Rujano, volo con vista Giro - A Genting show del venezuelano
E alla fine José Rujano è riuscito a svolgere egregiamente il compitino per cui una settimana fa era volato dall'Italia alla volta della Malesia scortato dai suoi nuovi compagni. Il piccolo scalatore venezuelano infatti doveva entrare in scena solo oggi, cercando di staccare tutti i rivali sulle rampe di Genting e accumulare quanti più minuti possibile. A proteggerlo da ogni pericolo e imboscata nelle tappe restanti ci avrebbero pensato i suoi mastini, con in testa Grabovskyy e Pidgornyy, che sin dalla prima tappa hanno tirato come se avessero già preso la maglia.
José dal canto suo oggi non ha tradito le attese e nemmeno le aspettative dei suoi compagni e della sua nuova squadra che l'anno scorso lo ha cercato fortemente trovando un corridore nuovo e determinato dopo le infelici stagioni vissute alla corte di Quickstep, Unibet.com e Caisse d'Epargne.
Sui tornanti di Genting, Rujano ha subito rotto gli indugi per cercare di capire chi poteva impensierirlo. Valls era sicuramente uno di questi ma al primo scatto del venezuelano, a 18 km dall'arrivo, si è subito capito che il ginocchio del promettente valenciano non gli avrebbe permesso di ambire alla vittoria. Brandle ed Eibegger hanno provato a rimanere con lui per aiutarlo ma poi hanno avuto via libera facendo la loro corsa. Davanti Rujano, dopo un paio di scatti, selezionava un gruppetto con il leader dei GPM McDonald, con gli iraniani Mizbani, Askari e Zargari (i primi due della Petrochemical, l'altro della Azad University), e con a sorpresa il coreano Hyo Suk Gong, già visto in fuga nella terza tappa e che per la verità aveva già abbozzato uno scatto prima delle rasoiate di Rujano.
Più indietro cercavano di riportarsi sotto i due Footon e il kazako Shushemoin, ma i tre riuscivano solo a recuperare strada facendo i corridori che non riuscivano a resistere al ritmo dello scatenato Rujano. Prima cedeva Mizbani, poi McDonald, Gong e Zargari. A 7 km dall'arrivo ai 1679 mt di Genting il solo Askari restava disperatamente attaccato al mozzo del venezuelano ma poco dopo un'altra accelerazione di Rujano spegneva i sogni di gloria dell'iraniano e della Tabriz Petrochemical.
In 3 km il leader dell'ISD-Neri guadagnava 1'20" su Askari che subiva anche il ritorno della sorpresa Gong. Alla fine il portacolori della Seoul Cycling arrivava con 2'09" di ritardo da Rujano che negli ultimi 3 km accusava un po' di fatica. Fatica che comunque riusciva a mettere da parte all'arrivo alzando le braccia e mostrando la foto dei suoi due bimbi, Jaizo di 8 anni e Mariangela Victoria, 3 da qualche giorno.
Dietro a Gong e ad Askari si comportava bene McDonald, quarto al traguardo. Risultato che gli permette di essere affiancato in testa alla classifica di King of Mountain dal solo Rujano che domani di certo non lo impensierirà nei due GPM che assegneranno punti. Quindi per l'australiano della Drapac l'unico ostacolo rimane Gong, sempre che la maglia di miglior asiatico in classifica non lo abbia già saziato.
Per Rujano, dopo la vittoria nella Vuelta al Táchira, questa è un'altra iniezione di fiducia. Lo scalatore ha intenzione di rinascere e di ritornare il corridore del 2005. La ISD-Neri sembra la squadra giusta per farlo. José ha molto apprezzato il lavoro dei compagni e la fiducia dei tecnici. Cosa che a suo avviso era un po' mancata durante gli anni nelle squadre Pro Tour, complici anche altre vicissitudini.
Domani nella passerella finale nel centro di Kuala Lumpur José sarà una volta ancora protetto dai suoi scudieri e da lunedì potrà pensare con più convinzione al suo vero obiettivo, il Giro d'Italia, al quale si avvicinerà a poco a poco attraverso Settimana Lombarda, Trentino e un ritiro in altura. Lo scalatorino pensa infatti di essere solo al 75% della forma. Forse per lui vincere a Genting non è stato poi davvero così semplice.