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Luisa Tamanini: «Illusa da Ricci» - La vincitrice dei Giochi del Mediterraneo riparte dalla Chirio

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Luisa Tamanini è lo specchio del ciclismo femminile italiano. Ovvero, una ragazza che nel 2009 ha vinto i Giochi del Mediterraneo ed ha colto numerosi piazzamenti nell'arco della stagione eppure rischia di rimanere appiedata. Nessuna meglio di lei avrebbe potuto spiegarci la sua situazione, fotografando nel contempo la crisi che sta investendo il movimento (e non solo) ed accennando ai suoi programmi per il 2010.
Luisa, sembra strano ma ad oggi non sappiamo ancora dove correrai il prossimo anno. Te lo chiediamo direttamente, così tagliamo la testa al toro.
«Nel 2010 correrò con la Chirio-Forno d'Asolo. Ho parlato a lungo con Walter Ricci Petitoni, avrei dovuto correre anche l'anno prossimo con lui, solo che non è riuscito a portare a termine il suo progetto di squadra ed ho dovuto guardarmi intorno».
Ed hai trovato Franco Chirio...
«Proprio così. Tra l'altro, già nel 2006 la Chirio-Forno d'Asolo mi voleva in squadra, poi andai alla Safi-Pasta Zara, anche perché ero più vicina a casa mia. Della Chirio mi ha entusiasmato l'ambiente e il calendario che ci è stato proposto. Un calendario molto sfizioso, che comprende gare che si disputeranno in Nazioni dalla tradizione ciclistica scarsa. Per esempio correremo il Giro dell'India o il Giro d'Israele, oltre al Giro del Qatar, cui però hanno già preso parte altre squadre, italiane e non. Diversi luoghi e diversi modi di correre. Portare il ciclismo femminile in giro per il mondo è un'idea che mi ha affascinata e che spero torni utile al nostro movimento, che ha così poca visibilità. E infatti c'è crisi, gli sponsor scappano, ma questo vale un po' per tutti i settori...».
Cosa ti ha portato a scegliere la Chirio-Forno d'Asolo?
«Mi ispira la teoria di prendere parte alle gare in questi paesi dove il ciclismo non è ancora uno sport popolare. Di solito tutte le squadre prendono parte alle prove di Coppa del Mondo, i calendari sono simili e mai nessuno, o comunque pochi, si sono spinti a correre in paesi come India o Israele. Voglio tentare quest'avventura, nella speranza di ottenere risultati migliori del 2009. Naturalmente i conti si faranno alla fine. Dalla Selle Italia-Ghezzi mi sono portata il ds Fortunato Lacquaniti, che bene o male mi ha sempre seguito nella stagione passata, perciò mi conosce bene. Ecco perché l'ho voluto con me anche in Chirio».
Torniamo a parlare del tuo bel 2009.
«La stagione scorsa è stata per me molto importante e abbastanza positiva. Ho vinto i Giochi del Mediterraneo ed ottenuto molti buoni piazzamenti, come il secondo posto al Giro di Toscana, attaccando molto. Io sono un'attaccante nata ma so anche mettermi a disposizione delle mie compagne più forti quando ce n'è bisogno. Ho preso parte ai Mondiali vinti da Marta Bastianelli e anche quest'anno ero lì con Tatiana Guderzo. Avrei voluto aiutarla meglio, invece sono rimasta vittima di una caduta e mi sono bruciata per rientrare nel gruppo. È stato un peccato non poter essere utilizzata al meglio in quella corsa, anche se il successo della squadra è sempre qualcosa di speciale. Insomma, sono contenta dei risultati ottenuti e spero di migliorarmi nel 2010».
Fino a qualche settimana fa forse speravi anzitutto di trovare una squadra. Infatti veramente in pochi sapevano cosa sarebbe stato della ex Selle Italia-Ghezzi, dopo la rottura tra Ricci Petitoni e il ds Zini. A cos'è dovuta questa situazione?
«Da quello che ho capito, e che so, per tutto il 2009 è stato un intero battibecco tra Ricci Petitoni e Zini. Non si parlavano mai e persino alle gare mi è capitato di chiedere informazioni a Zini che mi mandava da Ricci, e viceversa. Noi ragazze eravamo come delle trottole tra le loro mani. Avrebbero dovuto trovare un punto d'accordo, invece non ci sono riusciti. A metà stagione Ricci era convinto al mille per mille di creare una nuova squadra. Me ne parlò ancora al Giro di Toscana ed io confermai che sarei rimasta con lui. Però se le persone ti dicono che nascerà un progetto e poi non se ne fa nulla si complica tutto per noi atlete...».
Forse questo è uno dei maggiori problemi del ciclismo femminile. Se ci fossero team manager più chiari con voi magari adesso avremmo meno ragazze disoccupate, o no?
«Io non do tutta la colpa della questione a Ricci. Lui, come è logico, va a cercare gli sponsor che magari promettono budget notevoli, ma finché non si mette tutto nero su bianco sono solo parole ed ogni investitore è libero di cambiare idea. Di questo Ricci non ha colpe. L'unica cosa in cui non è stato onesto è avvisare le ragazze. Poteva lasciarci libere di cercare un nuovo ingaggio e, se fosse riuscito a creare la squadra, avrebbe sempre potuto riprendere il gruppo a metà stagione, per dire. Invece siamo a fine anno, tante ragazze non sanno cosa fare, Ricci stesso non sa cosa vuole fare. Ecco, questo non è stato corretto nei nostri confronti».
Anche perché, a parte il ritiro della Luperini, di atlete in orbita Selle Italia-Ghezzi ne erano rimaste davvero poche...
«Io sono dell'opinione che la squadra si sarebbe anche potuta mettere su. Il problema era l'incomunicabilità tra Zini e Ricci. Se si fossero parlati ed avessero chiarito come due persone civili non saremmo a questo punto. E poi le pretese di Ricci erano notevoli...».
Sarebbe a dire?
«Sarebbe a dire che, per esempio, sosteneva di poter prelevare dall'Equipe Nürnberger, che ha chiuso i battenti, atlete come Neben o Worrack. Poi prospettava una squadra con Cooke e Fabiana. Il punto però è questo: se puoi fare una squadra del genere intanto creala, iscriviti entro i termini di regolamento all'UCI invece di dire che hai un budget anche superiore a tante altre squadre italiane, illudendo noi ragazze. Voleva partire con un budget alto a tutti i costi? Benissimo, ora non partirà proprio, a furia di aspettare. D'altra parte, se c'è un regolamento servirà ben a qualcosa, non è che ognuno può fare quello che vuole nei tempi che preferisce».
Fortunatamente sei riuscita a trovare una squadra anche per la prossima stagione. Hai già segnato qualche obiettivo sul tuo calendario 2010?
«Con Lacquaniti s'è pensato di puntare sulla Freccia Vallone. Poi, siccome vado bene soprattutto da maggio, parteciperò a Giro del Trentino, Giro d'Italia, Campionato Italiano e magari cercherò di ripetere l'esperienza del Thüringen-Rundfahrt. È una corsa molto impegnativa e proprio per questo mi ha sempre affascinata, perché sono in grado di fare la differenza. Questo a grandi linee il mio calendario, poi dovremo stabilire ogni obiettivo passo dopo passo».
Ti vedresti leader in corsa o al servizio di un capitano?
«Queste saranno le mie ultime due stagioni in bici, probabilmente. Proprio per questo vorrei avere al mio fianco delle compagne che mi aiutino a cogliere più risultati utili possibile. Vorrei chiudere in bellezza questo mio percorso agonistico».
Ed una volta chiuso, cosa farà Luisa Tamanini "da grande"?
«Veramente di preciso non so ancora. Ho fatto la scuola per estetista, ora frequento dei corsi che mi diano le basi per poter un giorno svolgere questo lavoro. Mi piacerebbe anche insegnare in palestra, ma a tutte queste faccende penserò bene tra un paio d'anni almeno. Adesso sono concentrata e voglio disputare la stagione al meglio, poi si vedrà...».


All'indomani della pubblicazione dell'intervista, Luisa Tamanini, essendo venuta a conoscenza di fatti nuovi, ha contattato la redazione di Cicloweb.it per precisare che il tm Ricci sarà in gruppo anche il prossimo anno con la sua squadra ed ha con se molti sponsor che hanno già confermato l'impegno, contrariamente a quanto precedentemnte dichiarato; vuole inoltre precisare che è grata al tm Ricci per l'opportunità datale in questo 2009 e che il rapporto è, e continuerà ad essere, di grande stima.
In ogni caso la redazione di Cicloweb.it è sempre a disposizione dei diretti interessati per qualsiasi chiarimento o precisazione.

 

 

Francesco Sulas

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