GP de Pooley, Emma inarrestabile - Ancora una fuga vincente della britannica. Vos scalza Johansson
A questo punto, fossimo in Emma Pooley, ci affretteremmo a farci riconoscere i diritti d'autore su azioni di questo tipo. Sì, perché ormai quasi non fa più notizia il suo attacco sferrato a parecchie decine di chilometri dalla conclusione, in un momento in cui le big sono ancora a sonnecchiare attendendo che la corsa si infiammi.
Ma oggi no. Quando ai -50 Emma ha dato la prima sgasata le varie Cantele (già vincitrice in due occasioni a Plouay), Johansson e Vos (in classifica di Coppa del Mondo la svedese e l'olandese alla partenza erano divise da soli 3 punti) si sono subito incollate alla sua ruota. «Ormai ti conosciamo troppo bene, cara Emma, se prendi 50 metri ti rivediamo dopo l'arrivo», avranno pensato. Ma la britannica, che già da qualche chilometro aveva messo alla frusta le avversarie, avvalendosi anche del prezioso aiuto di una pimpante Claudia Häusler, è ripartita ancora e questa volta nessuna è stata in grado di seguirla.
Complice anche il marcamento serrato tra le due pretendenti al trono di Coppa, il vantaggio ha raggiunto in breve il minuto, davvero un regalo troppo ghiotto per un'atleta con un fondo straordinario come la minuta ragazza Cervélo. Ma qualcuna dietro ci prova. Ai -25 Anderson (recente vincitrice alla Route de France), Ziliute, Verbeke e Brand allungano, ma con poco successo. Ben più convinta poco dopo Nicole Cooke che riesce a portarsi a quasi mezzo minuto dalla connazionale (a cui deve tanto della straordinaria accoppiata Olimpiade-Mondiale dello scorso anno), ma anche lei deve arrendersi e viene ripresa da un quartetto di contrattaccanti: Vos, Johansson, Corset e Verbeke, mentre il vantaggio della battistrada continua a crescere chilometro dopo chilometro, raggiungendo addirittura i 2'30" sulla linea del traguardo.
E così, dopo Cittiglio 2008 e Montréal 2009, anche Plouay finisce nelle mani di Emma Pooley e sempre alla solita maniera, con attacchi che, un cronista che non la conoscesse, si affretterebbe a marchiare come scriteriati. «Oggi, come al solito, la squadra è stata fantastica - ha dichiarato la vincitrice - la vittoria è anche per loro, non solo mia. Sono un po' sorpresa della mia prestazione perché ho corso pochissimo dopo il Giro d'Italia, non pensavo di avere una condizione che mi permettesse di andare così forte. Quando ho sentito che Nicole Cooke stava rinvenendo forte, ho avuto paura che mi riprendesse, ma ho stretto i denti ed evidentemente ha ceduto prima lei che io!». Ci riproverà anche a Mendrisio?
La volata per la piazza d'onore è vinta, come da pronostico, da Marianne Vos su Emma Johansson che le deve cedere la maglia con l'iride orizzontale, Verbeke, Corset e Cooke completano le prime sei.. Il grosso del gruppo arriva immediatamente dopo ed è Martine Bras (eterna pluripiazzata in questa stagione) a precedere la coppia lituana della Safi Leleivyte e Ziliute.
Mancando solo una prova - la Rund um die Nürnberger, di solito appannaggio delle velociste - alla conclusione, i 12 punti che l'olandese può amministrare sulla rivale dovrebbero essere sufficienti per permetterle di portarsi a casa la sua seconda Coppa del Mondo dopo quella del 2007, anche se ci auguriamo di assistere ad un degno spettacolo anche in quel di Norimberga.