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Le principesse del deserto - Tour of Qatar a Wild, una tappa a testa per Leleivyte e Bronzini

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Proposto per la prima volta nella scorsa stagione sull'onda della gara a tappe che già da alcune stagioni vede protagonisti i professionisti uomini, il Ladies Tour of Qatar pare avviarsi ad essere l'ideale palcoscenico per l'avvio della stagione agonistica. Le temperature discretamente elevate permettono infatti alle atlete di rifinire al meglio la preparazione in vista degli appuntamenti futuri e di questo pare saperne qualcosa anche la nazionale azzurra diretta da Edoardo Salvoldi, presentatasi al via con il gruppo di atlete che idealmente dovrebbe far parte della spedizione italiana ai prossimi mondiali su pista. Chilometri utili a Giorgia Bronzini, decisa a confermare il suo iride nella corsa a punti tra circa un mese e mezzo; a Tatiana Guderzo che ha fatto così il suo esordio ufficiale in maglia iridata; a Monia Baccaille e Marta Tagliaferro fino alle più giovani Valentina Scandolara e Barbara Guarischi (per queste ultime ulteriore esperienza che torna sempre utile). Guai però a pensare che questo Ladies Tour of Qatar sia una passeggiata ed il forte vento che anche in questa stagione ha sferzato i percorsi di gara sta a dimostrarlo. Al termine di tre giorni di gara però l'epilogo che si è avuto è stato identico a quello di dodici mesi fa, con la possente olandese Kirsten Wild a costruire giorno per giorno il successo finale, sprintando su tutti i traguardi volanti con abbuoni (ne ha vinti 5 su 6 per la cronaca).
La prima tappa è andata in scena mercoledì 3 febbraio con 103,5 km da percorrere dal Museum of Islamic Art ad Al Khor Corniche ed ha visto il primo tentativo di fuga operato dalla sudafricana De Groot della MTN, che ha guadagnato al massimo 20", prima di essere riassorbita in prossimità del traguardo volante vinto dalla Wild. Quindi è stata la volta dei tentativi operati dalle svedesi Veronica Andreasson prima (massimo 40" di vantaggio) e Marie Lindberg poi ma con la Cervélo sempre attenta a controllare la situazione fino a far tornare il gruppo compatto. Giornata pressoché perfetta per il team olandese fino all'ultimo chilometro, quando proprio la Wild è vittima di una foratura che ne condiziona quindi la volata, terminata al 19esimo posto. Chi invece viene prepotentemente alla ribalta è la Safi e soprattutto la campionessa lituana Rasa Leleivyte, che esce di potenza sul lato sinistro della strada e conquista il successo davanti a Giorgia Bronzini e Chloe Hosking, con il buon quinto posto di Marina Romoli a completare la giornata senza dubbio positiva per il team di Fabretto.
Giovedì 4 è la volta della seconda frazione da Al Zubarah a Oryx Farm ma a farla da padrone è soprattutto il vento, che rende ancor più insidioso lo svolgimento della tappa ed obbliga gli organizzatori ad una riduzione del chilometraggio, che passa così da 107 a 86 chilometri. Di conseguenza anche la media di gara ne risente, tanto che nelle prime due ore non si arriva ai trenta orari e non si registra alcun tentativo di fuga. La prima a provarci è la belga Brulee, a cui fa seguito il tentativo ben più convinto della statunitense Liz Hatch, abile a guadagnare fino a 1'45" nei confronti del gruppo, prima di essere raggiunta sotto l'impulso della Cervélo e della nazionale olandese. Con la Wild a fare ancora man bassa di traguardi volanti si giunge ai meno 4 dall'arrivo, quando sono Charlotte Becker, Kristy Broun e Noemi Cantele (in gara nelle file del suo nuovo team, l'HTC Columbia) a tentare di anticipare il plotone, interessato ad una nuova conclusione allo sprint (tra le più attive nel ricucire anche la campionessa italiana Baccaille). Il tentativo del terzetto prosegue fino all'ultimo chilometro, quando il gruppo torna compatto e si procede con la preparazione dello sprint, che questa volta premia decisamente Giorgia Bronzini, autrice di uno spunto che non dà scampo alle proprie avversarie. Ai posti d'onore si accomodano Rochelle Gilmore e Martine Bras, la Wild resta ancora fuori dal podio di giornata mentre la leader Leleivyte conclude in nona posizione. Grazie al gioco degli abbuoni quindi è proprio la Bronzini a conquistare la leadership, con 4" di vantaggio su una Wild decisa a tentare il tutto per tutto nell'ultima tappa.
Venerdì 5 si disputa quindi la tappa conclusiva, da Sealine Beach Resort a Doha Corniche di 94 km, ed è ancora il forte vento a complicare le cose nella prima parte della tappa. La Wild viene inizialmente anche a trovarsi in un secondo gruppo ma riesce a recuperare e portarsi in testa proprio in occasione del primo sprint intermedio, vinto sulla Gilmore e su Eleonora Patuzzo. Successivamente ad aprire realmente le danze è la giovane tedesca Lisa Brennauer, ottima passista, che nel volgere di pochi chilometri conquista un vantaggio importante, che tocca la punta massima di 3'40", prima di essere costretta ad arrendersi anche lei alla forza del vento e alla reazione del gruppo, che torna compatto prima del secondo sprint con abbuoni. A conquistarlo è l'australiana Broun ma la Wild, precedendo la Bronzini, annulla il gap nella generale e rende così decisiva ai fini della gara la volata finale. Non sembra però pensarla così la svedese Fahlin dell'HTC Columbia, che poco prima dell'inizio dell'ultimo giro di circuito si produce in un attacco solitario in cui guadagna una decina di secondi su tutte le altre che devono impegnarsi non poco per giungere al ricompattamento. La Fahlin resiste fino a 500 metri dal traguardo, quando iniziano le grandi manovre per lo sprint, che vivono un brivido quando ai 300 metri si registra una caduta che taglia fuori la Gilmore ed altre atlete. La situazione non tocca però la Cervélo che con Sarah Düster lancia perfettamente Kirsten Wild verso il successo mentre Giorgia Bronzini, proprio come nel primo giorno, deve accontentarsi della piazza d'onore. Al terzo posto si mette in bella evidenza la statunitense Tamayo davanti a Bras e Jeuland. La vittoria nell'ultima frazione permette così alla Wild di conquistare la classifica finale per il secondo anno consecutivo con 4" di vantaggio sulla Bronzini e 17" sulla Leleivyte. Il calendario ora propone il Women's Tour of New Zealand mentre i primi appuntamenti europei di una certa rilevanza sono fissati al 27 febbraio con l'Omloop Het Nieuwsblaad in Belgio e al 7 marzo, con il GP di Cornaredo che aprirà ufficialmente la stagione italiana.


Vivian Ghianni

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