in maglia Liquigas dello slovacco è intervenuto quel William Bonnet già in bella evidenza negli sprint dell'ultima Vuelta di Spagna e che probabilmente ha tenuto a ricordarci che anche la Francia c'è eccome ed ha tutta l'intenzione di mettere i bastoni tra le ruote alle grandi corazzate del ciclismo odierno. Una rimonta imperiosa quella del ventisettenne della Bbox-Bouygues Telecom cresciuto in pista nelle categorie giovanili e per il quale è giunta probabilmente l'ora della maturità, a tutto vantaggio dei colori transalpini, in cerca di protagonisti anche negli arrivi a ranghi compatti che non si limitino a sporadiche comparsate.
Una Bouygues che aveva tentato di movimentare il finale già con lo scatto dell'ex campione europeo Gautier sulla Côte de Nieul a 11 chilometri dal traguardo, dopo che in precedenza si era esaurito il lungo tentativo di Finetto, Mangel (per il francese, ultimo ad arrendersi ai -18, la soddisfazione della maglia a pois di miglior scalatore), Mouris e De Kort, scattati dopo 4 chilometri dal via e rimasti in avanscoperta per circa 175 chilometri con un vantaggio massimo di 4'15". Ripreso Gautier ai -4 dal traguardo, sono finalmente entrate in azione le squadre dei velocisti, ossia la Vacansoleil (per Bozic) e la HTC-Columbia del grande favorito Greipel, che a questo punto rischia seriamente di concludere a quota zero alla voce "successi di tappa" questa Parigi-Nizza. In precedenza è prevalsa soprattutto la voglia di mantenere le posizioni d'avanguardia di tutte le formazioni principali, dalla Rabobank di Boom alla Caisse d'Epargne di Valverde fino all'Astana di Contador, con quest'ultima particolarmente attenta nel non incappare in ulteriori brutte sorprese dopo la caduta di Alberto nel finale di ieri e le successive preoccupazioni per le botte ricevute.
Agli archivi della giornata odierna vanno consegnati il buon quarto posto di Mirco Lorenzetto, bravo a districarsi e a cercare la rimonta negli ultimi metri, e i piazzamenti di J.J.Haedo, Dumoulin, Veelers, Vorganov (Napolitano, caduto ieri, si è invece ritirato in casa Katusha) e Bozic a completare la top-ten. Domani si riprende ulteriormente a far sul serio sulla strada verso Aurillac e siamo sicuri che la Côte de la Martinie, piazzata a soli 3 chilometri dall'arrivo, possa stuzzicare l'appetito di molti. Magari proprio di LLS, che grazie ai 4" d'abbuono conquistati oggi, ha ridotto a 10" il proprio ritardo da Boom.