Lars et labor: Boom vicit - Bene pure Leipheimer e Contador
Alla vigilia della prima corsa veramente importante dell'anno, seppur con più di un mese di gare alle spalle, non è mai facile fare pronostici, a maggior ragione se questa è una cronometro non molto lunga: avessimo dovuto fare una lista di nomi per questa prima tappa della Parigi-Nizza quello di Lars Boom sarebbe probabilmente stato in un'ipotetica seconda fila sebbene le qualità sul passo del giovane olandese siano ben note al pubblico (è stato Campione del Mondo a cronometro tra gli Under 23 nel 2007). E invece Boom è letteralmente volato lungo gli 8 km vallonati del percorso attorno a Montfort-l'Amaury ed in pochi sono riusciti anche solo ad avvicinare il suo tempo: Voigt s'è fermato 3" dietro, mentre Leipheimer e Contador, rispettivamente terzo e quarto, hanno pagato all'arrivo 6".
Dopo aver ottenuto una lista interminabile di successi con la Rabobank Continental (ben 32 vittorie in corse UCI tra il 2004 e il 2008), Lars Boom nel primo anno di Pro Tour sempre con la maglia orange della Rabobank aveva subito fatto capire che molte delle attese erano ben riposte su di lui: la vittoria di tappa alla Vuelta e la classifica generale del Tour de Belgique ci avevano mostrato un corridore forte, resistente e dotato di un buon acume tattico a discapito della giovane età. Certo, quest'inverno, molti suoi fan saranno stati un po' dispiaciuti a non vederlo più lottare sugli sterrati del ciclocross privando così la nazionale olandese dell'unico corridore in grado di lottare ad armi pari con i "cugini" belgi: la scelta di Lars però è molto importante in prospettiva futura perché l'aver concentrato tutta la preparazione sulla strada fin dall'inizio gli darà modo di capire qual è il suo potenziale. Sicuramente, però, i vantaggi derivanti dall'aver praticato ciclocross rimarranno e si sentiranno anche in cronometro come quella di oggi.
Boom oggi è partito alle 14.58, più di un'ora e mezza prima dei grandi, ma si è capito subito che il tempo che aveva fatto segnare sarebbe stato uno dei migliori dell'intera giornata: Sagan (altra grande prova del giovanissimo slovacco) era staccato di 10" e altri specialisti delle cronometro come Thomas, Rosseler, Tuft, Gutiérrez o Larsson pagavano tutti tra 20 e 35 secondi, tantissimo in appena 8 km. E con il passare del tempo nessuno riusciva a scalzare Boom dal primo posto: l'olandese ha fatto segnare anche il miglior tempo anche all'intermedio (in cima ad una salitella dopo 1.5 km) e solo Voigt e Leipheimer sono riusciti a recuperagli qualcosa nella seconda parte.
In ottica classifica generale ottime prove di Leipheimer e Contador che hanno guadagnato 6" su Luis León Sánchez, 7" su Kreuziger, 9" su Samuel Sánchez e 10" su Brajkovic. Rispetto ai suoi standard è andato bene anche Joaquím Rodríguez (22" da Boom, 16" da Contador) mentre ha un po' deluso Valverde che è partito forte (solo 1" da Boom dopo 1.5 km) ma si è spento nel finale perdendo 29" dalla vetta. Bocciati anche Sylvain Chavanel e Tony Martin e pure le prove di Frank Schleck e Cunego non state delle migliori: il lussemburghese è giunto a 48" mentre Damiano ha perso 1' (rischiando di essere superando da Samuel Sánchez) non spiegabile interamente con la caduta alla Ruta del Sol che lo ha comunque rallentato.
Domani tappa in linea completamente pianeggiante e occasione da non perdere per i velocisti: il più atteso è senz'altro Greipel ma occhio anche a Haussler (poco concentrato oggi visto che ha "mancato" la partenza), Henderson, Casper, Haedo ed i nostri Chicchi e Napolitano; non ci sarà invece Steegmans che continua ad essere bersagliato dalla sfortuna e si è rotto oggi la clavicola dopo essere caduto durante la cronometro.
Per una corsa che inizia, ce n'è invece una che finisce. In Spagna alla Vuelta a Murcia il ceco Frantisek Rabon ha potuto festeggiare il primo successo nella classifica finale di una corsa a tappe. Un successo costruito grazie una grande difesa nella tappa con arrivo ad Alhama de Murcia e con il Collado Bermejo, cima dedicata alla memoria di Marco Pantani che la usava spesso come primo test in corsa, a circa 30 km dalla conclusione e soprattutto poi nel giorno successivo grazie al dominio nella cronometro di 22 km (33" rifilati a Menchov, secondo, e ben 48" a Wiggins, terzo). La corsa però è stata, tutto sommato, deludente: nonostante una startlist di buon livello ci saremmo aspettati qualcosa di più, soprattutto sul Collado Bermejo visto che quella tappa è stata vinta da Luke Roberts, di certo non un grande scalatore.
Dopo le due volate vincenti di Hunter nelle prime tappe oggi nell'ultima frazione è stato il turno di Theo Bos: per l'olandese della Cervélo è la seconda vittoria nel 2010 e sembra ormai a suo agio nelle corse su strada.